L’ansia è un problema molto difficile da gestire, e non solo per la persona che ne soffre, ma anche per chi gli sta vicino. Vivere con una persona ansiosa può essere molto faticoso dato che spesso questa è troppo esigente e reagisce con irritabilità e frustrazione. In molti casi, l’indisponibilità a pianificare e la tendenza all’impulsività di queste persone possono creare problemi nelle relazioni interpersonali.
Quindi, se vivete con una persona ansiosa, è importante che comprendiate come questa si sente e perché reagisce in un determinato modo. La capacità di mettersi nei panni degli altri è essenziale per evitare inutili discussioni e, naturalmente, per aiutare la persona.
Capire le persone ansiose: La chiave per mantenere un rapporto sano
1. C’è molto di più dietro l’ansia. Nessuno può essere definito esclusivamente da una sola caratteristica. Si tratta di un luogo comune, ma il fatto è che quando siamo accecati, tendiamo a concentrarci solo nelle qualità negative, ignorando le positive. Pertanto, è importante imparare a guardare oltre l’ansia valutando tutte le qualità della persona che avete accanto.
2. Quando la stanchezza è eccessiva. La persona ansiosa è a conoscenza di tutto ciò che accade intorno ad essa, perché il suo cervello non è in grado di staccare. Questo stato di iperattivazione finisce per essere travolgente e stancante. Quindi, se si desidera parlare con calma di un problema importante, è meglio scegliere un luogo tranquillo. In questo modo la persona presterà maggiore attenzione e sarà meno irritabile.
3. Esiste la consapevolezza che l’ansia sia irrazionale. La maggior parte delle persone che soffrono d’ansia, sanno perfettamente che si tratta di uno stato irrazionale. La persona ansiosa perde il contatto con la realtà, incontra delle difficoltà a gestire determinate sensazioni, emozioni e pensieri. Pertanto, sottolineare l’irrazionalità della loro condizione o le loro preoccupazioni non aiuta, al contrario, crea un senso di colpa o incomprensione per ciò che sta vivendo.
4. Lasciare andare è difficile. L’ansia è legata, indissolubilmente, a pensieri indesiderati e ricorrenti. La mente della persona ansiosa è bombardata sempre dalle stesse idee, che la terrorizzano o la deprimono, in continuazione. Quindi lasciare andare o girare pagina può essere molto complicato. Non fategli pressione perché “dimentichi” o pensi ad altro, perché quanta più importanza da a quei pensieri tanto più questi si fisseranno nella sua mente. Dategli tempo e aiutatela a distrarsi.
5. I cambiamenti, anche minimi, rappresentano sempre una sfida. La persona ansiosa vive in uno stato di ansia e di angoscia quasi permanente, in attesa della prossima occasione in cui accadrà qualcosa di negativo. Quindi è normale che quando si trova in una zona di comfort, si aggrappi ad essa e rifiuti i cambiamenti. Dobbiamo avere pazienza perché nella sua mente i cambiamenti possono significare destabilizzazione, caos e, naturalmente, malessere. Questo non significa che i cambiamenti non siano positivi, al contrario, possono essere molto utili, ma è necessario essere pazienti e rispettarne il ritmo.
6. Essere pienamente presenti è un lusso. La persona ansiosa non è sempre in grado di essere pienamente presente, la sua mente è molto attiva e spesso la porta lontano, quindi è normale che si perda nei suoi pensieri. Ovviamente non lo fa apposta, spesso viene incoraggiata dall’ambiente, da una frase, un profumo o un oggetto, che il suo cervello associa ad un’esperienza passata, innescando tutta una serie di pensieri. Non preoccupatevi, lasciate che torni lentamente alla realtà.
7. L’esaurimento è il suo pane quotidiano. L’ansia è semplicemente estenuante. Immaginate di trascorrere tutto il giorno ansiosi e in attesa, spesso senza sapere perché. Questo stato di perenne allerta stanca tanto a livello fisico che mentale, quindi è normale che le persone ansiose abbiano bisogno di più riposo. A questo va aggiunto che spesso hanno delle difficoltà a ottenere un sonno riposante, dato che non riescono a rilassarsi facilmente. Non recriminategli nulla e non li stimolate ad essere più produttivi, perché aggiungereste solo una dose extra di ansia e di tensione.
8. L’impulsività porta a prendere delle decisioni sbagliate. Le persone ansiose possono reagire impulsivamente davanti a certe situazioni. Ad esempio, un esperimento condotto presso l’Università dell’Illinois ha dimostrato che le persone ansiose traggono delle conclusioni affrettate rispetto agli stati emotivi degli altri, il che le porta a commettere errori nelle relazioni. Questa mancanza di riflessione è determinata da una iperattivazione del cervello emotivo, non lo fanno apposta. Pertanto, il miglior aiuto consiste in essere pazienti aiutandoli a guidare il loro pensiero.
9. L’inquietudine e l’impazienza sono le armi da impiegare nella battaglia quotidiana. La persona ansiosa sperimenta uno stato di attivazione interiore che gli impedisce di essere tranquilla. Esprime questa attivazione muovendo mani e piedi mentre è seduta o cambiando continuamente attività. In alcune di queste persone, le tecniche di rilassamento funzionano mentre in altre causano maggiore preoccupazione. In tal caso, l’attività fisica può essere più utile. Così, forse, invece di andare al cinema, è meglio pianificare una passeggiata nel parco. Si tratta di adattarsi alle necessità dell’altro pianificando attività che facciano stare bene entrambi.
10. Parlare dei sentimenti è liberatorio. La persona ansiosa può trovare grande sollievo in qualcuno che la ascolti e mostri interesse reale per ciò che prova. Così, spesso, la cura migliore non sono i farmaci o la psicoterapia, ma l’amore e la comprensione. Chiedetegli come si sente e cercate di capire, mettetevi al suo posto. L’ascolto attivo rafforzerà il vostro rapporto, creando legami affettivi più forti.
Infine, non dimenticate che condividere la vita con una persona ansiosa può essere una grande avventura, avrete solo bisogno di concentrarvi sugli aspetti positivi.
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Fonte:
Fraley, R. C. et. Al. (2006) Adult Attachment and the Perception of Emotional Expressions: Probing the Hyperactivating Strategies Underlying Anxious Attachment. Journal of Personality; 74(4): 1163–1190.
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