• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Emozioni » Immaginare la vendetta: atteggiamento positivo o negativo?

Immaginare la vendetta: atteggiamento positivo o negativo?

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email
Immaginare la vendetta
 
 

Immaginate di essere seduti in un angolo appartato di un bar a bere tranquillamente. Improvvisamente una persona si avvicina e vi lancia una serie di insulti. In pochi secondi vi sentite sopraffatti, cercate rapidamente nella vostra memoria dove avete conosciuto questo individuo e perché potrebbe offendervi in questo modo. Per quanto vi sforzate non riuscite a stabilire chi sia e quando state sul punto di rispondergli, la persona si gira e se ne va, lasciandovi senza parole.

Voi cosa fareste?

  1. Riprendete a bere tranquillamente, come se nulla fosse accaduto, e cancellate l’incidente dalla vostra mente.
  1. Continuate a cercare nei vostri ricordi per capire chi era questa persona e pensate a tutte le cose che avreste potuto dirgli per reagire alle offese ricevute.

Se avete scelto la seconda possibilità, non vi preoccupate, la maggior parte della gente lo fa, fantasticare con la vendetta è un meccanismo del tutto naturale perché ci permette di alleviare la tensione creata da una determinata situazione. Quando pensiamo a quello che avremmo detto o fatto, è come se tutto ciò fosse realmente accaduto, anche se solo a livello mentale, ma a volte questo è sufficiente per rilassarci e aiutarci a ripristinare il nostro equilibrio.

Infatti, numerosi studi hanno dimostrato che le fantasie di vendetta possono anche avere effetti terapeutici positivi, specialmente se si è stati vittima di violenze e abusi, restituendo alle vittime la sensazione di controllo.

PER TE  Ti arrabbi spesso? forse il tuo cervello percepisce solo ostilità

Ma  ci sono persone che pensano che immaginare di vendicarsi sia come giocare con una spada a doppio filo e potrebbe scatenare anche dei sentimenti negativi. Quanto di tutto questo è vero? C’è un lato oscuro dietro a questo tipo di fantasie?

Applicare la giustizia o proteggere, ecco il dilemma

 

I ricercatori reclutarono diversi studenti universitari e mostrarono loro tre video clip che particolarmente dirompenti o violenti, simulando così l’effetto di un piccolo trauma. Come previsto, la gente era sconvolta e arrabbiata per le violenze che videro.

Quindi i partecipanti vennero divisi in tre gruppi e sottoposti a diversi esercizi terapeutici:

  1. Il primo gruppo doveva immaginare la scena e punire violentemente la persona che aveva commesso i crimini.
  1. Il secondo gruppo doveva intervenire, ma in modo non aggressivo.
  1. Il terzo gruppo doveva semplicemente trasportare la vittima in un luogo sicuro e tranquillo.

Tutti gli esercizi si sono dimostrati efficaci, ma non nella stessa misura. In effetti, trasferire la vittima in un luogo sicuro fu l’esercizio che permise di ridurre maggiormente l’ira e l’aggressività nelle persone promuovendo addirittura sentimenti di soddisfazione e felicità.

I ricercatori non si limitarono a questo punto, ma convocarono di nuovo gli studenti il giorno seguente al fine di valutare i rischi che possono comportare le fantasie di vendetta. A questo proposito, mostrarono loro immagini di personaggi di film famosi che commettevano atti violenti. Valutarono quindi il livello di rabbia e l’aggressività di ogni persona. Così videro che aver nutrito fantasie violente il giorno precedente non li rendeva più aggressivi. Pertanto, ritennero che immaginare di vendicarsi non genera comportamenti più aggressivi o maggiore rabbia.

PER TE  Le emozioni: vi si può dare un prezzo?

Ma vale la pena ricordare che, mentre fantasticare con la vendetta può avere un effetto liberatorio, tuttavia non si deve esagerare, perché altrimenti è facile sprofondare in una spirale di pensieri negativi nei confronti dell’altra persona, pensieri che non produrranno nulla di positivo e che potrebbero anche esacerbare il nostro dolore e la nostra rabbia.

Quindi, se siete stati vittima di un’aggressione e questo vi ha lasciato il segno, l’opzione migliore è quella di rivolgersi ad uno psicologo. Questi determinerà la strategia più appropriata e, se lo riterrà opportuno vi permetterà di immaginare la vostra vendetta, ma in un ambiente controllato in modo tale che questo esercizio possa davvero aiutarvi a liberare la rabbia e sconfiggere la vostra paura.

Fonte:

Seebauer, L. et. Al. (2013) Is it dangerous to fantasize revenge in Imagery Exercises? An Experimental Study. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry; 45(1):20-25.

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Il modo migliore per vendicarsi di qualcuno che ti ha fatto del male, secondo la psicologia

Stampelle emotive: quando appoggiarsi diventa un’abitudine pericolosa

Prendersi cura di sé è noioso, ma significa che siamo sulla strada giusta

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Il modo migliore per vendicarsi di qualcuno che ti ha fatto del male, secondo la psicologia
  • Stampelle emotive: quando appoggiarsi diventa un’abitudine pericolosa
  • Prendersi cura di sé è noioso, ma significa che siamo sulla strada giusta
  • Teoria dell’imputazione di Menger: perché diamo valore a ciò che perdiamo e non a ciò che abbiamo?
  • I 6 principi dell’assistenza informata sul trauma che cambiano la vita

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Contatto

jennifer@intextos.com

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

© Copyright 2010-2024 Angolo della Psicologia · Tutti i diritti sono riservati · Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità