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Home » Sonno e Insonnia » La Narcolessia: un disturbo del sonno

La Narcolessia: un disturbo del sonno

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Il numero di ore minimo che un essere umano deve dormire per poter funzionare “adeguatamente” è di 7 ore per notte; invece, le persone che soffrono di narcolessia dormono fino a otto ore o più, e continuano a sentirsi stanche in un continuo stato di sonnolenza eccessiva e incontrollabile durante il giorno. Si stima che circa il 2% della popolazione mondiale soffra di questo disturbo anche se molte persone pensano che si tratti di sintomi della depressione, della carenza di vitamine o altre patologie.
Appena queste persone iniziano un’attività che richiede poca attività fisica, come sedersi alla scrivania di un’ufficio, sono sopraffatti da una tremenda sonnolenza e terminano con l’addormentarsi. Soffrono di quella che viene definita: narcolessia, un disturbo neurologico del sonno che colpisce il sistema nervoso centrale. Si conosce che è di origine genetico ma la sua causa continua ad essere un mistero.
Quali sono i sintomi essenziali della narcolessia?
– Eccessiva sonnolenza durante il giorno espressa in un desiderio incontrollabile di dormire nei momenti più inadeguati.
– Cataplessia. Perdita repentina del controllo sui muscoli, che può variare da una leggera debolezza fino al collasso totale. Nell’80% dei casi i narcolettici entrano in una stato cataplessico quando sono svegli e si emozionano.
– Paralisi nel sonno. Incapacità di parlare o muoversi durante approssimativamente un minuto dopo essersi addormentati o appena svegliati.
– Allucinazioni ipnagogiche. La persona vede immagini e ode suoni molto reali che suolono terrorizzarla appena si addormenta. In altre occasioni, poco prima di addormentarsi, queste persone hanno come la percezione che qualcuno o qualcosa li accompagni e li osserva, anche se sanno bene che questo è impossibile.
– Allucinazioni ipnopompiche. Al risveglio, nel momento quando siamo tra il sonno e la veglia, le persone possono sperimentare allucinazioni molto vive che confondono con la realtà.
Tra i sintomi secondari si possono trovare:
– Comportamenti automatici. La persona realizza obiettivi in modo ripetitivo, senza essere cosciente di questo, e molto spesso si diementica di ciò che ha fatto.
– Interruzzione del sonno durante la notte. Si alternano al sonno vari periodi di veglia durante la notte.
Anche se possono apparire altre difficoltà, relazionate con i sintomi primari o prodotte dai sintomi secondari e dei medicinali, le più comuni sono: sensazione di fatica intensa, mancanza d’energia, depressione, difficoltà nel concentrarsi, problemi di memoria e debolezza alle estremità.
Questi sintomi si manifestano con maggiore intensità quando si presentano esigenze accademiche o lavorative que richiedano di alzarsi presto alla mattina e, infine, si riscontrano nella necessità di stimolarsi a restare svegli ingerendo caffè, fumando, etc.
Il corso della narcolessia tende ad essere cronico anche se esistono alcuni trattamenti relativamente efficaci. Generalmente si combianano i farmaci (stimolanti per il sistema nervoso centrale per mantenersi svegli durante tutto il giorno, e farmaci per la depressione triciclici per controllare la cataplessia), la terapia cognitivo-comportamentale (usualmente si applicano due o tre periodi di riposo della durata di 30 minuti ciascuno per eliminare la sonnolenza) e cambiamenti nello stile di vita (alimentazione sana ed esercizio fisico).
A dire il vero la narcolessia è un disturbo di cui si consce abbasatnza poco, fino ad ora si combattono i sui sintomi, ma dal momento che non se ne conscono le cause i trattamenti non possono andare alla radice del problema. Senza dubbio si tratta di un compito futuro tutto sulle spalle dei neurologi.

Fonti:
Dauvilliers, Y.; Arnulf, I. & Mignot, E. (2007) Narcolepsy with cataplexy. Lancet; 369(9560):499-511.
Morgenthaler, T.I. et. Al. (2007) Practice parameters for the treatment of narcolepsy and other hypersomnias of central origin. Sleep; 30(12):1705-11.

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Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

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