• Vai al contenuto
  • Skip to footer

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
Home » Disturbi Mentali » Amnesia anterograda: una spiegazione neurologica

Amnesia anterograda: una spiegazione neurologica

L’amnesia anterograda è un deficit selettivo della memoria che dipende generalmente da un danno cerebrale a causa del quale la persona ha serie difficoltà ad immagazzinare nuove informazioni, mentre che i ricordi precedenti al danno restano intatti.

Questa disfunzione implica un danno grave alla memoria breve, e questo può fare sì che dopo la minima distrazione una persona si dimentichi tutta la conversazione che stava sostenendo.
Tuttavia, la parte più curiosa è che alcune persone che soffrono di questo tipo di amnesia possono acquisire nuove abilità o abitudini, addirittura possono imparare nuovi giochi o a scrivere al contrario. Il danno influisce solo sull’immagazzinamento di fatti ed eventi.
Il danno cerebrale generalmente è situato nell’ippocampo e in alcune aree del lobo temporale medio associate allo stesso. Perchè nell’ippocampo? La risposta è molto semplice, questa zona funge da passaggio nella quale i fatti vengono immagazzinati in modo temporaneo fino a quando non vengono trasmessi, generalmente, al lobo frontale. L’ippocampo sarebbe qualcosa di simile ad un archivio per la memoria breve, se questo archivio non permette di conservare l’informazione, allora sarà impossibile registrare i ricordi. I danni dell’ippocampo e delle zone vicine sono spesso la conseguanza di un accidente cerebrovascolare, un aneurisma, epilessia, encefalite, ipossia o avvelenamento da monossido di carbonio, ma vengono osservati anche nelle fasi iniziali di malattie degenerative come l’Alzheimer.
Ad ogni modo, l’amnesia anteorgrada si può presentare anche come conseguenza di un danno al diencefalo. Ma vale la pena di sottolineare che attualmente non si dispone di informazioni sufficienti che ne spieghino la base. La Sindrome di Korsakoff è una delle patologie che includono l’amnesia anterograda e presenta dei danni in questa struttura cerebrale.
Probabilmente il caso più grave di amnesia anterograda più conosciuto a livello mondiale è quello di Clive Wearing, un musicista britannico che ha sviluppato questo disturbo nella sua forma più severa a partire da una encefalite. La sua memoria soleva durare tra i 7 e i trenta secondi. A volte, ricordava pochi dettagli della sua vita precedente e tutti di carattere molto generale, anche se non dimenticò mai l’amore che provava per sua moglie. Una delle abilità che mantenne intatta fu la capacità di suonare il piano; ad ogni modo, una volta che terminava di suonare si dimenticava immediatamente di averlo fatto. In questo caso le aree coinvolte erano l’ippocampo, il lobo temporale e il frontale e per questo motivo aveva delle difficoltà a controllare anche le sue emozioni. Ma essendosi mantenuto intatto il suo cervelletto, poteva ricordare come si suona il piano. Dal momento che la sua memoria era così breve, i normali appunti scritti che si suole consigliare di tenere alle persone che soffrono di questo disturbo, per Clive erano praticamente inutili dato che, appena terminato di scriverli, li dimenticava completamente.
Fonti:
Goodwin, J. (2006) Forget me not. Reader’s Digest; 123-131.
Aggleton, J. P. & Saunders, R. C. (1997) The Relationships Between Temporal Lobe and Diencephalic Structures Im plicated in Anterograde Amnesia. Memory; 5 (1 /2 ): 49-71.
Amnesia anterograda: una spiegazione neurologica
Vota questo articolo

Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Più ti preoccupi di prendere la decisione “giusta”, più ti sentirai infelice di ciò che decidi

Più ti preoccupi di prendere la decisione “giusta”, più ti sentirai infelice di ciò che decidi

La depressione fa invecchiare più velocemente il cervello

La depressione fa invecchiare più velocemente il cervello

Effetto Zerbino: Quando il perdono incondizionato ci autodistrugge

Effetto Zerbino: Quando il perdono incondizionato ci autodistrugge

Reader Interactions

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

Approfondisci

  • Ansia
  • Depressione
  • Disturbi Mentali
  • Crescita Personale
  • Frasi Famose
  • Dizionario di Psicologia

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Google+
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

Questo sito usa cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando con la navigazione accetti i cookies, tuttavia, in qualsiasi momento puoi decidere di disattivarli nel tuo browser.Accetto Informazioni