Nessuno vorrebbe vivere i conflitti. Ad ogni modo, tutti noi ne incontriamo ad un certo punto della vita. Ma l’educazione non ci ha insegnato ad affrontare queste situazioni, anche se è una delle poche certezze che abbiamo nella vita. Tuttavia, il fatto è che più che imparare a gestire i conflitti sarebbe meglio imparare come fare per evitare che si creino.
Chiunque sano di mente preferirebbe avere pace, piuttosto che avere ragione. Tuttavia, ciò che a prima vista può sembrare una banalità, nella realtà si trasforma in una trappola mortale in cui tutti siamo caduti o continuiamo a cadere.
Il punto è che un conflitto non è solo un disaccordo persistente tra due persone causato da una mancata corrispondenza di interessi, ma piuttosto uno scontro di ego, perché, in fondo, si tratta solo di volere la ragione. Pertanto, l’intensità del conflitto dipende direttamente dai livelli di autocontrollo di ciascuna delle parti.
In modo molto semplice, si può dire che l’origine della maggior parte dei conflitti interpersonali si trova nell’ego, nell’immagine che abbiamo costruito e che consideriamo la nostra vera identità. Così, quando una persona sfida un altra, questa prende le sue parole come un attacco alla sua identità e reagisce come se fosse in pericolo, attaccando a sua volta. Da questo nasce una discussione e viene generato il conflitto.
Pertanto, non sarebbe irragionevole dire che il mondo non crea il problema, ma vi sono solo molte persone con un ego troppo grande, che confondono il loro vero “io” con l’identità che hanno costruito.
Ovviamente, essere in disaccordo con qualcuno genera tutta una serie di emozioni, la maggior parte di queste negative, come la rabbia, la frustrazione e la delusione. Queste emozioni producono una forma di raffrontamento caratterizzata dall’aggressività, che a sua volta, genera una reazione violenta nell’altro, contribuendo a creare un crescendo di violenza e frustrazione.
Ad ogni modo, è interessante notare che dietro alla frustrazione si nasconde l’incapacità di accettare la realtà. Quando la persona non ha sufficiente maturità emotiva, non è semplicemente in grado di accettare che le cose non possono cambiare. In questo modo, nega la realtà, immagina un mondo diverso, e quando l’universo non soddisfa queste aspettative irrealistiche, si arrabbia e si frustra. A questo punto decide di chiedere un risarcimento e qui nasce il conflitto.
Pertanto, i conflitti possono anche essere intesi come la distanza che separa la realtà dal mondo nella nostra mente, lo spazio tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. I conflitti sono, dopo tutto, una rappresentazione mentale di una determinata situazione.
Così che, quando sperimentiamo un conflitto, non stiamo semplicemente reagendo a certi eventi che si sono verificati al di là del nostro controllo, ma la nostra interpretazione degli eventi gioca un ruolo decisivo. Quando c’è un conflitto, non siamo mai solo spettatori, ma anche partecipanti attivi.
Da questo punto di vista, il conflitto non è una conseguenza naturale di certi fatti, atteggiamenti o comportamenti, ma un prodotto del disaccordo.
Naturalmente, accettare il fatto che al mondo non esistano conflitti ma solo menti turbate, è una verità difficile da digerire, si necessita di una grande maturità psicologica. Di conseguenza, molte persone preferiscono puntare il dito contro gli altri, pensare che i conflitti esistono indipendentemente da loro stessi.
Come evitare i conflitti?
In primo luogo, è importante essere consapevoli che nelle relazioni interpersonali la maggior parte delle decisioni che prendiamo implicano una scelta tra pace e conflitto. Pertanto, invece di voler avere ragione a tutti i costi, dovremmo chiederci se la nostra decisione ci rende più tranquilli, o al contrario, ci complica la vita.
Ovviamente, questo non significa che non ci saranno mai dei disaccordi. Ma che possiamo intervenire prima che questi si trasformino in conflitti. È essenziale agire rapidamente per evitare le tensioni, per non raggiungere il punto di non ritorno. Ricordate che i motivi che provocano gli scontri sono raramente tanto gravi quanto il disagio che causano.
1. Smettere di pensare in termini di vittoria o fallimento. Quando c’è un conflitto è perché le parti non riescono a trovare una soluzione, non vogliono piegarsi e non sono disposte a compromessi. Tuttavia, vincere un confronto è semplicemente una vittoria temporanea perché, anche se può dare dei benefici, ha anche dei costi. I conflitti ci sottraggono l’energia e la tranquillità, quindi non ci sono mai dei vincitori, ma tutti noi perdiamo.
2. Impedire che il conflitto peggiori. Quando il fuoco è piccolo può essere controllato. Una volta cresciuto provoca gravi danni. Lo stesso vale per il conflitto, quindi è essenziale imparare a concentrarsi sui punti in comune, invece di ampliare le disparità. Spesso, basta cercare una prospettiva più ampia del problema, invece di concentrarsi nei dettagli.
3. Avere il coraggio di cambiare. La maggior parte dei conflitti sono alimentati da vecchie credenze e modelli di pensiero. Pertanto, per risolvere un disaccordo a volte si deve solo cambiare il nostro modo di vedere e fare le cose. Se non riusciamo a cambiare, se non siamo disposti a cedere neppure di un millimetro, non riusciremo a trovare una soluzione diversa al conflitto.
4. Più fatti e meno parole. La legna sul fuoco dei conflitti sono spesso le parole, così che le persone finiscono per intrappolarsi con i loro stessi discorsi, soprattutto quando non sanno scegliere correttamente le frasi che usano e le parole negative terminano per alimentare il risentimento e la rabbia. Pertanto, per risolvere un disaccordo, è auspicabile attuare misure precise che portano ad azioni concrete. Parlare di meno e fare di più.
5. Guardarsi dentro. Quando sta per sorgere un conflitto e consigliabile fermarsi per un attimo e chiedersi: perché sta accadendo? Qual è lo scopo? Quali fattori possono peggiorare la situazione? Quali fattori potrebbero risolvere le cose? Qual è il livello di responsabilità che ho in questa situazione? In questa situazione è normale concentrarsi su ciò che fa l’altro, ma sarebbe meglio imparare a concentravi su voi stessi.
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