Nel corso degli anni la società ha premiato l’estroversione. L’ideale del successo è legato a una persona aperta al mondo, socievole ed empatica, che si muove con facilità nei diversi ambienti sociali. Così le persone introverse possono sentirsi trascurate o svantaggiate. Infatti, molte di queste lottano per essere più estroverse dato che in alcune occasioni si sono sentite ridicolizzate o addirittura sono state etichettate come “disadattate”.
Tuttavia, l’estroversione e l’introversione non sono che modi diversi di affrontare il mondo e le relazioni sociali. Ora, uno studio condotto presso il Dartmouth College, rivela che gli introversi hanno una percezione dell’ambiente sociale molto più precisa e obiettiva rispetto agli estroversi.
Il Paradosso dell’Amicizia e l’inclinazione all’estroversione
Lo studio in questione ha analizzato l’interazione di due fattori chiave in un gruppo di 284 studenti di un master: il livello di estroversione e l’omofilia. La omofilia si riferisce al fatto che le persone con livelli simili di introversione e estroversione sono più propense a cercare amici all’interno dello stesso gruppo.
Questi studenti risposero a due interviste, la prima cinque settimane dopo l’inizio del corso universitario e l’altra dopo 11 settimane. Hanno inoltre completato dei questionari che indagavano con chi avessero socializzato e dei test per valutare il loro livello di introversione/estroversione.
I risultati hanno mostrato che le persone estroverse tendono a connettersi con altre estroversi, così il loro ambiente sociale include spesso una maggioranza di estroversi. Tuttavia, gli introversi si sono mostrati più propensi a crearsi un ambiente sociale più “equilibrato”, che rappresenta un gruppo demografico più completo.
Come risultato, gli estroversi tendono a cadere in ciò che è noto come il “Paradosso dell’Amicizia”. Questa teoria è stata proposta nel 1991 dal sociologo Scott Feld, che ha notato come la maggior parte delle persone hanno meno amici rispetto ai loro amici. Questo perché di solito scegliamo come amici persone che, a loro volta, hanno molti amici. Preferiamo le persone estroverse piuttosto che gli introversi. Pertanto, la probabilità che i nostri amici abbiano più amici di noi sono molto alte.
In questo studio è stato osservato che le persone estroverse pensano di essere molto più socievoli di quanto siano veramente, ciò è dovuto alle inferenze che hanno su se stesse, e le loro relazioni sociali dipendono, in larga misura, dall’ambiente sociale che hanno costruito.
Cioè, gli estroversi tendono ad uscire spesso e incontrare persone simili. Dal loro punto di vista, il mondo è pieno di persone interessanti. Gli introversi invece, sono consapevoli che ci sono molte persone interessanti ma sanno anche che non sono ovunque.
Quindi, se sei una persona estroversa potresti avere una visione distorta di te e dei tuoi amici. Ma se sei introverso, potresti avere un’idea molto più precisa e oggettiva, dovuto al fatto che l’introversione stimola qualità come la riflessione e la capacità di osservare le competenze, che consentono di gudicare meglio l’ambiente sociale e capire come funziona.
Infatti, contrariamente alla credenza popolare, gli introversi non sono dei cattivi comunicatori. Semplicemente preferiscono passare il loro tempo con gruppi di persone meno numerosi, piuttosto che immergersi nella folla. Valorano la qualità delle relazioni, piuttosto che la quantità.
Infine, sapevate che gli introversi sono amministratori migliori rispetto agli estroversi? È stato dimostrato che le persone tendenti all’ introversione non solo gestiscono meglio il loro tempo, ma possono anche gestire meglio un’attività impresariale.
Un altro studio condotto presso l’Università della Pennsylvania ha scoperto che i dipendenti proattivi lavorano meglio quando sono sotto la guida di una persona introversa. Questo perché i leader introversi sono più propensi ad ascoltare e prestare attenzione alle persone che sono sotto il loro comando, così come a riconoscerne gli sforzi.
Fonti:
Feiler, D. C. & Kleinbaum, A. M. (2015) Popularity, Similarity, and the Network Extraversion Bias. Psychological Science; 26(5): 593-603.
Grant, A. M. et. Al. (2011) Reversing the Extraverted Leadership Advantage: The Role of Employee Proactivity. Academy of Management Journal; 54(3): 528-550.
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