Con i nostri amici non condividiamo solo i momenti positivi e quelli negativi. Lo scrittore Robert Louis Stevenson disse: “un amico è un’immagine che hai di te stesso”, e secondo le Neuroscienze non sbagliava perché apparentemente condividiamo molto più di quanto potremmo pensare con i nostri amici: le nostre risposte neuronali.
Uno studio condotto presso la Dartmouth University rivela che possiamo percepire il mondo allo stesso modo dei nostri amici perché a livello neuronale rispondiamo allo stesso modo agli stimoli. Questi neuroscienziati hanno scoperto che possono prevedere con chi possiamo mantenere una buona relazione d’amicizia o scoprire chi sono i nostri amici più intimi semplicemente osservando come il nostro cervello risponde ad alcuni video.
Dimmi chi sono i tuoi amici e ti dirò come pensi
Si tratta di uno studio pionieristico volto a esaminare le connessioni delle attività neuronali delle persone all’interno della loro rete sociale nel mondo reale. Nell’esperimento sono state analizzate quasi 280 persone e le loro amicizie, tanto i legami sociali più intimi come quelli più distanti. Tutti dovettero vedere una serie di video mentre la loro attività neuronale veniva registrata da uno scanner di risonanza magnetica funzionale (fMRI).
Questi video coprivano un’ampia varietà di argomenti e generi, dalla politica alla scienza, alla commedia e alla musica, così che scatenarono un’ampia varietà di risposte. I video vennero presentati nello stesso ordine, in seguito i neuroscienziati confrontarono le risposte neuronali per determinare il grado di differenza o somiglianza.
Scoprirono quindi che gli amici intimi avevano i modelli più simili di attività neuronale, seguiti dagli amici degli amici. Pertanto, solo vedendo le loro risposte neuronali, potevano indicare l’intensità del legame che ci unisce con un’altra persona.
Vale la pena chiarire che le risposte neuronali agli stimoli dinamici naturali, come i video, sono una finestra sui processi di pensiero spontaneo delle persone mentre questi si sviluppano. Questi risultati suggeriscono che gli amici elaborano il mondo che li circonda in modo molto simile.
È interessante notare che la somiglianza della risposta neuronale tra amici era ancora più simile nelle regioni del cervello coinvolte nella risposta emotiva, nell’attenzione e nel pensiero riflessivo.
Vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri
In realtà, non è così strano dal momento che siamo esseri sociali che si collegano continuamente con gli altri. Dobbiamo appropriarci della “teoria della mente” di un’altra persona se vogliamo mantenere una relazione soddisfacente a lungo termine. Ciò significa che, nel lungo periodo, dopo una lunga relazione, le nostre risposte neuronali finiscono per assomigliare a quelle dell’altro mentre impariamo a vedere il mondo attraverso i suoi occhi.
Ovviamente, è un’esperienza reciproca dato che anche noi influenziamo il loro modo di vedere il mondo. Né possiamo dimenticare che, dal momento che scegliamo i nostri amici, è molto più probabile che selezioniamo delle persone con le quali abbiamo punti e modi di pensare in comune, così le coincidenze nel modo in cui le informazioni vengono elaborate aumentano.
Fonte:
Parkinson, C.; Kleinbaum, A. M. & Wheatley, T. (2018) Similar neural responses predict friendship. Nature Communications; 9 (1).
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