
Si dice che i bambini sono più simili alla loro generazione che ai loro genitori. Infatti, il mondo e la società sono determinati a plasmare i bambini ei giovani per trasformarli in adulti “seriali”, a immagine e somiglianza del resto, in un processo attraverso il quale vengono privati di gran parte della loro individualità, condannandoli al vuoto esistenziale.
Non vi è dubbio che tutti riflettiamo l’epoca nella quale ci è toccato vivere e la società in cui siamo cresciuti. Ma i genitori possono anche fare la loro parte. I valori e gli atteggiamenti che vengono appresi a casa persistono in una forma o nell’altra, e possono diventare tesori di grande valore che guidano i bambini verso una vita più piena. I genitori hanno la missione di contrastare l’effetto alienante della società insegnando ai propri figli un insieme di valori che li aiuterà a preservare la propria identità.
Le lezioni controcorrente che vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli
1. Ad essere diversi. In una società che esalta la standardizzazione, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli il valore incredibile della differenza. Spiegando loro che, per essere diversi non è necessario farsi un tatuaggio, tingersi i capelli di un colore particolare o farsi un piercing, ma distinguersi per le proprie idee, atteggiamenti e opinioni. I genitori non dovrebbero imporre le loro opinioni, ma incoraggiare i loro figli a cercare informazioni e pensare con la propria testa, dovrebbero esortarli a non seguire la tendenza ideologica del momento, ma formarsi le proprie idee, anche se differiranno da quelle della massa.
2. A rispettare gli altri. In una società che marcia a grandi passi verso la disumanizzazione, vorrei che i genitori fossero in grado di insegnare ai loro figli che non sono il centro dell’universo e che non succede nulla se condividono il mondo con altri 7.300 milioni di persone che hanno i loro stessi diritti. Se i bambini imparano fin dalla tenera età che le loro decisioni, atteggiamenti e comportamenti possono uccidere le speranze ei sogni degli altri, diventeranno adulti più sensibili. Pertanto, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli a trattare gli altri come vorrebbero essere trattati loro stessi. Questo sarebbe sufficiente perché il mondo di domani fosse un po’ migliore.
3. Ad appassionarsi. In una società in cui sempre più persone vivono con le loro teste bloccate sugli schermi e trascorrono ore infinite nei mondi virtuali, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli che il mondo si può percepire toccandolo e odorandolo, che è alla portata delle loro mani. Vorrei che i genitori alimentassero la curiosità innata dei bambini fino a trasformarla in una vera e propria passione. Non importa verso che cosa, la botanica o l’astrologia, basta semplicemente che riescano ad entusiasmarsi e vibrare per qualcosa che arricchisce la loro vita e che non si limiti solo al lavoro o fare e desiderare quello che fanno e desiderano gli altri. Sarebbe un regalo straordinario.
4. A lottare per quello che vogliono. In una società che crea continuamente bisogni fittizi attraverso il marketing più aggressivo, mi auguro che i genitori insegnino ai loro figli a stabilire i propri bisogni, sapere quali sono i loro sogni e, soprattutto, a lottare per realizzarli. Vorrei che i genitori dessero loro gli strumenti per non mollare, insegnando loro che ogni errore è un apprendimento e che i passi falsi in realtà li avvicinano ai loro obiettivi. I genitori devono insegnare ai loro figli a perseguire i loro sogni, a non farseli rubare da persone che sono troppo comode nella loro zona di comfort e non vogliono che gli altri crescano. Solo in questo modo, al termine della loro vita, potranno essere soddisfatti.
5. Ad assumersi la loro responsabilità. In una società in cui la responsabilità è diluita per livello e tutti la evitano come la peste, perché è più facile dare la colpa agli altri che fare un esame di coscienza, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli ad assumere il controllo della loro vita e la responsabilità delle loro azioni. Vorrei che gli insegnassero che molto spesso, per ottenere qualcosa, è necessario fare dei sacrifici. Dovrebbero anche insegnare loro a non incolpare il destino, la fortuna o altri per i loro errori e a chiedere scusa quando sbagliano.
6. A non giudicare gli altri. In una società dove tutto è perfettamente etichettato e catalogato, dove il confronto diventa una spada a doppio taglio, è difficile non dare giudizi di valore. Tuttavia, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli a non giudicare gli altri, non credersi superiori e, soprattutto, non umiliare o prendere in giro gli altri. Nessuno può veramente comprendere un’altra persona fino a quando non ha camminato nelle sue scarpe per un lungo periodo di tempo. Quindi, educare i bambini all’accettazione e alla comprensione insegnerà loro ad essere umili, ma li preparerà anche a difendere i loro diritti e non permettere ad altri di violarli.
7. Ad assumere dei rischi. In una società che ci ha trasmesso l’idea sbagliata che possiamo avere tutto quello che vogliamo, senza compromessi e con il minimo sforzo, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli che ogni decisione comporta sempre una rinuncia, perché in un modo o nell’altro, per ogni percorso che si sceglie ce n’è sempre un altro che va abbandonato. I genitori devono insegnare ai loro figli ad accettare che vi è il rischio di perdere, così smetteranno di avere paura del fallimento e saranno in grado di affrontare nuove sfide con la mente aperta.
8. Ad essere flessibili. In una società rigida come la nostra, sia sul piano politico, religioso che di pensiero, un flagello che provoca continuamente nuovi conflitti, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli ad essere flessibili, a capire che tutto è in continuo movimento e l’immobilità è solo un’illusione. Insegnare loro a considerare la vita come qualcosa in continuo movimento li incoraggerà anche ad accettare l’incertezza, aprirsi agli eventi ed essere pronti ad affrontarli. In questo modo i bambini impareranno anche a stabilire delle priorità e sapranno quando sarà il momento di cambiare i loro obiettivi e spostare i loro sforzi in un’altra direzione.
9. A dare senza chiedere nulla in cambio. In una società dove la maggior parte delle persone pensa che una mano lava l’altra ed entrambe lavano il viso, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli a dare senza aspettarsi nulla in cambio, per il semplice piacere che da l’essere generosi. Non si tratta di trasformarli in persone servili, ma insegnare loro il valore incredibile della generosità e stimolare il desiderio di condividere. Significa anche insegnargli il valore che hanno come persone, perchè non si lascino comprare, corrompere e non cerchino di approfittare degli altri.
10. Ad accettare che la vita non è giusta. In una società che spesso premia chi meno lo merita e che promuove il positivismo ingenuo, vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli il valore del realismo, insegnandogli ad rialzarsi ogni volta che cadono. Educare alla resilienza significa insegnare che la vita non è sempre giusta, ma che vale comunque la pena andare avanti perché le battute d’arresto possono rendere più forti. In questo modo impareranno a non lamentarsi ogni volta che sorge un problema ma si metteranno al lavoro per trovare una soluzione.
Buongiorno,
pensiero che rispecchia molto il mio ma come spesso succede è imprigionato dentro di me.
Domanda …come faccio a trasmettere tutte 10 gli insegnamenti ai miei tre figli?
Grazie
Buona giornata