La polarizzazione che stiamo vivendo ha generato una serie di “manifesti à la carte” che hanno guadagnato più o meno seguaci o detrattori. Non è strano. In tempi turbolenti ci aggrappiamo a tutto ciò che ci dà un senso di sicurezza, non importa quanto minimo o irrazionale.
Le nostre opinioni diventano più estreme nel tentativo di diffondere chiarezza e certezza in un mondo caotico. Dimentichiamo i colori e vediamo tutto in bianco e nero. Ci affrettiamo a trarre conclusioni e ad aderire al “lato buono”. Ma tutto ciò genera un pericolo: orde di persone “drogate” di idee.
La terribile dipendenza che alcune idee generano
Le idee di solito non sono né buone né cattive di per sé. Un’idea che potrebbe essere stata grandiosa e funzionale un tempo potrebbe non esserlo più in seguito. Un’idea che ci sembrava grandiosa quando avevamo 20 anni potrebbe non sembrarci così eccezionale quando ne abbiamo 40. Proprio come le persone cambiano, così cambiano la società e la cultura, così aggrapparsi a certe idee può portare a una sorta di “intossicazione” del pensiero.
La mente si “intossica” quando non lascia spazio a nuove idee. Quando ti chiudi al diverso e ti rifugi dietro una VERITÀ maiuscola negando tutto ciò che non coincide con la tua visione.
La mente si “intossica” quando non lascia spazio al dialogo e brucia i ponti della comprensione. Quando alimenti continuamente le stesse idee che creano dipendenza, rimuginando su di esse fino alla nausea ignorando altre prospettive, sprofondando sempre più in uno stato di ignoranza motivata.
Come nel caso delle dipendenze, le idee estreme e rigide possono causare un restringimento della coscienza e degli interessi. La persona “drogata di idee” diventa ossessionata da queste convinzioni, non vede oltre, perde la prospettiva e inizia a etichettare come nemici tutti coloro che non condividono le sue idee.
Come nel caso delle dipendenze, queste idee estreme provocano un atteggiamento irascibile. Disattivano il pensiero logico e influenzano la capacità di connettersi con chiunque non faccia parte di quel gruppo selezionato. Questo tipo di idee creano un cerchio sempre più ristretto intorno a noi, motivo per cui finiscono per limitare il nostro sviluppo come persone e come società.
Quando le idee vanno da una parte e la realtà dall’altra
Le idee – anche le migliori – quando sono portate all’estremo e si auto-rafforzano all’interno di una cassa di risonanza, finiscono per allontanarci dalla realtà. Queste persone, proprio come i tossicodipendenti, terminano vivendo in un mondo mentale parallelo. Diventano sempre più chiusi in un pensiero autoreferenziale che non prende atto dei fatti.
Nei rari momenti di lucidità in cui entrano in contatto con la realtà – che di solito è varia, incerta e mutevole – questa presa di coscienza è per loro troppo dolorosa. Poi, proprio come i tossicodipendenti, riprendono il loro discorso mentale con più forza. Si rifugiano nelle loro idee e cercano il sostegno di altri seguaci per confermare che non hanno torto.
Cadono nel bias di conferma. Ma lungi dal rendersene conto, sguazzano in un pantano ideologico fatto di convinzioni sempre più deformate che li allontanano dall’equilibrio e dalla realtà stessa. Naturalmente Internet – e i social network in particolare – amplificano questo fenomeno perché creano camere stagne in cui le persone si sentono a proprio agio perché ricevono informazioni che rafforzano le loro idee e condividono spazi con persone che appartengono al loro gruppo.
Ovviamente, alla lunga, le persone “drogate” di idee finiscono per diventare un problema, sia per se stesse che per gli altri. Ogni forma mentis che non tenga conto della realtà, ignori i fatti e sia chiusa al cambiamento, è condannata a essere disadattiva.
Come riconoscere e lasciarsi alle spalle le idee che creano dipendenza?
Soprattutto, dobbiamo imparare a riconoscere che ci sono idee con un maggiore “potere di dipendenza”. Quali sono? Si tratta fondamentalmente di credenze che condividono una serie di caratteristiche:
- Semplismo. Tendono a offrire risposte “chiare” e soluzioni semplicistiche a problemi complessi, motivo per cui non tengono conto della multidimensionalità insita nei fenomeni.
- Dualismo. Questo tipo di idee promuovono una visione polarizzata del mondo. Riducono la realtà a un’immagine in bianco e nero, senza sfumature. Presentano solo due opzioni: giusto o sbagliato. O sei con me, o sei contro di me. Non ci sono termini medi.
- Trasmettono sicurezza. Spesso assumono la forma di certezze che resistono a considerare punti di vista alternativi, trasmettendo così un’illusoria sicurezza in un mondo incerto.
- Emotività intensa. Generalmente si attivano e si nutrono di emozioni intense – come la paura, la rabbia o l’odio – che ci impediscono di pensare con lucidità e di valutare la rilevanza del discorso che nascondono.
- Esclusività morale. Nella maggior parte dei casi, le idee che creano dipendenza generano un sentimento di superiorità morale che fa sentire bene chi le condivide perché aumenta la loro autostima, facendogli credere di possedere la verità assoluta e che chi la pensa diversamente si sbaglia.
Infine, per sfuggire all’influenza di queste idee avvincenti, semplicistiche ed estremiste, dobbiamo essere in grado di comprendere che la realtà è complessa e incerta. Mantenersi attenti ai cambiamenti, invece di aggrapparsi a stereotipi e idee fisse, è ciò che ci permetterà di rispondere meglio e di adattarci.
Se non saremo in grado di sviluppare tolleranza e flessibilità mentale, è probabile che le nostre società, come le conosciamo, degenereranno nuovamente, come è accaduto in passato. Alla fine, la storia si ripete finché non impariamo la lezione.
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