Le sostanze con effetto psichedelico sono
tornate in auge grazie al lavoro di alcuni ricercatori che ora stanno
riscoprendo le loro potenzialità terapeutiche. Uno degli studi più recenti è
tornato ad analizzare il potere curativo
dell’LSD, soprattutto nel trattamento
della dipendenza.
scienziati, Pål-Ørjan Johansen e Teri Krebs, hanno analizzato sei studi clinici
precedenti realizzati tra il 1966 ed il 1970 che si centravano su dei pazienti
che soffrivano di alcolismo. Alcuni dei partecipanti furono sottoposti ai
trattamenti classici per l’alcolismo ma ad altri venne somministrata una
piccola dose di LSD durante la sessione terapeutica.
separatamente non dicevano molto ma analizzando tutti i dati insieme, i
ricercatori scoprirono che l’LSD funzionava realmente. Le statistiche indicavano
che la terapia tradizionale garantiva un miglioramento del 38% mentre con l’aggiunta
dell’LSD il consumo di alcol si riduceva nel 59% dei casi. Sei mesi dopo avere
abbandonato il trattamento, il 15% delle persone alle quali venne somministrato
LSD continuava sobria.
ottenuti con questa sostanza sono quasi miracolosi, soprattutto se si considera
che si trattava di una dose unica e in una quantità molto ridotta. Così che presumibilmente
se si combinasse l’uso dell’LSD con il trattamento convenzionale i risultati potrebbero
essere più che soddisfacenti.
stia nella sensazione di estroversione che provoca l’LSD, che aiuta i pazienti
a vedere i loro problemi in una prospettiva diversa. In pratica, l’LSD agirebbe
come catalizzatore chimico potenziando un attitudine più aperta e meno
pessimista che aiuterebbe le persone ad affrontare le loro difficoltà.
prima volta che gli scienziati impiegano delle sostanze stupefacenti nel
trattamento di alcune malattie. Basti pensare che lo stesso Freud utilizzava la
cocaina. Inoltre, recentemente, si è scoperto che la MDMA (una sostanza inclusa
nell’extasi) è utile nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico e
che la psilocibina (contenuta in alcuni funghi) può essere efficace contro l’ansia,
soprattutto nei pazienti terminali.
studi non significano in nessun modo che dovremmo tenere in casa alcune droghe
e impiegarle quando siamo depressi o ansiosi, soprattutto perché non faremmo altro
che sostituire un problema con un altro forse maggiore. Dobbiamo sempre
ricordarci che ogni farmaco deve venire utilizzato seguendo attentamente le
prescrizioni mediche.
Johansen, P. & Krebs, T. (2012) Lysergic acid
diethylamide (LSD) for alcoholism: a meta-analysis of randomized controlled
trials. Journal of Psychopharmacology.
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