In un mondo in cui contano di più i beni materiali rispetto allo sviluppo spirituale, è facile essere contaminati da questa illusione e costruire una vita il cui unico scopo è quello di monopolizzare la ricchezza, con l’obiettivo di raggiungere una presunta sicurezza. Tuttavia, questa semplice frase diventa una dichiarazione di intenti che può dare una svolta radicale alla nostra vita.
2. La felicità non arriva già preparata, è qualcosa che si costruisce con le vostre azioni
Molte persone non sono mai contente perché pensano che la felicità sia come una lotteria, un biglietto che ti tocca o no. Tuttavia, la felicità è qualcosa da costruire ogni giorno, con ogni nostra singola azione. Anche il più grande colpo di fortuna non ha mai reso la gente felice, può generare euforia ma non felicità, perché per essere felici dobbiamo investire nel nostro sviluppo personale.
3. Se desiderate la felicità degli altri, siate compassionevoli. Se desiderate la vostra felicità, siate compassionevoli
La compassione è uno dei principi proclamati da molte religioni, ma è anche uno dei più difficili da applicare. Essere compassionevoli non significa sentirsi dispiaciuti, ma cercare di eliminare la sofferenza e promuovere il benessere. La compassione implica la comprensione, l’accettazione e il cambiamento. Pertanto, uno dei segreti della felicità è proprio quello di sviluppare un atteggiamento compassionevole, sia verso gli altri che verso noi stessi.
4. Quando si soffre una tragedia si può reagire in due modi: perdere la speranza e immergersi in abitudini autodistruttive o utilizzare la sfida per trovare la nostra forza interiore
Molte persone si lamentano perché hanno vissuto una vita infelice e non hanno avuto molte opportunità. Tuttavia, la verità è che brandiscono il loro passato come una scusa, non rendendosi conto che così facendo paralizzano il loro presente e il futuro. Tutti noi abbiamo diverse storie di vita, ma il passato non può essere una scusa per smettere di cercare la felicità. È nelle avversità che scopriamo di che materia prima siamo fatti veramente.
5. La migliore relazione è quella in cui il vostro amore per l’altro supera il bisogno reciproco
La nostra più grande soddisfazione deriva dalle relazioni interpersonali, la nostra più grande sofferenza anche. Pertanto, per raggiungere la felicità dobbiamo riconsiderare le nostre relazioni. Il Dalai Lama ci dice quello che aveva già detto Erich Fromm, l’amore non è necessità, è compromesso. Significa che ogni persona deve coltivare la propria felicità e solo allora, una volta che è maturata, sarà in grado di amare gli altri per ciò che sono, perché non avrà bisogno di soddisfare le proprie esigenze emotive.
6. Più alto è il livello di calma della nostra mente, tanto maggiore sarà la nostra capacità di godere di una vita felice
Uno dei segreti della felicità è saper padroneggiare la propria mente. Infatti, è nella nostra mente dove nascono la maggior parte dei dubbi e si ingigantiscono i problemi. Una mente calma ci permetterà di trovare la soluzione migliore permettendoci di prendere la distanza necessaria nei conflitti, per valutarli in prospettiva. Invece, una mente esaltata e senza controllo, può inventare problemi e ostacoli che non esistono rendendoci infelici.
7. Ricordate che non riuscire ad ottenere quello che desiderate a volte è un meraviglioso colpo di fortuna
Spesso piangiamo sul latte versato, perché in quel momento vediamo solo che abbiamo perso qualcosa. Tuttavia, ogni problema è un’opportunità per crescere, per esplorare nuovi mondi che altrimenti, forse, non avremmo mai scoperto. A volte le battute d’arresto ci costringono ad uscire dalla nostra zona di comfort, obbligandoci a espandere la visualizzazione e trovare la felicità.
8. La maggior parte dei nostri problemi sono radicati nell’attaccamento alle cose che erroneamente crediamo essere permanenti
Uno dei principi che da sempre predica il buddismo è il distacco. Secondo questa filosofia, gran parte della nostra sofferenza è causata dall’attaccamento a cose o persone, una dipendenza che diventa un collegamento compulsivo che ci porta a pensare che, senza ciò che crediamo di possedere non saremo mai felici. Secondo il buddismo, il distacco non significa smettere di amare, ma smettere di provare il bisogno compulsivo e, soprattutto, essere consapevoli che non possiamo subordinare la nostra felicità a dei beni materiali o all’affetto degli altri.
9. Giudicate il vostro successo attraverso ciò a cui avete dovuto rinunciare per ottenerlo
Il successo ha una componente sociale, implica un riconoscimento da parte degli altri. O almeno così si pensa. Tuttavia, il successo che si vive più intimamente è spesso quello che genera una maggiore felicità. In quel caso non valorizziamo quello che abbiamo ottenuto o quanto lontano siamo arrivati, ma quanto abbiamo lavorato duramente e tutto quello che abbiamo dovuto lasciarci alle spalle. Ogni volta che si rinuncia consapevolmente a qualcosa, si cresce, perché ci si libera del passato per viaggiare più leggeri.
10. La gente intraprende diverse strade per trovare appagamento e felicità. Ma il fatto che non siano sulla vostra strada non significa che li abbiate perduti
Noi siamo esseri sociali, cosa che rende molto difficile sfuggire alla valutazione degli altri. Tuttavia, ogni persona dovrebbe prendere in considerazione i propri obiettivi e identificare il modo migliore per raggiungerli. Allo stesso modo non dovremmo obbligare gli altri a seguire il nostro cammino, non dobbiamo essere tentati di seguire il percorso che ci segnalano gli altri perché potrebbe non essere il più adatto per noi. Ricordate che la felicità è un viaggio personale.
Ultimo ma non meno importante, il Dalai Lama ci lascia un consiglio che racchiude perfettamente l’atmosfera della filosofia buddista e riflette il suo codice morale: “Sii gentile, quando possibile. E tieni a mente che è sempre possibile”.
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