Una delle caratteristiche più interessanti dell’essere umano è la creatività. Tuttavia, è sempre stata una delle più elusive per gli psicologi. Ora, grazie all’impiego della moderna tecnologia della risonanza funzionale, stiamo scoprendo come funziona il cervello creativo.
Attualmente sappiamo che esistono alcuni trucchi che possono stimolare la creatività e che, se siamo costanti nella loro applicazione, potrebbero anche aiutarci a generare un idea brillante che dia un impulso definitivo alla nostra carriera professionale.
- Risolvere problemi che richiedano un cambiamento della forma di pensare tradizionale. Nel 2006 alcuni ricercatori dell’Università del Kansas chiesero ad un gruppo di studenti di menzionare l’impiego meno convenzionale di alcuni oggetti di uso comune. In seguito, chiesero agli stessi di risolvere dei problemi che richiedevano delle soluzioni creative e, effettivamente, il gruppo che si sottopose al piccolo esercizio di creatività, offriva le soluzioni più originali, rispetto al gruppo che dovette risolvere i problemi matematici.
- Realizzare le attività quotidiane seguendo un ordine meno convenzionale. Nel 2012 alcuni ricercatori dell’Università di Nijmegen chiesero ad un gruppo di studenti di prepararsi un sandwich con burro e cioccolato. A metà di loro si permise di farlo come avevano sempre fatto mentre all’altra metà si chiese di seguire una prassi poco comune. In seguito, a tutti venne fatto sentire un suono e venne chiesto da quale fonte secondo loro proveniva. Come si può immaginare, coloro che prepararono il panino in maniera inusuale lanciarono le supposizioni
più creative. - Mantenere la distanza psicologica ampliando la distanza nello spazio e nel tempo. Nel 2009 alcuni studiosi dell’Università di Bloomington esplorarono un aspetto ancor più interessante del processo creativo. Reclutarono alcuni studenti e li sottoposero a un test nel quale dovevano dimostrare la loro creatività. Il lato curioso era dato dal fatto che ad alcuni di questi veniva detto che alcune delle loro risposte sarebbero state inviate ad un università lontana mentre che ad altri venne detto che i risultati sarebbero stati valutati nello stesso centro. Sorprendentemente, gli studenti ai quali fu detto che i risultati sarebbero stati valutati altrove
risolsero il doppio dei problemi.
Como possiamo mettere in pratica questo trucco? Dovremo semplicemente pensare che le nostre idee non verranno messe in pratica subito ma magari il prossimo anno. O che forse si applicheranno in un altro luogo molto lontano. Mantenere la distanza ci aiuta ad allontanarci emotivamente dal problema e per questo ci sentiamo più liberi di offrire diverse soluzioni.
Fonti:
Ritter, S. M. et. Al. (2012) Good morning creativity: Odor cue triggers creativity-related processes during sleep. Journal of Sleep Research.
Chrysikou, E. G. & Thompson-Schill, S. L. (2011) Dissociable Brain States Linked to Common and Creative Object Use. Human Brain Mapping; 32(4): 665–675.
Jia, L. et. Al. (2009) Lessons from a Faraway Land: The Effect of Spatial Distance on Creative Cognition. Journal of Experimental Social Psychology; 45(5): 1127-1131.
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