Molti di noi sono cresciuti credendo che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Questa convinzione ci è stata inculcata per anni e ci ha protetto dal diventare mostri egocentrici che continuano ad analizzare l’ambiente per vedere cosa possono ottenere dallo stesso.
Così, abbiamo imparato a riconoscere i bisogni degli altri e a rispettare i loro sentimenti mostrandoci sensibili alle loro richieste.
Ma la continua enfasi data alla virtù del dare ci ha fatto dimenticare che è anche importante saper ricevere. In effetti, quando in una relazione una delle due persone non sa ricevere, termina per costruire un muro attorno a se che allontana l’altro. In tutte le relazioni è essenziale riuscire a trovare il giusto compromesso tra dare e ricevere. Pertanto, è essenziale riflettere sulle ragioni che si annidano nel fondo di questo squilibrio.
5 motivi per cui ricevere è più difficile che dare
- Dare di più di quello che riceviamo è una scusa per difendere la nostra intimità
Dare significa avvicinarsi al mondo interiore dell’altro al fine di scoprirne i bisogni emotivi, sociali e materiali. Solo così lo possiamo aiutare. Tuttavia, quando riceviamo, è l’altra persona che si avvicina al nostro mondo interiore per valutare ciò di cui abbiamo bisogno. Questo comporta che dovremo aprirci, qualcosa che non siamo sempre disposti a fare, perché abbiamo paura e ci sentiamo vulnerabili. Per questo molte persone preferiscono dare che ricevere. Così riescono a mantenere tutti gli altri fuori dalla loro intimità.
- Ricevere implica, in un certo senso, la perdita del controllo
Quando diamo, la sensazione di controllo aumenta perché sentiamo di avere un determinato potere sull’altra persona. Non in senso negativo, ma solo nel senso che abbiamo il controllo su ciò che sta accadendo, abbiamo il controllo della situazione che è a portata di mano. E tutti, in qualche misura, siamo dipendenti da questa sensazione di controllo. Tuttavia, quando riceviamo, stiamo cedendo il controllo a qualcun altro, stiamo cedendo il potere e questo genera incertezza e paura.
- Rifiutiamo il regalo o l’elogio perché pensiamo di non meritarlo
La maggior parte di noi è cresciuta ricevendo elogi quando otteneva buoni voti, quando portava a termine con successo una determinata attività o quando vinceva un premio in una competizione sportiva. Ciò significa che ci è stato insegnato a venire riconosciuti per quello che facciamo e non per ciò che realmente siamo. Come potete immaginare, questo atteggiamento contribuisce a creare una mancanza di fiducia ogni volta che riceviamo qualcosa dagli altri, una sfiducia che si basa nell’autostima e nella convinzione che non siamo degni della lode o del regalo che ci stanno offrendo, perché tutto sommato, non si sta riconoscendo il nostro lavoro e la fatica fatta, ma semplicemente la nostra persona.
- Siamo riluttanti a ricevere perché lo riteniamo un’atteggiamento egoista
Nel corso degli anni, siamo stati martellati dall’idea che se riceviamo di più di ciò che diamo è perché siamo persone egoiste e narcisiste, incapaci di prenderci cura degli altri. Ci sono persone per le quali questa idea è penetrata così in profondità che mettono continuamente i bisogni degli altri al di sopra della propria felicità. Tuttavia, bisogna considerare che l’atto di dare o quello di ricevere devono trovare il giusto equilibrio altrimenti si corre il rischio di trascurare i nostri bisogni, sogni e obiettivi. E se, così facendo, ci trasformiamo in persone infelici, come potremo “dare” felicità agli altri?
- Ricevere implica compromettersi
Alcune persone, quando ricevono un complimento o un regalo, si chiedono: “Che cosa vuole da me questa persona?”, “Cosa c’è dietro questo gesto?” Questa idea si basa nella convinzione che quando riceviamo qualcosa siamo obbligati a corrispondere il favore, come se si trattasse di un debito. Ovviamente, la prospettiva di sentirci compromessi ci terrorizza e per questo motivo a volte preferiamo essere quelli che danno, quelli che compromettono l’altro. Ma ricordiamoci sempre che l’atto di dare liberamente deve essere assolutamente disinteressato, non si deve aspettare nulla in cambio.
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