La credenza generalizzata che nella Bibbia siano contenuti solo messaggi che promuovono l’amore, la compassione, l’umiltà e l’umanità non è esatta. Uno studio sui generis condotto dall’Università del Michigan, ci trasmette alcuni dati sui quali rilflettere.
Sembrerebbe essere che quando si leggono versi violenti estratti dal contesto biblico generale, questi possano aumentare l’aggressività nelle persone.
Lo studio coinvolse centinaia di studenti dell’Università di Brigham negli USA e dell’Università di Vrije in Olanda. Il 99% dei nordamericani diceva di credere in Dio e nella Bibbia, mentre solo il 50% degli olandesi credeva in Dio e di questi solo il 27% affermava di credere nella Bibbia.
A questi giovani vennero presentati alcuni passaggi violenti estratti dal libro dei Giudici, nel Vecchio Testamento, nei quali si parla di vendetta e della morte di centinaia di persone. Esattamente, uno dei passaggi fa riferimento ad un israelita che pianifica una battaglia allo scopo di vendicare l’assassinio di Gibeah. Questo avrebbe provocato la morte di centinaia di soldati di entrambe le parti.
La metà degli studenti lesse una versione del passaggio che descriveva l’israelita mentre stava pregando, in quel preciso momento Dio gli averbbe parlato ordinandogli di “alzare le armi” contro i suoi fratelli e castigarli per ciò che avevano fatto. Il resto degli studenti lesse la medesima storia con una piccola variazione; escludendo la frase che menzionava Dio, e giustificando la differenza con la scusa che si trattava della parte di un antico rotolo biblico recentemente incontrato.
Il passo seguente fu dotare gli studenti di una cuffia e di seguito venne loro mostrato un gioco nel quale avrebbero dovuto combattere contro un “compagno nascosto”. Si disse loro che il
perdente di ogni round sarebbe stato punito con un suono forte trasmesso attraverso la cuffia. Loro dovevano scegliere il momento di inizio di ogni scarica e l’intensità in una scala da 0 a 10, relativa al suono con il quale avrebbero punito il compagno.
Come è da immaginare, i livelli più alti di aggressività si evidenziavano negli studenti che avevano letto il passaggio bilbico nel quale veniva incluso l’ordine ad iniziare le violenze da parte di Dio. Paradossalmente, l’aggressività aumentò proporzionalmente tanto nei giovani che credevano in Dio che in quelli atei. Probabilmente questo aumento di aggressività era dovuto al fatto che le persone hanno un loro proprio “capro espiatorio” sul quale scaricare le loro responsabilità. In questo caso la parola di Dio sarebbe questa “legge che non si mette in discussione” e che ci libera dalla responsabilità delle nostre azioni.
Tuttavia, il vero obiettivo dello studio non era di criticare la religione ma piuttosto segnalare il pericolo que può comportare l’estrazione di alcuni passaggi dal loro contesto, e da libri che molte persone considerano sacri. Una tendenza che disgraziatamente è sempre più di moda tra i fondamentalisti religiosi. Quando si esorta le persone ad essere violente e si promette loro una ricompensa posteriore, seguita da un messagio di accettazione e comprensione, esistono buone possibilità che si possa aumentare la violenza nelle masse.
Fonte:
Evans, G.W. & Wener, R.E. (2007) When God sanctions killing. Effects of scriptural violence on aggression.Psychological Science, 18(3): 204-207.
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