Alcuni decenni fa, una nuova forma di comunicazione ha conquistato il mondo espandendo notevolmente il modo in cui le persone fruiscono le notizie e l’intrattenimento: la televisione. A quel tempo la televisione era un grande passo per l’umanità, anche se c’erano persone che avevano un’opinione diversa. Il poeta e drammaturgo Thomas S. Eliot, per esempio, dichiarava: “Si tratta di un mezzo d’intrattenimento che permette a milioni di persone di ascoltare la stessa battuta, nello stesso momento, ma anche così, continuano ad essere sole”.
Ora si potrebbe applicare la stessa logica ai social network, in particolare Facebook, che nel giro di dieci anni ha raggiunto 1,3 miliardi di iscritti, la metà dei quali passa una media di 18 minuti connesso. Facebook collega le persone in tutto il mondo. Tuttavia, l’influenza di questa rete sociale non è così positiva come si potrebbe pensare, Facebook può causare la depressione in chi ne abusa.
Un numero sempre maggiore di studi suggerisce che la possibilità di essere “collegati” con altre persone non significa necessariamente essere più felici; in realtà, potrebbe influenzare negativamente il nostro stato d’animo, perché molte persone sono collegate ma sono sole.
A questo proposito, gli psicologi delle Università del Michigan e di Lovanio, hanno deciso di approfondire il rapporto tra l’uso di Facebook e una vita soddisfacente. Questi ricercatori hanno chiesto a un gruppo di persone di indicare cinque volte al giorno per due settimane il loro stato d’animo. Così hanno scoperto che l’uso di Facebook è associato a uno scarso benessere. E hanno anche scoperto che le persone affermavano di sentirsi peggio dopo aver visitato il social network, non prima.
Sindrome del mondo amichevole: Tutti sembrano essere più felici e di successo rispetto a noi
Perché usare Facebook può influenzare il nostro stato d’animo facendoci sentire peggio? Questi psicologi indicano che uno dei nostri bisogni fondamentali è il contatto sociale. I rapporti interpersonali sono una fonte incredibile di benessere. Ma il social network non ci offre il tipo di contatto sociale di abbiamo bisogno per stare bene.
Una possibile spiegazione potrebbe essere la semplice gelosia. Dopo tutto, Facebook ci permette di vedere le conquiste compiute da persone con le quali abbiamo perso il contatto. Inoltre, in un certo senso questo social network è diventato una raccolta di fanfaronate, un luogo dove le persone raccolgono i loro successi nel lavoro e personali, caricano le foto della loro meravigliosa famiglia, l’auto costosa o la vacanza straordinaria.
In realtà, questo fenomeno ha un nome: “sindrome del mondo amichevole”, che si riferisce alla tendenza a pensare che tutti hanno una vita migliore della nostra. Questo fenomeno nasce da un effetto identificato dai sociologi nel 1970 chiamato “sindrome del mondo significativo”, secondo il quale, le persone che vedevano molta violenza alla televisione pensavano che il mondo era molto più violento di quanto fosse realmente. Qualcosa di simile accade a noi con Facebook, guardando le immagini e gli aggiornamenti, pensiamo che gli altri siano più felici di noi, il che riduce la nostra soddisfazione con la vita e può anche essere una delle cause della depressione.
Popularity Contest: Il paradosso dell’amicizia
Potrebbe esserci un’altro problema alla base dell’insoddisfazione e la tristezza che genera Facebook, la sensazione che tutti siano più popolari di noi. È noto come il “paradosso dell’amicizia”, perché, di regola, i nostri amici tendono ad avere più amici di noi.
Questo fenomeno è dovuto ad una semplice ragione matematica: se sei un introverso, c’è una buona probabilità che tra i tuoi amici vi siano molte persone estroverse, che a loro volta hanno molti amici. Si tratta di un pregiudizio che diventa ancora più evidente nei social network perché con un rapido sguardo al profilo possiamo sapere quanto sono popolari i nostri amici.
Questa scoperta potrebbe rattristare molte persone facendo loro pensare che non sono degni di attenzione o di affetto da parte dei loro amici, e questo può causare depressione.
Cosa accadrebbe se smetti di usare Facebook?
Questa domanda se la sono posta alcuni psicologi dell’Happiness Research Institute di Copenhagen, i quali hanno reclutato più di 1.000 utenti di questo social network. La metà di loro ha continuato ad utilizzare la rete quotidianamente, l’altra metà ha smesso completamente.
È interessante notare che dopo una sola settimana, l’88% delle persone che hanno smesso di utilizzare il social network hanno riferito di sentirsi più felici, meno arrabbiati, più entusiasti, meno depressi e più soddisfatti della vita. Analogamente, è stato osservato che il loro livello di stress è diminuito del 55%.
Questi psicologi hanno anche scoperto che abbiamo la tendenza a concentrarci su ciò che hanno gli altri. Lo studio ha rivelato che 5 persone su 10 invidiano le meravigliose esperienze che gli altri pubblicano su questo social network, 1 persona su 3 invidia l’apparente felicità degli altri e 4 su 10 invidiano l’apparente successo degli altri.
Ovviamente, non è Facebook che riduce la nostra soddisfazione per la vita e ci fa sentire male, ma la nostra tendenza a confrontarci ei bias cognitivi che appaiono durante il processo. Ma resta il fatto che il modo in cui questa rete è strutturata facilita notevolmente tali confronti.
Pertanto, la soluzione migliore è quella di concentrarsi sulla nostra vita reale, al di là dei profili digitali, ed evitare confronti che non apportano nulla a noi. Iniziamo a concentrarci su ciò di cui abbiamo veramente bisogno, piuttosto che concentrarci su ciò che hanno gli altri. I primi passi per curare la depressione in modo naturale sono sempre rappresentati da tcniche semplici ed efficaci come per esempio, socializzare di più, in modo diretto.
Fonti:
Lundby, M. et. Al. (2015) The Facebook experiment. Does social media affects the quality of our lives? The Happiness Research Institute.
Kross, E. et. Al. (2013) Facebook Use Predicts Declines in Subjective Well-Being in Young Adults. PLoS ONE; 8(8).
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