La domanda “cos’è l’eiaculazione precoce?” potrebbe sembrare idiota ma è altrettanto vero che oggi esistono diversi dubbi in merito a cosa si intende realmente per eiaculazione precoce e come si procede alla diagnosi. Questi dubbi e false credenze sussistono soprattutto perché la comunità scientifica non ha ancora trovato dei punti di accordo sul tema.
Infatti, esistono alcuni specialisti che affermano che l’eiaculazione precoce non debba essere
considerata come una patologia ma piuttosto come un problema relativo all’apprendimento.
Questa idea parte dal presupposto che molto spesso gli uomini che ne soffrono possano risolvere il problema semplicemente apprendendo alcuni esercizi per controllare il riflesso eiaculatorio.
Tuttavia, nel Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali l’eiaculazione precoce è considerata
come una delle diverse patologie di ordine sessuale.
Lo stesso suddivide i diversi tipi di eiaculazione precoce:
1. Secondo come ha iniziato:
– Acquisita: quando il problema appare in un momento preciso della vita senza che si fosse mai
presentato in precedenza.
– Primaria: quando l’uomo non ha mai potuto controllare la sua eiaculazione dal momento in cui ha iniziato ad avere relazioni sessuali.
2. Secondo il contesto:
– Generale: quando si manifesta in qualsiasi contesto e situazione (con tutti i partner).
– Situazionale: quando si manifesta in un contesto specifico, con un partner determinato o a partire da una situazione che possa essere considerata come elemento scatenante.
3. Secondo fattori eziologici:
– Psicologici: quando l’origine della disfunzione è eminentemente psichica.
– Combinati: quando ai problemi psicologici si aggiungono difficoltà di tipo fisiologico come per
esempio: una elevata sensibilità del glande, o un certo livello di disfunzione erettile (impotenza).
Ma oltre alle varie tipologie di eiaculazione precoce, per rispondere correttamente alla domanda, si dovrebbe dare prima uno sguardo a come è stata considerata nel tempo.
Per esempio, si conosce che anticamente l’eiaculazione precoce era considerata come una variante dell’impotenza (disfunzione erettile) dato che la stessa implicava l’impossibilità di giungere alla penetrazione vaginale. Più tardi, durante gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, grazie al lavoro di Kinsey, questa patologia venne riformulata e per la prima volta si giunse a distinguere tra impossibilità di avere un’erezione sufficiente e la velocità dell’eiaculazione.
In seguito si tentò di diagnosticare l’eiaculazione precoce a partire dal numero di movimenti
intravaginali, la durata dell’atto sessuale e addirittura la percentuale degli orgasmi ottenuti.
Per alcuni autori si può parlare di eiaculazione precoce solo quando l’emissione di seme si
produce prima della penetrazione e fuori della vagina. Così, Kusnetzoff distingue tra eiaculazione precoce ed eiaculazione rapida: “l’eiaculazione precoce avviene prima dell’introduzione del pene nella vagina mentre che l’emissione di seme immediatamente dopo l’introduzione si potrebbe definire eiaculazione rapida”. Ad ogni modo, altri specialisti parlano di eiaculazione ultraprecoce.
Seguendo questa linea di pensiero l’eiaculazione precoce dipenderebbe essenzialmente da un
problema di durata. Tuttavia, negli ultimi tempi si è sviluppata un’altra linea di pensiero che mette in relazione l’eiaculazione precoce con l’impossibilità di decidere quando eiaculare. In questo modo il problema si sposta dalla durata del coito alla capacità di controllare volontariamente il riflesso eiaculatorio.
A questo proposito Alex Comfort propone una definizione di eiaculazione precoce secondo la quale questa consisterebbe nell’emissione del seme prima del momento desiderato da entrambi i soggetti che compongono la coppia. In altre parole, si tratterebbe di un fenomeno soggettivo determinato dal grado di soddisfazione che entrambi i membri della coppia riescono ad ottenere durante la relazione sessuale. In questo modo l’eiaculazione precoce si libera dallo stereotipo relativo alla durata del coito.
Una visione più interessante relativa all’eiaculazione precoce la offre la American Psychiatric association, affermando che si tratta della “apparizione di un’orgasmo o di eiaculazione persistente o ricorrente in risposta ad uno stimolo sessuale minimo prima, durante o poco tempo dopo la penetrazione e prima che la persona lo desideri”.
Allora, per diagnosticare l’eiaculazione precoce si dovrebbe tenere presente:
– Il ripetersi dell’eiaculazione anticipata prima di uno stimolo sessuale considerato minimo dalla maggioranza delle persone
– Mancanza di controllo sul riflesso eiaculatorio
– Insoddisfazione o sensazione di malessere in entrambi i membri della coppia rispetto all’atto
sessuale
– La non incidenza di nessun tipo di sostanza o medicinale che possa causare la perdita di
controllo
Va sottolineato che il fatto di non considerare più il tempo come fattore determinante nella
diagnosi dell’eiaculazione precoce è, secondo me, un grande passo avanti dato che la durata del coito non determina assolutamente la soddisfazione della coppia.
Fonti:
APA (2002) DSM-IV-TR: Manual diagnóstico y estadístico de los trastornos mentales. Barcelona: Masson.
Comfort, A. (1985) The joy of sex. Barcelona: Grijalbo.
Kaplan, S. H. (1981) El sentido del Sexo. Barcelona: Grijalbo.
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