• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Intelligenza e Cognizione » Creatività: la chiave sta nell’attitudine

Creatività: la chiave sta nell’attitudine

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email
Il segreto della creatività sta nell'attitudine

L’intelligenza potrebbe essere sufficiente perché una persona si riveli creativa almeno due o tre volte nell’arco della vita, ma non basta per vivere una vita dedicata alla creatività e tanto meno per mantenersi creativi per un lungo periodo di tempo. 

Secondo la teoria triarchica di Sternberg, l’intelligenza si divide in tre parti e ognuna di queste partecipa attivamente alla creatività. La parte sintetica permette di definire i problemi e proporre
idee, la parte analitica permette di riconoscere idee, strutture, assegnare risorse e valutare, mentre la parte pratica si riferisce alla capacità di presentare idee ad altri e realizzarle. 

In questo modello solo le due prime parti si trovano sotto dominio intellettuale (intelligenza in senso classico) ma la terza suppone attitudini e tratti di personalità particolari. Quando una persona affronta un problema può essere capace di selezionare, codificare, comparare, analizzare o processare informazioni ma niente di tutto questo garantisce che metterà in pratica le sue idee o che sarà creativo. 

Precisamente per questo motivo ci si riferisce ad alcune attitudini essenziali per poter sviluppare la creatività come per esempio: sensibilità di fronte ai problemi, tolleranza dell’ambiguità, tolleranza della frustrazione, gestione dell’incertezza, volontà operativa, motivazione intrinseca, autostima positiva, apertura all’esperienza, attrazione per la complessità, identità personale, senso ludico, accettazione del rischio, accettazione degli errori, volontà di crescita, perseveranza di fronte agli ostacoli, indipendenza di pensiero e senso dell’umore. Insomma, la lista è lunga ma dentro di questa (per fortuna) esistono alcuni fattori più importanti di altri. 

PER TE  Smettere di criticare: la chiave per essere più creativi

L’apertura all’esperienza è un fattore essenziale e si riferisce ad una disposizione interna per ampliare i limiti della conoscenza; in altre parole, provare curiosità per l’ambiente circostante e spirito d’iniziativa che spinge ad esplorare e conoscere. 

Si possono distinguere cinque tipi di apertura: 

In primo luogo l’apertura alla fantasia, che fa riferimento alla volontà di entrare nel nostro mondo interiore lasciando la mente libera di muoversi senza limiti. In secondo luogo, l’apertura all’estetica, che fa riferimento ai sensi e alla volontà di valorizzare i diversi tipi di espressione artistica. In terzo luogo troviamo l’apertura ai sentimenti, che fa riferimento alla
comprensione ed accettazione delle proprie emozioni. Al quarto posto troviamo l’apertura all’azione, che si esprime in nuove attività e al quinto posto l’apertura alle idee, che implica la curiosità intellettuale e la disponibilità ad esaminare sia le questioni di carattere teorico che etico e dei valori. 

Questa concezione si relaziona fondamentalmente con la disponibilità ad esplorare, superare barriere, andare oltre i limiti prestabiliti e rompere il cerchio di ciò che ci è familiare. 

Un’altro fattore che aiuta ad essere creativi è la tolleranza dell’ambiguità. Molti problemi importanti non possono essere risolti in modo rapido e pertanto esigono un processo più lungo. In questi casi la persona deve rimanere per molto tempo in una situazione incerta e apparentemente senza via d’uscita. 

La capacità per convivere con queste situazioni è ciò che viene associato con questa attitudine. Se una persona è vittima dell’impazienza durante una ricerca (sia perché si trova a dover scegliere tra una infinità di possibilità o perché si trova immersa in un ambiente che contiene una moltitudine di elementi senza ordine e struttura), ha poche possibilità di procedere. La soluzione di un problema complesso richiede periodi d’incubazione prolungati, a volte vicini all’intuito, dove la mente percorre nuovi cammini, si muove su piani distinti e si intrattiene con dettagli insignificanti, per questo è essenziale accettare e convivere con l’ambiguità. 

PER TE  Creatività: tre trucchi per stimolarla

Insieme all’ambiguità, propria dei processi creativi, è spesso presente anche la frustrazione. Molti tentativi risultano fallimentari e gli ostacoli che si interpongono sul cammino sono quasi sempre più numerosi e pesanti di quanto si poteva immaginare. Insomma, spesso la realtà non soddisfa le nostre aspettative e questo produce sensazioni sgradevoli o idee di fallimento. La capacità di sopportare queste situazioni si chiama: tolleranza della frustrazione. 

La creatività non sempre assicura il successo. Abitualmente si ricordano le storie di successo, ma sappiamo ben poco degli sforzi immensi che non hanno prodotto buoni risultati. Infatti,
diverse ricerche dimostrano che le persone più creative dovettero affrontare parecchie sfide e prendere decisioni significative fin dall’infanzia. 

Così, se dovessimo riassumere le attitudini che aiutano a rispondere alla domanda: come fare per essere creativi, si potrebbe dire che queste sono: capacità di gestire l’incertezza, apertura a nuove esperienze, tolleranza alla frustrazione e accettazione di rischi ed errori.

Fonte:

López Pérez, R. (1999) Prontuario de la creatividad. Santiago: Bravo y Allende.

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

La sindrome dello “psicologo-oracolo”

Danshari: l’arte di lasciar andare intenzionalmente

Essere incondizionale ti rende invisibile: il prezzo nascosto dell’essere sempre presenti

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • La sindrome dello “psicologo-oracolo”
  • Danshari: l’arte di lasciar andare intenzionalmente
  • Essere incondizionale ti rende invisibile: il prezzo nascosto dell’essere sempre presenti
  • La saggezza emotiva è anche guardare, ascoltare e decidere che qualcosa non fa per te
  • Stress in menopausa: perché si manifesta e come si può alleviare?

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Contatto

jennifer@intextos.com

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

© Copyright 2010-2024 Angolo della Psicologia · Tutti i diritti sono riservati · Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità