Le discussioni sono spesso piene di fallacie. Ecco perché di solito si ripetono in loop. Se discutessimo razionalmente usando argomentazioni, sarebbe più facile trovare un terreno comune o giungere a delle conclusioni.
Le fallacie sono ragionamenti non validi e fuorvianti che sembrano corretti ma violano alcune delle regole della logica, così da risultare convincenti e persuasive. Nell’argumentum ad hominem, ad esempio, si tenta di screditare la persona invece di confutare le sue argomentazioni. Tuttavia, una delle peggiori fallacie è quella della “affermazione gratuita”.
Cos’è la fallacia dell’Affermazione Gratuita?
La fallacia dell’affermazione gratuita si verifica quando non vengono forniti argomenti per convalidare le proprie asserzioni al di là del fatto che le abbiamo fatte. In pratica, la persona fa un’affermazione, ma non fornisce alcun dato per sostenerla.
Sfortunatamente, questa è una fallacia estremamente comune. Molte conversazioni a livello personale e pubbliche sono intrise di giudizi incoerenti che non hanno altro supporto che l’enfasi con cui vengono espressi.
In effetti, questa fallacia è tanto presente nella vita politica quanto sulla carta stampata, specialmente negli editoriali e nelle rubriche di opinione e, soprattutto, nei talk show. È anche una caratteristica della propaganda perché la suggestione e l’effetto del messaggio contano più della sua veridicità o delle ragioni che lo supportano.
Ipse dixit: perché l’ho detto io, punto e basta
La fallacia dell’affermazione gratuita è strettamente legata all’espressione latina Ipse dixit, che significa “lui stesso l’ha detto”.
La frase risale ai tempi di Marco Tulio Cicerone, che elaborò un dibattito sull’origine del mondo nel libro “Sulla natura degli dei”. Poco prima del dibattito, Cicerone si lamentava del silenzio dei pitagorici che non si appellavano mai alla ragione, ma al parere del loro maestro: Pitagora.
I pitagorici si rivolgevano al loro maestro per qualsiasi spiegazione che gli venisse confutata. Quando pronunciavano la famosa frase “il maestro ha parlato” (Magister dixit), Cicerone si esasperava perché voleva che pensassero liberamente e non prendessero per buona nessuna idea solo perché proveniva da Pitagora.
Da allora, la locuzione Ipse dixit è utilizzata per indicare ragionamenti autoreferenziali o assiomatici senza altro fondamento che se stessi.
Infatti, questa fallacia è spesso legata all’argomento autorevole in cui è sufficiente che un’affermazione provenga da una persona considerata referente, per darla per scontata, senza riflettere sulla sua logica o le implicazioni.
Come confutare la fallacia dell’affermazione gratuita?
È difficile confutare un argomento quando non c’è argomento. In effetti, questo tipo di fallacia è pericoloso perché elude completamente l’onere della prova; in altre parole, è un flagrante rifiuto di ragionare sull’affermazione, come chi dice: “il vincolo del matrimonio è sacro e non voglio nemmeno sentir parlare di divorzio” o “la vita va rispettata, punto e basta, non voglio discutere di aborto”.
Ciò significa che quando rileviamo una “affermazione gratuita”, non dobbiamo agire come i pitagorici e applicare l’Ipse dixit, ma piuttosto chiedere prove, ragioni e argomenti. Se la persona non li fornisce, è meglio evitare discussioni e sottolineare che quando qualcosa viene affermato, soprattutto se lo si fa con enfasi, deve essere sostenuto e provato oltre ogni ragionevole dubbio.
Dovremmo tutti essere consapevoli che idee e affermazioni possono avere un forte impatto, quindi quando le facciamo o le ascoltiamo dobbiamo comportarci come Cicerone ed essere disposti ad analizzarle, spiegarle, sostanziarle o addirittura confutarle. Un’affermazione gratuita è più un’opinione stantia che un’idea intelligente.
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