Winston Churchill disse una volta: “le critiche non saranno mai benvenute, ma sono necessarie.” É vero, ma è anche vero che molti di noi trovano difficile accettare le critiche, soprattutto quando sono negative. C’è sempre la prima reazione in cui si mescolano tante emozioni: sentimenti, idee, rabbia, confusione, tristezza, e ci si sente incompresi…
Dopo la prima reazione, che potrebbe anche dirsi abbastanza istintiva e viscerale, possiamo adottare due atteggiamenti radicalmente diversi: lasciarci scoraggiare dalle critiche o assumerle in modo assertivo. Esistono persone che durante la loro vita hanno imparato ad affrontare le critiche in modo assertivo, lo fanno naturalmente. Altri non hanno imparato a farlo e sono spesso depressi e pieni di rabbia. Ma non è mai troppo tardi per cambiare.
In realtà, nessuna critica ha il potere di offenderci, siamo noi che gli concediamo quel potere. Ad esempio, ci farà più male una critica negativa da parte di qualcuno vicino a noi o qualcuno che rispettiamo piuttosto che l’opinione di qualcuno totalmente estraneo a noi. Ci farà anche più male un critica nel settore nel quale ci consideriamo competenti piuttosto che quella che ci viene fatta in merito a cose che non conosciamo.
Questo significa che, in ultima analisi, siamo noi quelli che hanno il potere di controllare l’influenza che una critica ha sul nostro stato d’animo e sulle azioni che faremo. Per esempio, immaginiamo che la critica sia come una freccia che viene nella nostra direzione. Se la osserviamo attraverso un binocolo sicuramente aumenterà di dimensioni tanto da spaventarci al punto di pensare di non avere scampo. Se invece usiamo il binocolo al contrario, la freccia apparirà molto rimpicciolita tanto da non prenderla neppure in considerazione.
Tanto il primo atteggiamento come il secondo sono sbagliati. La freccia, che in questo caso è la critica, non deve essere scartata a priori ma non dobbiamo neppure farci intimidire da essa, dovremmo imparare a vederla in prospettiva, riflettere su di essa e quindi cambiare il nostro comportamento di conseguenza.
A questo punto starete pensando che è più facile da dire che da fare. Quindi vi lascio alcuni consigli pratici che vi aiuteranno a metterlo in pratica:
1. Mantieni un atteggiamento aperto e assertivo. Una volta superata la prima reazione, ricordate che una critica è semplicemente una segnalazione di qualcosa che avete fatto, non definisce la vostra persona e non rappresenta un demerito. Non assumete un atteggiamento difensivo, ma siate disponibili al dialogo.
2. Cerca la verità nella critica. Provate a mettervi al posto della persona che vi critica per capire le sue intenzioni. Voleva semplicemente infastidirvi o stava cercando di aiutarvi preoccupandosi per voi? A questo punto è necessario fare attenzione, perché a volte la critica viene fatta con un tono così negativo che il primo pensiero che ci viene in mente è che vogliano distruggerci come persona, ma è importante imparare ad andare oltre al tono usato concentrandoci nei fatti. Quanto c’è di vero nella critica che ci hanno appena fatto?
3. Determina se la critica è rilevante e agisci di conseguenza. Una volta stabilito quanto di vero ci sia nella critica, valutiamo i cambiamenti che si dovrebbero fare nel nostro comportamento e gli obiettivi. Se la critica e le modifiche comportamentali che comporterebbe l’accettarla possono aiutarci a crescere come persona e professionalmente, allora sarà benvenuta! Se invece si stabilisce che la critica non racchiude niente di positivo, allora è meglio dimenticarla e non rovinarci la giornata o lasciare che comprometta la fiducia in noi stessi.
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