“È meglio dare che ricevere”, dice un aforisma popolare presente in tutte le culture. Ed è proprio così, dato che numerosi studi hanno dimostrato che, in effetti, tendiamo ad essere più felici quando offriamo qualcosa, mentre la gioia di ricevere è più effimera.
È l’atto di dare, non il riconoscimento, che ci rende felici
Gli psicologi dell’Università di Rochester si sono chiesti come influisce il rapporto di coppia nel dare e ricevere. Hanno quindi reclutato 175 coppie sposate in media da sette mesi, e hanno spiegato loro che l’esperimento aveva come obiettivo stabilire se sia vera l’idea del Dalai Lama secondo il quale “la preoccupazione compassionevole per gli altri stimola il nostro proprio stato affettivo”.
Per due settimane i partecipanti tennero un diario delle loro attività quotidiane, nel quale scrissero di quelle situazioni in cui dovettero mettere da parte i loro desideri per soddisfare le esigenze del partner. Inoltre, durante la giornata dovettero anche descrivere il loro stato emotivo.
Durante l’esperimento, uomini e donne ricevettero una media di 0,59 gesti di compassione o amore al giorno e ne offrirono in media 0,65. Questi gesti includevano esprimere tenerezza al partner, dimostrare di apprezzarlo e cambiare i progetti personali per adattarsi all’altro. È interessante notare che le donne percepirono meno atti compassionevoli rispetto ai loro partner maschi.
Prima di iniziare l’esperimento i ricercatori credevano che fosse essenziale che il ricevente riconoscesse il gesto del donante, in modo che questi si sentisse realmente apprezzato. Inoltre, erano convinti che il ricevente si sentisse meglio quando il gesto veniva riconosciuto da entrambe le parti. Ma non fu così.
Gli psicologi scoprirono che per la persona che realizzava il gesto compassionevole non era necessario il riconoscimento dell’altro. Queste persone si sentivano meglio e più felici quando facevano qualcosa per il loro partner, indipendentemente dal fatto che questi mostrasse la sua gratitudine o meno.
Tuttavia, coloro che ricevevano l’atto dovevano essere consapevoli del significato che rappresentava per l’altro perché solo così riuscivano ad ottenere il massimo dei benefici. Infatti, quando non ci fu un riconoscimento verbale del gesto, chi lo offriva mostrò un miglioramento del 45% nel suo stato d’animo, rispetto a quelli che ricevevano.
Questo esperimento dimostra che il semplice atto di dare, offrire e rinunciare per la persona che amiamo, è già una ricompensa sufficiente e ha un effetto positivo sul nostro umore. Al contrario, per sentirci meglio quando riceviamo, dobbiamo essere consapevoli del sacrificio che fa l’altro.
Dare troppo può indebolirci, abbiamo anche il diritto di ricevere
Naturalmente, in un rapporto di coppia è anche necessario equilibrare le forze. Se solo uno dei due offre, se è sempre questa persona che cancella i suoi piani per soddisfare le esigenze dell’altro, arriverà il momento in cui questa persona inizia a sentire che questo rapporto non la soddisfa pienamente dato che rappresenta solo una continua rinuncia.
Pertanto, anche se dare apporta enormi vantaggi al nostro stato emotivo, è importante che, quando arriva il momento, anche l’altra persona sia disposta a fare lo stesso per noi. Vale la pena ricordare che non deve trattarsi di un “regolmento di conti”, l’atto di dare deve essere disinteressato, abbiamo bisogno di percepire che siamo ricambiati, amati e apprezzati dall’altra persona.
Fonte:
Reis, H. T. et. Al. (2017) Compassionate Acts and Everyday Emotional Well-Being Among Newlyweds. Emotion.
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