
Non è facile inserirsi in un mercato del lavoro sempre più competitivo. Fortunatamente, la psicologia e il coaching sono assi nella manica grazie ai quali è possibile aumentare le possibilità di ottenere un posto di lavoro. Infatti, tra le diverse specializzazioni della psicologia, quella del lavoro e delle organizzazioni tocca proprio queste tematiche.
La prima cosa che dovete sapere è che la decisione di assumere una persona non tiene conto semplicemente delle competenze e dell’esperienza del candidato, ma entrano in gioco anche diversi fattori psicologici. Questo perché in un mondo che cambia continuamente, le aziende hanno cominciato a dare priorità ai valori condivisi e alla capacità d’imparare, piuttosto che alle competenze sviluppate in precedenza.
Come distinguersi in un colloquio di lavoro?
1. Stabilisci una conversazione più informale
Uno studio condotto presso l’Università di Washington con studenti universitari appena laureati che cercavano di ottenere il loro primo lavoro, ha rivelato che conversare in modo informale con gli intervistatori era una strategia efficace che sorprendeva piacevolmente questi ultimi. Infatti, gli studenti che scoprirono di avere interessi comuni con l’intervistatore, sorridevano di più e mantenevano il contatto visivo, si qualificarono meglio per il posto di lavoro, a prescindere dalla loro preparazione accademica. Indubbiamente, l’intelligenza emotiva e la capacità di connetterti con l’intervistatore saranno punti a tuo favore.
2. Mostra che hai il controllo, senza sembrare arrogante
Non importa se si tratta di una piccola impresa o una grande multinazionale, oggi la maggior parte dei manager desidera che i propri dipendenti sappiano gestire lo stress, le scadenze e non vadano in crisi davanti ai problemi. Pertanto, è probabile che nel colloquio ti venga chiesto come affronteresti alcune situazioni complesse che possono verificarsi sul lavoro. Come rispondere? Una ricerca condotta presso l’Università di Londra dà alcuni suggerimenti: devi sottolineare in che modo prenderesti il controllo della situazione e come risolveresti il problema. Cerca di non sembrare arrogante, ma devi dimostrare che hai iniziativa e puoi affrontare i problemi senza scoraggiarti.
3. Visualizza i risultati positivi
In uno studio condotto presso la California State University venne chiesto ad alcuni dei candidati per un posto di lavoro che visualizzassero sè stessi prima del colloquio, sentendosi sicuri, fiduciosi e rilassati. Dovettero inoltre immaginare che l’intervista era andata bene, e come si sarebbero sentiti dopo aver ottenuto il lavoro. Chi fece ricorso a queste immagini mentali sperimentò minore stress e ottenne migliori risultati nel colloquio. È quindi consigliabile che impari ad usare l’immaginazione a tuo favore, per rilassarti, piuttosto che usarla per aggiungere tensione e ansia.
4. Non fingere mai di sorridere
Tutto il linguaggio del corpo conta, dal contatto visivo alla stretta di mano e, naturalmente, il sorriso. Tutti questi comportamenti non verbali influenzano l’intervistatore e lo aiutano a formarsi una prima impressione. Pertanto, in un esperimento sviluppato nella Washington and Lee University si è visto che chi mostrava un sorriso falso durante le interviste otteneva una valutazione meno favorevole rispetto a chi mostrava un sorriso genuino. Pertanto, se non riesci a sorridere naturalmente, è meglio che non fingi un sorriso durante l’intervista, perché daresti un’impressione di falsità.
5. Non dimenticare la stretta di mano
È difficile credere che una stretta di mano possa decidere il tuo futuro lavorativo, ma gli studi suggeriscono che questo semplice gesto conta molto più di quanto si pensi e può fare la differenza tra l’essere assunto e passare completamente inosservato. Uno studio condotto presso la University of Iowa ha rivelato che una stretta di mano, con mano calda e decisa, migliora le possibilità di venire raccomandato per il posto di lavoro. È interessante notare che la stretta di mano è ancora più importante quando si tratta di donne.
6. Confessa prima i tuoi punti deboli e dopo quelli forti
Quando si tratta di fare una buona impressione, tutto conta, anche l’ordine in cui si espongono i fatti. A questo proposito, uno studio pubblicato alcuni anni fa sul Journal of Personality and Social Psychology ha scoperto che gli intervistatori si mostrano più benevoli quando il candidato confessa le sue debolezze all’inizio del colloquio, non alla fine, perché in questo modo dimostra che non intende nasconderle. Pertanto, lascia i tuoi punti forti per ultimi, così aumenteranno anche le probabilità che vengano ricordati.
7. Non usare parole di riempimento
Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha scoperto che quando si usano troppe parole di riempimento nella conversazione si hanno minori probabilità di essere assunti. Questo perché le parole di riempimento fanno apparire meno professionali e più insicuri. Pertanto, dimenticati di usare parole come: “ehmm”, “ho capito”, “infatti”, o qualsiasi altra parola che serva da supporto nel discorso.
Come scegliere un coach per il lavoro?
Se sei alla ricerca di un nuovo lavoro, entri per la prima volta nel mondo del lavoro o semplicemente desideri cambiare lavoro, un coach per il lavoro ti può aiutare fornendoti gli strumenti necessari per intraprendere una ricerca attiva e di successo e ti accompagnerà lungo il cammino.
Al momento di scegliere, tieni presente che il processo di job coaching non si improvvisa, si studia. Infatti, la Psicologia del Lavoro ha una lunga storia supportata da migliaia di studi. Quindi, assicurati di trovare un professionista qualificato.
Fonti:
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