La frase “I soldi non fanno la felicitá” ha radici profonde che si perdono nella notte dei tempi, e in molte occasioni la ripetiamo senza sapere se ha un fondamento scientifico o se si tratta solo di saggezza popolare.
Anche se é vero che con i soldi possiamo acquistare tutto (o quasi) ció che desideriamo, viaggiare dove vogliamo e a volte ci possono aiutare a trasformarci nella persona che desideriamo essere, un curioso studio realizzato di recente afferma che i soldi possono garantire una maggiore soddisfazione ma non fanno proprio la felicitá.
A questa conclusione sono giunti alcuni ricercatori dell’Universitá di Liegi in Belgio, che si erano proposti di verificare se é certo che le persone che vivono in case lussuose, che mangiano nei migliori ristoranti e che ricevono i regali piú costosi, hanno maggiori difficoltá nell’apprezzare le cose piú semplici della vita.
All’esperimento presero parte 374 adulti in etá comprese tra i 21 e gli 89 anni, tutti impiegati dell’Universitá e che occupavano dai posti piú umili, come ad esempio le pulizie, a posti di resposabilitá dirigenziale. Ogni persona doveva completare un questionario nel quale doveva dire quanto guadagnava, quanto risparmiava, le sue attitudini rispetto al denaro e il suo livello di soddisfazione quando sperimentava emozioni come la gratitudine, l’allegria o l’eccitazione durante le esperienze che rappresentavano una sfida.
I primi risultati del questionario mostravano che le persone piú ricche riconoscevano apertamente che godevano meno delle emozioni offerte dalla vita e che i soldi compromettevano la loro felicitá.
In seguito, i volontari vennero assegnati a caso a due gruppi. Alle persone di uno dei due sottogruppi venne mostrata una immagine del denaro come di qualcosa che ricordava la ricchezza mentre alle persone del secondo gruppo venne mostrata la stessa immagine, solo che questa volta era sfocata e difficilmente riconoscibile, almeno in modo consapevole.
Dopo questo stimolo alla loro memoria, ai volontari venne chiesto di compilare un’altro questionario, particolarmente disegnato per valutare l’abilitá di assaporare le esperienze piacevoli. I risultati non lasciarono dubbi, le persone che videro ben chiara l’immagine del denaro realizzarono un punteggio piú basso rispetto al godimento delle esperienze piacevoli.
La seconda prova fu ancor piú inquietante: a 40 studenti dell’Universitá della British Columbia, venne mostrata la foto del denaro e un’immagine neutra, e in seguito fu loro offerto un pezzetto di cioccolato da mangiare. Due osservatori esterni controllavano quanto tempo impiegavano le persone per ingerire il cioccolato e dovevano valutare, secono la loro percezione esterna, quanto sembravano gustare il cioccolato stesso. Risultato?
Le persone che furono esposte all’immagine dei soldi gustavano il cioccolato mediamente per 32 secondi mentre quelle che videro l’immagine neutra ne impiegarono in media 45 e sembravano assaporare maggiormente il gusto del cioccolato.
I ricercatori conclusero che i soldi, o la sola attivazione del ricordo degli stessi, inibisce la capacitá di gustare pienamente i piccoli piaceri della vita. Perché? Questi studiosi ipotizzano la teoria dell’adattamento edonistico secondo la quale dosi elevate e continue di piacere ridurrebbero la capacitá di apprezzare i piccoli piaceri quotidiani. Secondo questi ricercatori, la possibilitá delle persone di anticipare i piaceri con l’immaginazione avrebbe effetti simili, almeno momentaneamente.
Una volta ancora la saggezza popolare viene provata scientificamente: “i soldi non fanno la felicitá”, il che puó portare a pensare che la falsa opulenza nella quale é immersa la maggior parte della societá occidentale si trasforma in uno specchio che impedisce di approfittare dei piú piccoli e semplici piaceri della vita.
Fonte:
Quoidbach, J. et. Al. (2010) Money giveth, money taketh away: the dual effect of wealth on happiness. Psychological Science; 21(6):759-63.
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