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Libri best seller: la chiave sta negli aggettivi

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Libri best seller
 

Secondo i ricercatori della Purdue University, se volete fare in modo che il vostro libro diventi un best seller, una delle strategie che vi aiuteranno a raggiungere questo obiettivo è quella di usare molti aggettivi. Si tratta di una tecnica che ha funzionato nel corso del tempo per diversi scrittori, come Mark Twain e Malcom Gladwell per esempio.

Questi ricercatori si sono chiesti se le descrizioni sensoriali potessero fare sì che un libro fosse più memorabile e in definitiva più efficace. Per trovare la risposta hanno analizzato centinaia di best seller, come ad esempio alcuni classici contemporanei rispetto ad altri libri che hanno avuto meno successo.

Così, si è scoperto che gli scrittori moderni usano più aggettivi rispetto ai loro omologhi classici ma indipendentemente da questo, anche i libri classici di successo contenevano più aggettivi rispetto ad altri scritti simili della stessa epoca.

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I ricercatori sostengono che utilizzare molti aggettivi sensoriali fa sì che un titolo o un romanzo siano molto più impattanti, e quindi memorabili. In questo modo, è più facile che un lettore lo raccomandi ad un amico e così via, attraverso il passaparola il libro diventa un best seller.

Il potere degli aggettivi non interessa solo i libri. In passato avevo fatto riferimento a un altro esperimento che aveva mostrato come i menu contenenti aggettivi erano più allettanti e contribuivano ad aumentare le vendite, rispetto a quelli che si limitavano semplicemente
indicare il nome del piatto.

Inoltre, è anche noto che gli aggettivi sensoriali suscitano forti emozioni. Alcuni esperimenti che hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale hanno mostrato che quando leggiamo la parola “uomo” il nostro cervello mostra una forte attivazione, ma se leggiamo la frase “uomo
duro” si attiva la zona del cervello relazionata alle emozioni.

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Ciò significa che gli aggettivi sensoriali causano realmente una risposta nel cervello e possono fare in modo che un romanzo venga percepito più intensamente, e che si accenda la nostra fantasia.

Ovviamente, se il libro non è scritto bene e non tratta un argomento interessante, a nulla servirà utilizzare tanti aggettivi, ma tra due buone opere, quella che probabilmente fa un uso migliore degli aggettivi avrà anche più probabilità di diventare un best seller.

Fonte:

Vance, A.; Hollich, G. & Han, A. (2011) A Ridiculously Unbelievably Preposterous Conclusion: Use of Adjectives in Best-Selling Books. 

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Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

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