Pensa positivo.
Non ti stressare.
I messaggi ottimistici sono ovunque, incoraggiandoci a vedere il lato buono della vita e a fuggire dalla negatività. Ma l’overdose di “pensieri positivi” può avere alcuni effetti indesiderati, come disconnetterci dalla realtà o spingerci a sottovalutare i pericoli.
Alla ricerca di una via di mezzo, i ricercatori dello University College di Londra hanno studiato i benefici dello stress e hanno scoperto che ci aiuta a elaborare le cattive notizie, a essere più realistici e a valutare meglio i rischi.
Lo stress è ciò che separa l’ottimismo ingenuo dalla realtà
Soffriamo tutti – in misura maggiore o minore – di un pregiudizio ottimistico che ci porta a concentrarci sulle notizie positive o a cercare di mitigare l’impatto di quelle negative. Questo pregiudizio è ciò che ci porta a credere che abbiamo meno probabilità di essere vittime di crimini, di sviluppare il cancro ai polmoni se fumiamo o di subire perdite se investiamo nel mercato azionario.
Quando ci sentiamo calmi e rilassati, di solito ignoriamo il male e orbitiamo verso il positivo. Ovviamente questo ottimismo può essere benefico per il nostro benessere e per mantenerci motivati, ma può anche diventare rapidamente un’arma a doppio taglio che ci porta a sottovalutare i rischi.
Questi psicologi hanno verificato che questo pregiudizio scompare se ci sentiamo minacciati.
Quando siamo sotto pressione emerge uno schema diverso. In queste condizioni diventiamo più attenti alle cattive notizie, anche se non hanno nulla a che fare con la fonte del nostro stress.
In effetti, studi precedenti hanno dimostrato che è più probabile che incorporiamo le informazioni nel nostro sistema di credenze quando sono positive.
La tua percezione del rischio dipenderà da come ti senti
In laboratorio, a metà dei partecipanti è stato detto che avrebbero dovuto tenere un discorso su un argomento a sorpresa davanti a una giuria dopo aver completato un compito, cosa che ha aumentato il loro livello di stress. All’altra metà è stato detto che alla fine dell’esperimento avrebbero dovuto completare solo un semplice compito di scrittura.
Tutti dovevano stimare il livello di rischio di diverse situazioni che si verificavano, come essere vittime di un furto con scasso in casa o di una frode con carta di credito. I ricercatori hanno poi comunicato loro i dati reali del rischio, dando loro buone o cattive notizie, a seconda della loro stima. Successivamente è stato chiesto loro di ricalcolare il rischio che correvano se fossero stati coinvolti in tali problemi.
Pertanto, i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti più rilassati prestavano maggiore attenzione alle buone notizie che coincidevano con la loro visione del mondo. Di conseguenza, hanno continuato a sottovalutare alcuni rischi, pur conoscendo le statistiche. In pratica, sono rimasti attaccati alla loro visione ottimistica, minimizzando il livello di pericolo reale.
Al contrario, le persone che si sono stressate o si sono sentite più ansiose hanno risposto meglio alle cattive notizie e le hanno incorporate in modo più efficace nel loro sistema di credenze. E hanno anche reagito bene alle belle notizie. Ciò significa che sono stati in grado di adattare il loro sistema di credenze ai rischi reali, cambiando la loro visione quando avevano dati in contrasto con le loro idee.
Gli psicologi hanno ripetuto l’esperimento nel mondo reale con i vigili del fuoco e i risultati sono stati simili.
La chiave per sfruttare i benefici dello stress
Non disponiamo di un interruttore che aumenti o diminuisca automaticamente la nostra capacità di elaborare avvertimenti e cattive notizie, ma conoscere l’esistenza del nostro pregiudizio ottimistico può aiutarci a compensarlo in modo da non trascurare alcuni rischi che potrebbero rappresentare un pericolo significativo.
Lo stress è stato demonizzato, rendendolo il nemico pubblico numero uno. Eppure è una risposta perfettamente naturale e necessaria a situazioni che consideriamo pericolose o che travolgono le nostre risorse psicologiche. In realtà, non è nemmeno dannoso, a meno che non diventi cronico e rimanga con noi nel tempo.
Quando ci sentiamo minacciati si attiva una reazione di stress che non solo aumenta il nostro livello di allerta, ma anche la nostra capacità di conoscere i pericoli, cosa che potrebbe essere positiva in determinati contesti.
D’altra parte, in un ambiente sicuro sarebbe uno spreco d’energia, quindi ci rilassiamo e ignoriamo alcuni segnali minacciosi. Il segreto, come ogni cosa nella vita, è l’equilibrio. Pertanto, la prossima volta che ti senti stressato, approfitta di quello stato per riflettere su qualcosa che ti preoccupa. Potresti scoprire indizi che avevi trascurato e che potrebbero aiutarti a risolvere il problema o, almeno, ad affrontarlo da una prospettiva più olistica.
Fonte:
Garrett, N. et. Al. (2018) Updating Beliefs Under Perceived Threat. The Journal of Neuroscience; 38(36): 7901-7911.
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