Se ti piace il cioccolato sei fortunato, perché le nuove ricerche dell’Università di Loma Linda rivelano che il cioccolato fondente, in particolare quello con un’alta concentrazione di cacao (almeno il 70%), ha effetti molto positivi sul nostro cervello.
Il cacao stimola la neuroplasticità
Lo studio ha dimostrato che maggiore è la concentrazione di cacao, più positivo è l’impatto su funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione e il pensiero, oltre a migliorare la neuroplasticità e la sincronizzazione neurale.
Nell’esperimento, i ricercatori hanno esaminato l’impatto del consumo di cioccolato sull’espressione genetica delle cellule dendritiche e immunitarie, con particolare attenzione alle citochine pro e anti-infiammatorie.
I neuroscienziati hanno valutato la risposta dei partecipanti attraverso l’elettroencefalografia (EEG) al consumo di 48 grammi di cioccolato fondente (70% di cacao) dopo 30 minuti e dopo 120 minuti.
I risultati mostrano che il consumo di cacao regola le diverse vie di segnalazione intracellulare coinvolte nell’attivazione delle cellule T, che svolgono un ruolo di primo piano nell’immunità a livello cellulare. Ciò significa che ottimizza il percorso attraverso il quale vengono attivate le cellule T, che sono responsabili di attacare i patogeni che minacciano l’organismo; cioè, stimolano le difese.
Il cioccolato influisce anche sui geni coinvolti nella segnalazione neuronale e nella percezione sensoriale, quest’ultima correlata ai fenomeni di iperplasticità cerebrale, che sarebbe la capacità del cervello di adattarsi e apprendere nuove abilità. Stimolando la corteccia durante un allenamento, il cervello entra in uno stato di elevata plasticità definita “iperplasticità”, durante il quale si adatta all’allenamento nel modo più efficace.
I responsabili di questi cambiamenti positivi sono i flavonoidi presenti nel cacao, che hanno una potente azione antiossidante e agiscono anche da agenti anti-infiammatori. In effetti, ricerche precedenti avevano già dimostrato che il cioccolato ci aiuta a concentrarci meglio, a memorizzare più accuratamente e prendere decisioni più rapidamente, ma questa è la prima volta che viene confermato il suo effetto benefico sul cervello.
In un altro studio condotto alla Columbia University, i partecipanti che consumarono una bevanda ricca di flavonoidi per tre mesi consecutivi mostrarono un notevole miglioramento della memoria. I neuroscienziati videro dei cambiamenti nel giro dentato, una parte del cervello di solito affettata con il passare degli anni che è relazionata alla perdita della memoria negli anziani.
Perché la neuroplasticità è così importante?
La neuroplasticità è ciò che mantiene attivo il nostro cervello, ci permette di imparare cose nuove, supplire ad alcune carenze se alcune aree del cervello non funzionano come dovrebbero e ci aiutano ad adattarci a nuove condizioni o esigenze ambientali.
Il funzionamento della neuroplasticità passa attraverso due fasi. Inizialmente si verifica un rapido rinforzo delle connessioni neuronali esistenti, in un secondo momento vengono creati nuovi percorsi neuronali. La plasticità cerebrale ci consente di essere flessibili e adattarci, oltre a supplire ad alcune carenze sviluppando altre capacità. Inoltre, ci protegge in certa misura dalle malattie neurodegenerative.
Pertanto, tutto ciò che migliora la plasticità cerebrale è buono. Nel caso del cioccolato non è necessario consumarne grandi quantità, devi solo assicurarti che sia il più puro possibile (almeno 70/80% di cacao) e non contenga molto zucchero.
Fonti:
Berk, L. et. Al. (2018) Dark chocolate (70% organic cacao) increases acute and chronic EEG power spectral density (μV2) response of gamma frequency (25–40 Hz) for brain health: enhancement of neuroplasticity, neural synchrony, cognitive processing, learning, memory, recall, and mindfulness meditation. FASEB Journal; 32(1). Berk, L. et. Al. (2018) Dark chocolate (70% cacao) effects human gene expression: Cacao regulates cellular immune response, neural signaling, and sensory perception. FASEB Journal; 32(1). Brickman, A. M. et. Al. (2014) Enhancing dentate gyrus function with dietary flavanols improves cognition in older adults. Nature Neuroscience; 17: 1798–1803.
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