Sono molte le persone che soffrono spesso di attacchi di panico. Gli attacchi di panico sono infatti uno dei disturbi più comuni legati all’ansia e tendono a generare molto stress e forte tensione in chi ne soffre, contribuendo a peggiorare la qualità della sua vita. Oggi vi suggerisco 5 metodi che possono aiutarvi ad imparare a controllare gli attacchi di panico.
1. Isolare le preoccupazioni di base
Ansia e attacchi di panico sono di solito attivati da una leggera preoccupazione che si trasforma in una massiccia rete di preoccupazioni, che vanno ad influenzare la nostra stabilità emotiva. Ad esempio, un attacco di panico può iniziare con una semplice idea negativa come questa: “Il rapporto che ho consegnato ieri non era molto buono, sicuramente li deluderà“, ma a questo pensiero succedono altri pensieri altrettanto negativi: “Il mio capo mi odia. Non mi darà un’altra chance“, “Mi licenzieranno.”
Così, si vanno poco a poco intrecciando idee che iniziano ad aumentare la nostra ansia per terminare con un attacco di panico in piena regola. Ovviamente, se invece di lasciarci sopraffare da questa ragnatela di idee negative ci fermiamo alla prima idea e la neutralizziamo, ci sentiremo più tranquilli e l’attacco di panico non arriverà.
2. Non lasciarci coinvolgere nella situazione
Quando i bambini fanno i capricci quello che stanno effettivamente cercando è l’attenzione degli adulti. Pertanto, la strategia peggiore è quella di sgridarli o consolarli, perché in questo modo gli stiamo dando quello che volevano: l’attenzione. È quindi molto probabile che la prossima volta tornino ad utilizzare questa tecnica. Tuttavia, se invece di prestare loro attenzione ignoriamo il loro comportamento, questo svanirà da solo.
Bene, quando siamo sull’orlo di un attacco di panico il cervello si comporta come un bambino piccolo che sta per fare un capriccio. Se cominciamo a pensare alla situazione che ha causato questi sentimenti rischiamo di peggiorare la situazione. Al contrario, se scegliamo di ignorare ciò che ci ha dato fastidio, è probabile che l’ansia cominci a diminuire.
In realtà, diversi studi hanno osservato che nelle persone che soffrono di attacchi di panico esiste una anomalia negli schemi normali di elaborazione delle emozioni, e questa impedisce loro di sopprimere facilmente le emozioni negative. Pertanto, più si cerca, più l’amigdala (il centro della paura) si attiva, potenziando i pensieri sempre più negativi e la conseguente reazione fisiologica a questi.
3. Non sopravvalutare la minaccia o sottovalutare le proprie capacità
Gli attacchi di panico appaiono sempre davanti alla presenza di una minaccia potenziale, ma non una minaccia realmente importante ma, piuttosto, di fronte ad una esagerazione del pericolo. A questo si aggiunge che spesso sottovalutiamo la nostra capacità di far fronte a questa minaccia, e questo si traduce in un attacco di panico.
Tuttavia, se fossimo in grado di percepire le minacce con il loro effettivo grado di pericolosità e ci sentissimo in grado di affrontarle, sicuramente i nostri livelli di ansia sarebbero molto inferiori. Così, ogni volta che si percepisce una minaccia è opportuno chiedersi se è davvero così pericolosa come si pensa. Inoltre, si deve sempre pensare che molte persone hanno dovuto affrontare situazioni simili a questa in modo che anche noi potremo farlo.
4. Fate riposare la vostra mente
Avete provato ad evitare tutte le situazioni che causano ansia? Avete messo in pratica tutti gli esercizi che conoscete per evitare gli attacchi di panico? Avete provato a considerare le minacce come qualcosa di naturale? Nonostante tutti questi sforzi continuate ad avere frequenti attacchi di panico? Se la risposta è sì, allora è il momento di fare riposare la vostra mente e di concedergli una pausa per riprendere il trattamento nei prossimi giorni.
Uno dei più famosi studi psicologici venne realizzato negli anni ’80 e consisteva nel chiedere alle persone di smettere di pensare ad “un orso bianco”. Se non fosse stata posta loro questa condizione, forse nessuno avrebbe pensato all’orso, ma impostato lo studio su questa base, il pensiero dell’orso era ricorrente. A volte, quando cerchiamo di evitare un’idea, questa termina per rafforzarsi, allora è meglio fare una pausa per rilassarsi.
5. Imparare a convivere con l’ansia
Normalmente ci sentiamo ansiosi di fronte a diverse situazioni della vita quotidiana. In genere cerchiamo di evitare queste situazioni perché anche solo immaginarle ci fa sentire a disagio, come minacciati. Tuttavia, vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se ci abituassimo a queste situazioni, se le trasformassimo in qualcosa di comune?
Molto probabilmente ci adatteremmo e la paura svanirebbe, perché si smetterebbe di considerare queste situazioni come minacciose. Questo può sembrare pazzesco, maè solo l’inizio di una delle tecniche più efficaci di terapia cognitivo-comportamentale per eliminare le fobie: la desensibilizzazione sistematica. In sostanza, si tratta di abituarsi alle situazioni che provocano ansia fino a quando ci si rende conto che non rappresentano un pericolo.
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