Il numero di coloro che soffrono di anoressia è ben lungi dal diminuire, aumenta sempre di più ogni giorno.
Esistono tre caratteristiche essenziali per la diagnosi dell’anoressia nervosa, secondo i criteri del DSM-IV, manuale diagnostico dei disturbi mentali sono:
1. La persona rifiuta di mantenere un peso corporale minimo e normale per la sua statura ed età.
2. Paura intensa ad aumentare di peso.
3. Alterazione nella percezione della dimensione e della forma del corpo.
Un altro sintomo inequivocabile è l’amenorrea dovuta a livelli molto bassi di estrogeni.
Quando è che si considera che il peso sia sotto i livelli normali? Quando è inferiore all’85% del peso forma riconosciuto.
Come si riduce il peso corporeo? Con una dieta molto stretta che inizialmente elimina tutti gli alimenti con un alto contenuto calorico, quindi si termina con eliminare quasi tutti gli alimenti. Tuttavia, alcune persone dopo mangiato si provocano il vomito, o fanno uso inadeguato di lassativi e diuretici o fanno esercizio fisico in modo eccessivo. In relazione a queste abitudini e comportamenti si menzionano due sottotipi di anoressia nervosa:
1. Restrittivo: la perdita di peso si consegue facendo dieta, digiunando o facendo intensa attività fisica. Durante gli episodi di anoressia nervosa, questi individui non ricorrono ne a purghe ne eccessi nel mangiare.
2. Compulsivo-purgativa: la persona eccede normalmente nel mangiare e/o ricorre a purghe e vomito. Dopo degli episodi di eccessi di cibo, la persona si provoca il vomito o utilizza diuretici, lassativi o clisteri in forma eccessiva. Esistono casi in cui anche dopo un pasto normale ricorrono comunque a purghe, anche dopo aver ingerito solo piccole quantità di cibo.
La paura ad ingrassare scompare una volta raggiunto il peso ideale? No, paradossalmente la paura di ingrassare aumenta anche quando il peso diminuisce, perché esiste un alterazione nella percezione della forma corporale. Normalmente si continua a vedere parti del corpo grasse e ad utilizzare una gran varietà di tecniche per pesarsi e misurare le varie parti del corpo. Lo specchio continua ad essere il compagno più fedele.
Che significato ha per queste persone perdere peso? Normalmente le persone che soffrono di anoressia considerano che perdere peso è sinonimo di straordinaria autodisciplina, così vivono l’aumento del peso come una perdita di autocontrollo.
Che conseguenze psicologiche produce questo disturbo? Normalmente, con una perdita di peso considerabile appare la depressione, anche la depressione maggiore, irritabilità, insonnia l’isolamento sociale e la perdita di interesse per la sessualità. Capita anche di frequente che appaia il disturbo ossessivo-compulsivo, la preoccupazione di mangiare in pubblico, necessità di controllare il proprio ambiente, sensazione di incompetenza, rigidezza di pensiero e diminuzione dell’emotività e dell’iniziativa.
Ad ogni modo, le persone che soffrono di anoressia compulsivo purgativa, sono più propense ad avere problemi nel controllo degli impulsi, così che possono abusare di alcool ed altre droghe e presentare una notevole labilità emotiva.
Come inizia questo disturbo? Generalmente il suo inizio è associato ad una situazione stressante che agisce come elemento scatenante nella persona.
Quale è il pronostico? Il decorso dell’anoressia è molto vario, alcune persone si recuperano totalmente dopo un unico episodio mentre altre soffrono di ricadute e sono vittime di un deterioramento cronico attraverso gli anni. La mortalità è approssimativamente del 10% e si produce generalmente per mancata alimentazione, suicidio o squilibrio elettrolitico.
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