• Skip to main content
  • Passa alla barra laterale
  • Passa al pié di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Crescita Personale » Il potere del nostro “lato oscuro” per superare le avversità, secondo Jung

Il potere del nostro “lato oscuro” per superare le avversità, secondo Jung

ombre di jung

“Vedo epidemie, catastrofi naturali, navi affondate, città distrutte, terribili animali selvatici, carestia, mancanza di amore negli uomini e paura, montagne intere di paura”, scriveva Jung nel suo “Libro rosso“.

Lo psicoanalista stava attraversando un periodo particolarmente turbolento della sua vita. La notizia dell’imminente Prima Guerra Mondiale lo sconvolse profondamente. Infatti, arrivò in un momento particolarmente difficile della sua vita, proprio quando Jung aveva rotto la sua relazione con Freud, che non era solo il suo mentore ma anche un grande amico.

Fu quindi uno stadio di profondo disorientamento e insicurezza interiore per Jung. A ciò si aggiunse il lavoro in uno dei campi svizzeri in cui venivano accolti i soldati malati e feriti durante la guerra. In quei campi Jung viveva da vicino la erroneamente chiamata “influenza spagnola” che incombeva sull’Europa.

Quell’era oscura e tumultuosa avrebbe avuto un profondo impatto sulla sua vita. Ma Jung non la sprecò. Ne approfittò per fare un profondo lavoro introspettivo da cui emerse rafforzato e con la ferma convinzione che possiamo superare le avversità attraverso l’individuazione.

Pensava che per curare i nostri traumi dobbiamo prendere coscienza delle nostre ombre e paure, così da raggiungere un “io” più integrato e forte. “Quando i conflitti più intensi vengono superati, lasciano una sensazione di sicurezza e tranquillità che non è facilmente disturbata”, secondo Jung. Questo è il premio.

Le ombre che emergono nelle avversità

Quando le avversità bussano alla nostra porta, di solito capovolgono il nostro mondo. L’imprevedibilità ci colpisce ulteriormente, facendo vacillare il nostro equilibrio mentale. In un batter d’occhio possiamo ritrovarci senza appigli. Le avversità possono privarci dei punti cardinali che fino a quel momento non solo davano un senso alla nostra vita, ma ci indicavano anche, approssimativamente, come comportarci.

In queste circostanze, tutto diventa più difficile. E in quello stato che oscilla tra lo stupore per l’accaduto e l’ansia per ciò che verrà, possiamo prendere decisioni di cui in seguito ci pentiremo, mostrare atteggiamenti o comportamenti di cui non ci sentiremo particolarmente orgogliosi, cadere a pezzi e toccare il fondo emotivamente, scoprire debolezze e paure che non conoscevamo, vedere ombre che avremmo preferito restassero nascoste.

In effetti, molte volte ciò che ci impedisce di superare completamente le avversità non è l’evento traumatico stesso, ma ciò che ha fatto emergere di noi, quella parte piena di rimpianti, colpe e recriminazioni. La parte che si chiede cosa sarebbe successo se avessimo preso un’altra decisione, se avessimo agito diversamente. Se avessimo anticipato …

Accettare e riconoscere l’oscurità che c’è in ognuno di noi

Jung credeva che tendessimo a nascondere i tratti che non ci piacciono o che non sono socialmente accettabili. Di conseguenza, ci frammentiamo e sviluppiamo una psiche dislocata che diventa terreno fertile in cui crescono problemi come ansia, depressione e/o disturbo da stress post-traumatico.

Negare le nostre ombre non solo ci impedisce di riconoscere e accettare la nostra totalità, ma diventa anche una trappola ricorrente. Jung pensava che “coloro che non apprendono nulla dai fatti spiacevoli della loro vita, costringono la coscienza cosmica a riprodurli tutte le volte necessarie per imparare ciò che insegna il dramma di ciò che è accaduto. Ciò che neghi ti sottomette. Ciò che accetti ti trasforma”.

In altre parole, inciampiamo sulla stessa pietra tante volte perché i nostri comportamenti e le nostre decisioni ci portano ripetutamente a quel punto. Non possiamo aspettarci risultati diversi se facciamo sempre la stessa cosa nello stesso modo, parafrasando Einstein. Pertanto, fino a quando non cambieremo, resteremo bloccati nel ciclo che ha generato le avversità.

Ma “non possiamo cambiare nulla, a meno che non lo accettiamo […] È molto meglio prendere le cose come vengono, con pazienza ed equità”, ammoniva Jung. Chiudere gli occhi alla realtà, fingendo che non stia accadendo, è una strategia disadattiva, talmente disadattiva come negare la parte di noi che non ci piace.

Per questo motivo, l’accettazione radicale della realtà e di quella parte più oscura di ognuno è una condizione essenziale per continuare ad avanzare, voltare pagina o chiudere capitoli della nostra vita. Non si tratta di accettazione passiva, di resa incondizionata o rassegnazione, ma piuttosto di prendere atto per ricostruire il nostro mondo.

La chiave per accettare le nostre ombre e una realtà con cui non ci sentiamo a nostro agio è liberarci dei giudizi di valore, smettere di pensare che l’oscurità sia negativa o cattiva.

Jung propone una prospettiva diversa. Afferma che “non ci si illumina immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l’oscurità […] Anche una vita felice non è fattibile senza una misura di oscurità, e la parola felicità perderebbe il suo significato se non fosse bilanciata dalla tristezza”.

In realtà, Jung credeva che le ombre abbiano un potere enorme che possiamo usare per crescere come persone, purché siamo in grado di integrarle nel nostro “io”. Accettare l’ombra ci consente di diventare più equilibrati e consapevoli di noi stessi, così saremo molto più preparati ad affrontare le avversità.

Per questo, dobbiamo capire che le avversità non si trasformano automaticamente in una festa, ci danno solo l’opportunità di crescere attraverso la sofferenza. Se lo vogliamo veramente. Le situazioni difficili ci consentono di testare i nostri punti di forza, espandere i nostri limiti e, naturalmente, scoprire aspetti personali sconosciuti o poco esplorati.

Ma “tutto il cambiamento deve iniziare nell’individuo stesso. Nessuno può permettersi di guardarsi intorno e aspettare che gli altri facciano per noi ciò che è nostra responsabilità”, scriveva Jung. Pertanto, abbiamo due possibilità: diventare vittime delle circostanze o andare oltre le avversità per sviluppare un nuovo livello di autoconoscenza.

  • 28
    Shares

Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

brainstorming

Brainstorming: come applicare questa tecnica per essere più creativi?

cause della resistenza al cambiamento

10 cause della resistenza al cambiamento che ti paralizzano

autoaffermazione

Autoaffermazione positiva, il modo di essere te stesso senza ferire gli altri

Interazioni con il lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Brainstorming: come applicare questa tecnica per essere più creativi?
  • 10 cause della resistenza al cambiamento che ti paralizzano
  • Autoaffermazione positiva, il modo di essere te stesso senza ferire gli altri
  • Wu Wei: Imparare a fluire con la vita
  • Essere intransigenti, il costo di una mente chiusa

Cosa sto leggendo …

Angolo della Psicologia

Footer

Approfondisci

  • Emozioni e sentimenti
  • Film psicologici
  • Aspettative

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

Copyright © 2021 · Digital Pro su Genesis Framework · WordPress · Login

Questo sito usa cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando con la navigazione accetti i cookies, tuttavia, in qualsiasi momento puoi decidere di disattivarli nel tuo browser.Accetto Informazioni
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

ACCETTA E SALVA