Nella vita attraversiamo spesso fasi complicate, momenti bui nei quali abbiamo difficoltà a guardare al futuro con ottimismo. In queste situazioni possiamo cadere nella disperazione ed essere tentati di gettare la spugna. Ma dobbiamo ricordare il mare calmo non fa buoni marinai. I problemi e gli ostacoli, anche se all’inizio possono bloccarci, ci aiutano a mettere alla prova le nostre capacità e crescere, per traformarci in persone più forti e resilienti.
Nel corso della storia sono esistite molte persone che sono state colpite dalle avversità, il cui pensiero e modo di affrontare gli ostacoli ei risultati raggiunti, ci possono ispirare nei momenti più difficili. Le loro frasi famose possono trasformarsi in fari che ci illuminano nei momenti più difficili.
Frasi motivazionali di Frida Kahlo
La donna dal pennello audace e dai colori intensi è un eccellente esempio di resilienza e desiderio di aggrapparsi alla vita. La pittrice messicana non è stata solo uno dei più grandi artisti del suo paese, ma la sua vita può anche servire d’ispirazione nei momenti più bui. Frida dovette sottoporsi a più di 32 operazioni chirurgiche e tuttavia trovó la forza di andare avanti nonostante il dolore cronico. Anche la sua relazione sentimentale gli causò molte ferite emotive.
1. Costruire un muro intorno alla propria sofferenza significa rischiare che questa ti divori dall’interno
Frida Kahlo non ha mai nascosto i suoi sentimenti, al contrario, li esprimeva attraverso il suo lavoro. Infatti, in più di un’occasione disse che dipingeva la sua vita. La pittrice era consapevole del fatto che quando si cerca di reprimere la rabbia, la tristezza o la sofferenza, queste finiscono per divorarci dall’interno. Pertanto, è sempre auspicabile trovare un modo costruttivo per incanalare le nostre emozioni.
2. Alla fine della giornata, siamo in grado di sopportare molto di più di quanto pensiamo
Una delle chiavi per superare i momenti più difficili è proprio quella di contare sulla nostra forza e la capacità di affrontare i problemi. Se non confidiamo di poter uscire da questa situazione, perderemo la speranza e rinunceremo. Pertanto, è importante ricordare che siamo molto più forti di quanto pensiamo.
Frasi motivazionali di Viktor Frankl
Viktor Frankl fu una delle giovani promesse della psichiatria viennese, quando il destino gli giocò un brutto scherzo. Nel 1942 fu mandato in un campo di concentramento e da allora non seppe più nulla della sua famiglia. Due anni dopo fu trasferito ad Auschwitz, il più grande campo di concentramento nazista, dove non perse mai la speranza, ma si dedicò a confortare i prigionieri e prevenire i suicidi. Nel 1945 venne liberato e in seguito scrisse il famoso libro “Uno psicologo nei lager”, oltre a fondare la Logoterapia, una delle scuole di Psicologia più importanti del momento.
3. Se non sei in grado di cambiare una situazione che ti provoca dolore puoi sempre scegliere l’atteggiamento con cui affronti questa sofferenza
Ci sono situazioni nella vita che non si possono cambiare. Negarne l’esistenza causerà solo dolore e sofferenze inutili. Ma abbiamo la possibilità di scegliere come affrontare queste situazioni, possiamo lasciare che questi fatti ci distruggano o, al contrario, possiamo cercare di approfittarne o concentrarci sugli aspetti più positivi. Anche se non possiamo cambiare ciò che accade, siamo in grado di cambiare il modo in cui reagiamo, e questo può cambiare tutto.
4. L’uomo che si rialza è ancora più forte di quello che non è mai caduto
La resilienza è una capacità che si sviluppa mettendosi alla prova. Sono i problemi, gli ostacoli e le avversità che ci spingono a fare sempre un passo oltre e sviluppare nuove risorse per crescere. Pertanto, come affermato da Viktor Frankl, ogni caduta ci rende più forti, fino a quando ci alziamo di nuovo.
Frasi motivazionali di Helen Keller
A soli 19 mesi Helen Keller perse la vista e l’udito. Nel 1880 questa era praticamente una sentenza di totale isolamento, ma la bambina si rese presto conto che poteva scoprire il mondo con gli altri sensi. All’età di 7 anni aveva già inventato più di 60 segnali con cui cercava di comunicare con la sua famiglia. La strada non fu facile, ma nel 1904 si laureò con lode e scrisse il libro “La storia della mia vita”, la prima di molte altre opere che avrebbero fatto il giro del mondo. Da allora, Helen Keller si è dedicata ad aiutare le persone con disabilità, tenendo conferenze e diventando un esempio di tenacia e resistenza.
