Spesso si dice che una persona è la somma dei suoi ricordi. Siamo chi siamo perché
abbiamo un passato e lo ricordiamo in ogni istante. Quando dobbiamo prendere
una decisione importante, la prima cosa che facciamo è andare indietro nel
tempo alla ricerca di situazioni simili e analizziamo come ci siamo comportati
allora.
Ad ogni modo, anche se ricorriamo alla
memoria tutti i giorni, questo non significa che intendiamo bene come funzioni.
Infatti, solo recentemente gli psicologi stanno riscoprendo questa funzione
psicologica.
memoria tutti i giorni, questo non significa che intendiamo bene come funzioni.
Infatti, solo recentemente gli psicologi stanno riscoprendo questa funzione
psicologica.
Se comprendiamo come funziona la nostra
memoria, potremo migliorarla. A questo proposito ora andiamo ad analizzare
alcuni dei miti comuni relativi al funzionamento della memoria.:
memoria, potremo migliorarla. A questo proposito ora andiamo ad analizzare
alcuni dei miti comuni relativi al funzionamento della memoria.:
1. La memoria si deteriora con il tempo. Chi non ha sperimentato la
frustrazione di cercare nella memoria e non riuscire a trovare il ricordo che
stava cercando? Quando diciamo: “ce l’ho
sulla punta della lingua” perché siamo sicuri che il ricordo sta li da
qualche parte ma siamo incapaci di richiamarlo.
frustrazione di cercare nella memoria e non riuscire a trovare il ricordo che
stava cercando? Quando diciamo: “ce l’ho
sulla punta della lingua” perché siamo sicuri che il ricordo sta li da
qualche parte ma siamo incapaci di richiamarlo.
Da questa prospettiva, può sembrare
molto ovvio che la memoria si deteriori nel tempo, Tuttavia, ogni giorno nuovi
studi dimostrano che la nostra memoria ha la capacità straordinaria di registrare
praticamente tutto ciò che sperimentiamo, il problema sta nel fatto che dopo
non siamo in grado di richiamare il ricordo.
molto ovvio che la memoria si deteriori nel tempo, Tuttavia, ogni giorno nuovi
studi dimostrano che la nostra memoria ha la capacità straordinaria di registrare
praticamente tutto ciò che sperimentiamo, il problema sta nel fatto che dopo
non siamo in grado di richiamare il ricordo.
In pratica, è come se avessimo un enorme
magazzino di ricordi a disposizione ma nella stessa misura in cui questo si va riempiendo,
diventa sempre più difficile accedere ad alcuni “scaffali”. A questo punto vi
starete chiedendo che senso abbia registrare tutto se poi non lo possiamo
richiamare. Qui sta la riposta.
magazzino di ricordi a disposizione ma nella stessa misura in cui questo si va riempiendo,
diventa sempre più difficile accedere ad alcuni “scaffali”. A questo punto vi
starete chiedendo che senso abbia registrare tutto se poi non lo possiamo
richiamare. Qui sta la riposta.
2. La dimenticanza ci aiuta ad imparare. L’idea che dimenticare qualcosa ci
aiuti ad apprendere può sembrare un controsenso, ma basta immaginare che caos
avremmo nella nostra mente se potessimo ricordare ogni dettaglio della nostra
vita in ogni istante. La nostra memoria sceglie i ricordi più importanti, sia
sotto il profilo emotivo che cognitivo, e da loro la priorità sugli altri. In
questa maniera, possiamo accedere immediatamente a questi contenuti e
utilizzarli per imparare altre cose.
aiuti ad apprendere può sembrare un controsenso, ma basta immaginare che caos
avremmo nella nostra mente se potessimo ricordare ogni dettaglio della nostra
vita in ogni istante. La nostra memoria sceglie i ricordi più importanti, sia
sotto il profilo emotivo che cognitivo, e da loro la priorità sugli altri. In
questa maniera, possiamo accedere immediatamente a questi contenuti e
utilizzarli per imparare altre cose.
Si tratta di un fenomeno simile a come
organizziamo le icone sullo schermo del nostro computer. Normalmente mettiamo
sul desktop solo i programmi e le cartelle che ci risultano più utilizzati. In
questo modo, quando li dobbiamo utilizzare li abbiamo a portata di mano.
Tuttavia, nel nostro computer abbiamo molti più dati anche se questi non sono
immediatamente tutti disponibili sullo schermo.
organizziamo le icone sullo schermo del nostro computer. Normalmente mettiamo
sul desktop solo i programmi e le cartelle che ci risultano più utilizzati. In
questo modo, quando li dobbiamo utilizzare li abbiamo a portata di mano.
Tuttavia, nel nostro computer abbiamo molti più dati anche se questi non sono
immediatamente tutti disponibili sullo schermo.
3. I ricordi “persi” si possono recuperare. Se partiamo dal
presupposto che abbiamo immagazzinato praticamente tutto ciò che abbiamo
vissuto in una determinata parte della memoria, allora è facile comprendere che,
con le tecniche adeguate, possiamo ricordare qualsiasi cosa. A volte basta
sforzarsi un poco, altre volte possono essere necessarie tecniche più complesse
come ad esempio l’ipnosi.
presupposto che abbiamo immagazzinato praticamente tutto ciò che abbiamo
vissuto in una determinata parte della memoria, allora è facile comprendere che,
con le tecniche adeguate, possiamo ricordare qualsiasi cosa. A volte basta
sforzarsi un poco, altre volte possono essere necessarie tecniche più complesse
come ad esempio l’ipnosi.
4. Quando richiamiamo alla mente un ricordo lo stiamo alterando. Tendiamo a pensare
alla memoria come ad un grande magazzino dove lasciamo riposare i ricordi e
questi restano li, fedeli e inalterabili. Ad ogni modo, la realtà è ben
diversa, la nostra memoria è creativa e a volte mescola le informazioni, toglie
e aggiunge dettagli.
alla memoria come ad un grande magazzino dove lasciamo riposare i ricordi e
questi restano li, fedeli e inalterabili. Ad ogni modo, la realtà è ben
diversa, la nostra memoria è creativa e a volte mescola le informazioni, toglie
e aggiunge dettagli.
Ogni volta che riportiamo alla mente un
ricordo, questo si consolida e diviene più forte, rispetto al resto delle
informazioni che restano immagazzinate. Per esempio, immaginiamo di ricordare
un regalo che ci è stato fatto quando avevamo sei o sette anni. Nella stessa
misura in cui ci concentriamo su questo regalo il ricordo di altri regali si
andrà offuscando. E mentre più ricorderemo la situazione nella quale ricevemmo
il regalo in questione, più staremo ricostruendo il nostro ricordo dei
compleanni dato che staremo dando priorità ad alcune esperienze rispetto ad
altre. Di fatto, oggi si conosce che è possibile impiantare ricordi falsi.
ricordo, questo si consolida e diviene più forte, rispetto al resto delle
informazioni che restano immagazzinate. Per esempio, immaginiamo di ricordare
un regalo che ci è stato fatto quando avevamo sei o sette anni. Nella stessa
misura in cui ci concentriamo su questo regalo il ricordo di altri regali si
andrà offuscando. E mentre più ricorderemo la situazione nella quale ricevemmo
il regalo in questione, più staremo ricostruendo il nostro ricordo dei
compleanni dato che staremo dando priorità ad alcune esperienze rispetto ad
altre. Di fatto, oggi si conosce che è possibile impiantare ricordi falsi.
5. La memoria si “ricarica”. Immaginiamo di desiderare imparare a
giocare a pallamano. Sarebbe meglio dedicare la prima settimana ad apprendere
il lancio, quella dopo alla ricezione e così successivamente o è meglio
mescolare tutte le tecniche cercando di apprenderle insieme?
giocare a pallamano. Sarebbe meglio dedicare la prima settimana ad apprendere
il lancio, quella dopo alla ricezione e così successivamente o è meglio
mescolare tutte le tecniche cercando di apprenderle insieme?
Secondo gli esperti, è meglio mescolare
le tecniche così da memorizzare meglio i movimenti. E lo stesso vale per la
memoria dichiarativa; cioè, per apprendere i contenuti che ci vengono insegnati
a scuola . Perché?
le tecniche così da memorizzare meglio i movimenti. E lo stesso vale per la
memoria dichiarativa; cioè, per apprendere i contenuti che ci vengono insegnati
a scuola . Perché?
La spiegazione è molto semplice: tutto
sembra indicare che ogni volta che cambiamo attività per concentrarci in un’altra,
la nostra memoria soffre una sorta di “ricarica”. Diciamo che, è come se tutti
i ricordi con i quali stavamo lavorando passassero ad un secondo piano per ricaricare
informazioni nuove e più pertinenti con l’attività che stiamo realizzando
adesso.
sembra indicare che ogni volta che cambiamo attività per concentrarci in un’altra,
la nostra memoria soffre una sorta di “ricarica”. Diciamo che, è come se tutti
i ricordi con i quali stavamo lavorando passassero ad un secondo piano per ricaricare
informazioni nuove e più pertinenti con l’attività che stiamo realizzando
adesso.
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