
Quasi ogni volta che mi capita di accendere la tv (cosa che faccio raramente), mi trovo di fronte alla classica retorica politica. Nel migliore dei casi, i rappresentanti politici offrono degli argomenti così deboli che non sono in grado di sostenersi da soli. Nel peggiore, che tra l’altro è il più frequente, gli argomenti sono insostenibili semplicemente perché comprendono errori che contraddicono ampiamente la logica. Tuttavia, molte persone credono a queste argomentazioni. Come è possibile?
Un interessante studio condotto presso l’Università di Neuchâtel ci dà un indizio interessante.
Gli psicologi hanno coinvolto 84 bambini di età compresa tra i 3 ei 5 anni e un gruppo di adulti. Ai bambini sono stati mostrati due video nei quali si vedeva una ragazza che aveva perso il suo cane e lo stava cercando.
In uno dei video appariva un personaggio che, con voce neutra, indicava il luogo in cui si trovava il cane: “Il cane è andato in quella direzione, lo so perché l’ho visto.” Nell’altro video appariva un personaggio molto simile che indicava una direzione diversa e sempre con una voce neutra, diceva: “Il cane è andato in quella direzione, lo so perché ha seguito quella direzione.”
Bambini e adulti dovevano decidere a chi credere e quale fosse la direzione in cui cercare il cane.
Chi ha deciso di credere a chi?
Fonte:
Mercier, H. et. al. (2014) Early sensitivity to arguments: How preschoolers weight circular arguments. Journal of Experimental child Psychology.
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