L’impressione di essere capaci di
scegliere liberamente tra diverse opportunità è una delle certezze più ferme
che abbiamo. Tuttavia, ogni giorno di più nuovi esperimenti ci dimostrano che
in realtà questa sensazione di libertà non è nient’altro che un’illusione, dato
che molte delle nostre decisioni sono determinate da stimoli che ci provengono
dall’ambiente circostante e, soprattutto, dal processo mentale a livello di inconscio.
presso l’Università di Leipzig, afferma che le nostre decisioni sono codificate
dall’inconscio molto prima che noi ci rendiamo conto delle nostre intenzioni.
In altre parole, il nostro inconscio sa già quale decisione prenderemo anche se
noi stessi tuttavia non lo percepiamo a livello cosciente.
realizzò un esperimento nel quale registrò l’attività elettrica del cervello
mentre sottoponeva le persone ad una prova molto semplice: dovevano
semplicemente premere un bottone scelto a caso tra due. Quando ricevevano l’ordine
di agire, le persone dovevano scegliere liberamente se desideravano premere il
bottone destro o quello sinistro.
fatto che la decisione cosciente di premere il pulsante era preceduta (in
termini di millisecondi) da un potenziale negativo del cervello denominato “preparazione
potenziale”, che si origina nell’area motoria complementare (una regione del
cervello coinvolta nella preparazione dell’azione motoria).
preparava per l’azione molto prima che la persona prendesse consapevolmente la
decisione di farlo, fatto che porta Haynes ad ipotizzare che il nostro
inconscio prende alcune decisioni per noi, forse molte di più di quanto non
siamo disposti ad accettare.
sollevato molte domande. Per questo motivo i ricercatori hanno continuato,
sviluppando nuovi studi che pretendono di gettare nuova luce su questo
fenomeno.
il cui obiettivo era determinare quali regioni del cervello sono coinvolte
nelle decisioni coscienti e in quale momento specifico si scatena la risposta
motoria.
mentre dovevano fissare uno schermo sul quale venivano proiettate una serie di
lettere. In qualsiasi momento, quando lo desideravano, potevano premere uno dei
due pulsanti (la decisione di quale pulsante premere era libera). Nello stesso
tempo, le persone dovevano ricordare la lettera che appariva sullo schermo
quando prendevano la decisione. Ovviamente, in seguito si chiedeva loro di indicare
quale fosse la lettera e quindi si ripeteva una volta ancora l’esercizio,
lasciando passare un lasso di tempo tra una prova e l’altra. Il lato curioso fu
che quasi il 90% delle decisioni coscienti vennero riportate solo 1
millisecondo prima che venisse premuto il pulsante. Cioè, le persone decidevano
e necessitavano solo di 1 millisecondo per agire di conseguenza.
individuarono un altro fatto. In pratica, scoprirono due aree cerebrali che
potevano “rivelare” con grande precisione se le persone avrebbero premuto il
pulsante destro o quello sinistro, addirittura prima che la stessa persona
annunciasse di avere preso la sua decisione. La prima regione era la corteccia fronto
polare che avvisò con ben 10 secondi di anticipo, molto prima che la persona
prendesse la sua decisione cosciente. La seconda regione si trova nella
corteccia parietale ed è come una fascia che si estende dal precuneus fino alla corteccia cingolata
posteriore. Inoltre, queste zone si attivarono molto prima dell’area motoria
complementare.
alle decisioni coscienti, esiste un processo cerebrale che potremmo denominare “inconscio”
e che anticipa la risposta fino a 10 secondi prima di conoscerla noi stessi.
Inoltre, i ricercatori sono sicuri che questa attivazione cerebrale non
corrisponde ad un periodo di preparazione per l’attività o la risposta ma
piuttosto che si tratta di una vera e propria forma decisionale (o almeno una
sorta di decodificazione della decisione già presa).
sono poi così coscienti e magari dovremmo rivalutare il lavoro di Freud.
Haynes, J. D. et. Al. (2008) Unconscious determinants of free decisions
in the human brain. Natura Neuroscience; 11(5): 543-545.
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