5. Mantieni il tuo viso al sole e non vedrai le ombre
Sei tu che scegli dove guardare, con quali lenti osservare il mondo. Helen Keller, una donna sorda e cieca, pur vivendo nel buio e nel silenzio, riuscì a trovare la propria luce, che veniva dal cuore. Naturalmente, questo non significa negare che esistano le ombre, ma solo concentrarsi sulla luce. Ricorda che a volte, un cambiamento di prospettiva è più che sufficiente per ritrovare il cammino o recuperare le forze.
6. Quando una porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma spesso fissiamo così a lungo la porta chiusa che non vediamo quella che si è aperta per noi
Lo sapevate che la tristezza è l’emozione che dura più a lungo? Esattamente 240 volte in più di qualsiasi altra emozione! In realtà, il problema principale delle emozioni negative è che ci tengono concentrati sui problemi, gli ostacoli e le avversità, creando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Ma a volte è sufficiente rendersi conto della sua esistenza per capire che stiamo vivendo in un quadro incompleto. Dipende da te vedere il quadro completo, e includere anche quelle emozioni positive che aspettano solo che tu decida di chiudere quella porta che non ti porta da nessuna parte.
Frasi motivazionali di Nelson Mandela
Era destinato ad essere il consigliere della sua tribù e vivere tranquillamente in pace, ma Nelson Mandela aveva altri piani. Quando in Sudafrica venne istituito l’apartheid non esitò ad alzarsi e combattere, motivo per il quale trascorse 27 anni in carcere, 18 dei quali a Robben Island, confinato in una cella umida di soli 2,4 metri di altezza e 2,1 di larghezza, con un tappeto di foglie di palma come giaciglio. Fu in quegli anni che contrasse la tubercolosi e subì alcuni danni irreversibili agli occhi. Si dice che quando gli fu permesso di uscire dalla cella ringraziò le guardie e le benedisse. Quando venne rilasciato non si arrese e continuò a lottare per i diritti umani.
7. Le tue scelte riflettano le tue speranze, non le tue paure
Anche nei momenti più difficili, dobbiamo fare in modo che le nostre decisioni riflettano la parte migliore di noi, le nostre speranze e la fiducia, non devono essere il risultato delle nostre paure e ansie. Prendere una decisione lasciandosi trasportare dalla sensazione d’impotenza, dalla disperazione e dalla paura significa limitare il nostro universo di possibilità e probabilmente pentirci più tardi, perché quando ci lasciamo condizionare dalle emozioni negative la nostra ragione viene offuscata e non siamo in grado di valutare le conseguenze delle nostre azioni, oltre a non essere consapevoli di tutti i fattori implicati.
8. Non giudicatemi per i miei successi, giudicatemi per la quantità di volte che sono caduto e mi sono rialzato
Le avversità ci fanno crescere, ci spingono fuori della nostra zona di comfort e ci fanno superare le nostre paure e limiti. È nei momenti più difficili quando ti metti veramente alla prova e sai di cosa sei capace. Questo significa che le difficoltà sono anche opportunità di crescita, così per quanto buio e ingiusto vedi il mondo, cerca sempre di imparare qualche lezione. In questo modo, almeno, la sofferenza non sarà stata vana.
Frasi motivazionali di Erick Erickson
Erick Erickson soffrì di dislessia fin dall’infanzia ed era daltonico, ma la vera croce della sua vita venne a 17 anni, quando contrasse la poliomielite. In seguito subì una paralisi così grave che un medico disse ai genitori che non sarebbe vissuto un gorno in più. Erickson lo sentì e si propose di vedere almeno un altro tramonto. Anche se superò quel primo ostacolo, il suo percorso sarebbe stato molto difficile, dal momento che era completamente paralizzato e aveva anche difficoltà a parlare. Fu allora che si interessò di psicologia. All’età di 50 anni lo spettro della poliomielite tornò. Erickson soffrì di nuovo di dolore muscolare che gli causò una nuova paralisi e, anche se recuperò il movimento grazie alla perseveranza, da quel momento fu obbligato ad usare una sedia a rotelle. In seguito iniziò a utilizzare l’autoipnosi per alleviare il dolore cronico, un metodo che ancora oggi aiuta migliaia di persone in tutto il mondo.
9. Io sono ciò che sopravvive di me
Ogni problema, ogni ostacolo, ogni perdita e ogni avversità ci tolgono un pezzo di noi, ma ci permettono anche di ricomporci in modo diverso. Dopo tutto, la vita comporta cambiare e adattarsi, così che ogni situazione è una sfida per trasformarci e maturare. Possiamo approfittare di questa sfida per aggiungere nuove parti alla nostra vita e arricchire il nostro arsenale di strumenti psicologici per la vita.
10. La speranza è ciò che ci permette di aggrapparci alla vita
Sono la speranza e lo sguardo concentrato sul futuro che ci permettono di affrontare le avversità e uscirne indenni. Una buona dose di ottimismo è essenziale se si vuole andare avanti, fiduciosi che dopo la tempesta viene sempre la quiete che ti permetterà di riprendere il cammino.
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