La frase “sono ansioso!” suole essere abbastanza comune nella nostra società; tuttavia, sentirci sfiniti, stressati o al limite delle nostre forze non sono necessariamente sintomi dell’ansia generalizzata, in termini psicologici si intende. Soprattutto perché per diagnosticare l’ansia generalizzata i sintomi della stessa devono essere osservati per un periodo superiore ai sei mesi.
Avviciniamoci al quadro di una persona ansiosa. Come si presenta?
– La persona vive una preoccupazione eccessiva caratterizzata da uno stato di aspettativa molto elevato. È sempre in attesa che possa accadere qualcosa di negativo, e così la persona si preoccupa per ciò che accade veramente e per quello che potrebbe accadere, manifestando un livello di tensione assolutamente inadeguato per il valore sociale che viene attribuito normalmente ai fatti “preoccupanti”. In sintesi: per la persona ansiosa qualsiasi cosa può essere motivo d’ansia, dato che anche il semplice fatto di doversi alzare la mattina e dover affrontare il nuovo giorno gli genera tensione e preoccupazioni.
– Esistono difficoltà per poter controllare questo stato di costante preoccupazione. Per tanto che la persona tenti di sopprimerle, queste idee tornano e ritornano nella sua mente senza che essa sia in grado di eliminarle.
– Manifesta almeno tre dei seguenti sintomi: inquietudine, affaticamento precoce, difficoltà di concentrazione, irritabilità, tensione muscolare e disturbi del sonno.
– Non esiste un evento particolarmente stressante da definire come causa principale dell’ansia. Molte volte la vera radice della preoccupazione è abbastanza difficile da identificarsi; addirittura alcuni specialisti la qualificano come: “un senso di angustia libero e fluttuante”.
– Questo stato produce un certo deterioramento in altre aree della vita lavorativa, lo studio e le relazioni di coppia.Evidentemente, l’intensità, la durata o la frequenza della comparsa dell’ansia sono sproporzionati rispetto alla relazione con i fatti temuti. A queste persone risulta praticamente impossibile dimenticare le preoccupazioni e poter così dedicare la loro attenzione al resto dei compiti che devono realizzare, per questo motivo la loro efficacia sul lavoro o nello studio si deteriora rapidamente.
Quando il disturbo diviene persistente tendono ad apparire i più diversi sintomi, alcuni di più comuni sono: bocca secca, sudorazione eccessiva, nausea o diarrea, problemi a deglutire o sensazione di avere qualcosa in gola. A volte si alternano anche sintomi depressivi.
Molte delle persone che soffrono di ansia vengono considerate “nervose” per tutta la vita. La loro ansia normalmente inizia nell’adolescenza o intorno ai 20 anni ed il corso tende ad essere cronico.
Alcuni specialisti affermano che vi sia anche una certa incidenza familiare, anche se non esistono studi precisi che lo confermano.
Secondo la OMS circa il 25% delle persone vive, almeno in un momento della propria vita, un disturbo d’ansia generalizzata. In Nord-America tra il 2-8% degli individui soffre di questo disturbo mentre che in Europa ne soffre tra il 1-5%.
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Fonti:
Albarracín, G. et. Al. (2008) Aspectos económicos y epidemiológicos de los trastornos de ansiedad generalizada: una revisión de la literatura. Actas Españolas de Psiquiatría;36(3):165-176.
APA (2000) DSM-IV Manual diagnóstico y estadístico de los trastornos mentales. Mason.
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