• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Psicologia Infantile » Le critiche eccessive dei genitori danneggiano il cervello emotivo dei figli

Le critiche eccessive dei genitori danneggiano il cervello emotivo dei figli

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email
cervello emotivo bambini

 

L’educazione ricevuta nell’infanzia e il tipo di relazione stabilita con i nostri genitori hanno lasciato delle tracce profonde. La loro attenzione o negligenza, le loro critiche o lodi, hanno determinato il legame che abbiamo sviluppato e hanno avuto un impatto enorme sull’immagine che ci siamo fatti di noi stessi, la nostra autostima e l’atteggiamento che assumiamo di fronte alla vita.

Ad ogni modo, tutto sembra indicare che le conseguenze delle critiche nell’infanzia non si limitano al piano psicologico ma alterano anche la configurazione del cervello. I neuroscienziati dell’Università di Binghamton hanno scoperto che quando i genitori criticano eccessivamente i figli, influenzano le aree del cervello dedicate all’elaborazione degli stati emotivi esterni.

La critica costante da parte dei genitori blocca l’elaborazione emotiva dei bambini

Criticare i bambini può cambiare il modo in cui il loro cervello percepisce ed elabora le informazioni emotive? Questa fu la domanda che sollevarono alcuni neuroscienziati e per rispondervi reclutarono 87 bambini di età compresa tra 7 e 11 anni.

Prima chiesero ai genitori di parlare del figlio per circa cinque minuti, così poterono valutare il livello di critica dei genitori. Successivamente, analizzarono l’attività cerebrale dei bambini mentre questi vedevano una serie di immagini di volti che mostravano diverse emozioni. In questo modo scoprirono che i figli di genitori ipercritici prestavano minore attenzione a tutte le espressioni facciali emotive, senza distinguere tra emozioni positive e negative.

In pratica, i bambini sottoposti a critiche continue evitano di prestare attenzione ai volti che esprimono qualsiasi tipo di emozione. Ovviamente, nel lungo periodo questo comportamento potrebbe influenzare le loro relazioni con gli altri e, potrebbe anche essere uno dei motivi per cui i bambini esposti a costanti critiche sono a maggior rischio di soffrire di depressione e ansia da adulti.

PER TE  Non dire a tuo figlio di non arrabbiarsi, insegnagli a gestire la sua rabbia

Il cervello del bambino si “sconnette” per evitare il disagio generato dalle critiche

Abbiamo tutti la tendenza ad evitare le cose che ci fanno sentire a disagio, ci rendono ansiosi o tristi, perché questi sentimenti sono avversivi. Possiamo mettere in pratica diverse strategie per evitare tali situazioni, ma è stato dimostrato che i bambini i cui genitori sono molto critici hanno maggiori probabilità di utilizzare strategie di coping (affrontamento) evitanti quando sono in pericolo.

In realtà, è un meccanismo di protezione di base: quando una situazione non ci piace ma non possiamo sfuggirgli, il nostro cervello tende a “sconnettersi”. È esattamente quello che succede quando assistiamo ad una riunione noiosa della quale non possiamo sbarazzarci. Questa situazione è pericolosa quando si ripete per un lungo peirodo di tempo durante l’infanzia, perché il cervello del bambino non sarà in grado di stabilire le connessioni necessarie ad elaborare adeguatamente le informazioni emotive.

I bambini vittime di continue critiche, eviterebbero di concentrarsi ed elaborare le espressioni emotive di rabbia, disgusto o disagio dei loro genitori per non provare i sentimenti avversivi che queste generano. Come risultato di questa mutilazione del sistema di elaborazione emotiva, non sono nemmeno in grado di notare le espressioni positive degli altri.

Questo non è il primo studio che analizza l’impatto a livello cerebrale di un’educazione negativa. Ricerche precedenti condotte presso la Harvard Medical School rilevarono che urlare ai bambini gli danneggia il cervello, in particolare il verme cerebellare, un’area chiave per mantenere un buon equilibrio emotivo.

Come fare in modo che la critica sia davvero costruttiva per i bambini?

Esistono due tipi di critiche: la critica distruttiva, che non porta da nessuna parte e genera solo disagio e la critica costruttiva che ci permette di crescere. Sfortunatamente, si stima che 9 critiche “costruttive” su 10 non sono realmente così.

PER TE  Proteggere i bambini dagli errori è l'errore più grande che commettiamo come genitori

Come possono i genitori assicurarsi che le critiche che fanno ai loro figli li aiutino davvero a maturare?

– Concentrandosi sul comportamento, non sul bambino. Questo significa non usare etichette generali come “sei disorganizzato”. Si deve essere il più precisi possibile e dire: “non hai ancora raccolto i tuoi giocattoli, questo non va bene”.

– Informarsi prima di criticare dato che spesso critichiamo assumendo che le nostre ipotesi siano vere. Pertanto, prima di dare libero sfogo alla rabbia o alla delusione, dovresti sempre chiedere cosa è successo, ascoltare la versione del bambino e cercare di capire la sua prospettiva, anche se questo non significa che la condividi. Una critica basata nell’empatia è molto più costruttiva.

– Concentrarsi sulla soluzione, piuttosto che nell’enfatizzare l’errore. Tutti commettiamo errori, ma se la critica rimane a questo livello, non servirà a crescere. Pertanto, è conveniente chiedere al bambino cosa può fare per risolvere il problema o proporgli direttamente alcune soluzioni.

– Introdurre un elemento positivo. Si dice che per ogni critica sono necessari otto complimenti. Pertanto, non dovremmo limitarci a evidenziare il negativo, dovremmo rafforzare le caratteristiche positive del bambino. Ad esempio, puoi dirgli: “sei stato bravissimo ieri quando hai raccolto i tuoi giocattoli senza che nessuno te lo ricordasse, vorrei che fosse così tutti i giorni perché sei un bambino responsabile”.

 

Fonte:
James, K. M. et. Al. (2018) Parental Expressed Emotion-Criticism and Neural Markers of Sustained Attention to Emotional Faces in Children. Journal of Clinical Child & Adolescent Psychology; 1-10.

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Un pratico consiglio di Roosevelt per evitare le critiche

Il “tira e molla” tra impulso e ragione: perché cediamo e come possiamo controllarci?

Cercare di trovare un senso nelle incongruenze degli altri ti sta logorando, e non te ne rendi nemmeno conto

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Massimo dice

    22/01/2021 alle 7:56 pm

    Che disturbi possono nascere in età adulta a chi ha avuto genitori ultracritici e mortificanti?

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Un pratico consiglio di Roosevelt per evitare le critiche
  • Il “tira e molla” tra impulso e ragione: perché cediamo e come possiamo controllarci?
  • Cercare di trovare un senso nelle incongruenze degli altri ti sta logorando, e non te ne rendi nemmeno conto
  • I 3 principi psicologici che rendono irresistibile il marketing personalizzato
  • Smettiamola di romanticizzare la resilienza: non si diventa più forti sopportando di più

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Contatto

jennifer@intextos.com

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

© Copyright 2010-2024 Angolo della Psicologia · Tutti i diritti sono riservati · Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità