Di solito associamo l’infanzia ad uno stato di ingenuità e sincerità. Ma non è sempre il caso. Il fatto che i bambini assorbono le informazioni del mondo intorno a loro come se fossero spugne, significa anche che possono imparare molto rapidamente a mentire e manipolare gli altri per ottenere ciò che vogliono.
Nella maggior parte dei casi non lo fanno consapevolmente, almeno non all’inizio. Ma c’è un punto in cui si rendono conto che questo comportamento dirompente permette loro di ottenere certe cose, così diventa sempre più frequente, fino a trasformarsi nel modello di comportamento abituale.
Eppure, la verità è che si parla molto poco dei bambini maleducati che dominano i loro genitori, anche se la questione ha avuto una certa risonanza negli ultimi anni, soprattutto a causa di un’educazione estremamente permissiva in cui i bambini crescono senza regole e confini chiari.
I bambini possono assumere diversi atteggiamenti per ottenere il controllo sui genitori, è importante rilevarli in tempo per mettervi un freno prima che diventino un problema.
1. Persecutore sfidante
Tuo figlio ti si oppone sempre?
Prova spesso a metterti i bastoni fra le ruote?
A volte ti spaventano i suoi scoppi d’ira?
Questi bambini mostrano un marcato atteggiamento di sfida verso i genitori. La loro arma principale è quella di opporsi a tutto. Se dite loro che possono andarsene, risponderanno che preferiscono rimanere, e se gli chiedete di rimanere, andranno via.
Normalmente si tratta di bambini impulsivi, impazienti e sempre con un atteggiamento di sfida, che fingono di vivere secondo le proprie regole, ignorando le regole degli adulti. Infatti, questi bambini rifiutano tutti i tentativi dei genitori di porre fine al loro comportamento dirompente. Quando l’educazione è a carico di un solo genitore, di solito la madre, questi bambini possono comportarsi in modo molto aggressivo, fino a quando la situazione diventa insostenibile.
Questi bambini possono anche assumere un atteggiamento autosufficiente e, a prima vista, sembrano avere una grande fiducia in se stessi, ma in realtà si tratta generalmente di una maschera per nascondere paura e insicurezza. Eppure godono sempre nel fare il bastian contrario, nel provocare una discussione e non sono disposti a cedere. Per loro, avere ragione è più importante che rispettare o andare d’accordo con gli altri.
Buone e cattive notizie
Avere un atteggiamento di sfida non è necessariamente una caratteristica problematica. Molti artisti, inventori, designer e liberi pensatori hanno un atteggiamento simile. Queste persone si oppongono alle convenzioni e, proprio per questo, riescono a sviluppare nuove prospettive e modi di pensare, utilizzano questa funzione come forza creativa.
I bambini difficili hanno molta energia che deve essere concentrata e incanalata perché abbia uno sbocco positivo. Infatti, se il bambino è troppo compiacente e docile, se è sempre d’accordo con i genitori, vuol dire che non ha sviluppato idee, opinioni e punti di vista suoi, il che non è positivo.
Ma resta il fatto che imbrigliare questa energia è spesso difficile, soprattutto se non viene affrontata per tempo, dal momento che le abitudini sono difficili da eliminare. Così che, in alcuni casi, questo atteggiamento può causare seri problemi alla famiglia, facendola diventare una famiglia disfunzionale.
Cosa succede al bambino che ha un atteggiamento di sfida?
Alla base dell’atteggiamento di sfida si nasconde di solito un bambino che, per qualche ragione, si sente poco considerato o addirittura sottovalutato. Quel bambino di solito vive con la paura che gli altri si dimentichino di lui, perciò cerca di attirare l’attenzione, anche se questo significa ricorrere a comportamenti dirompenti.
La cosa interessante è che spesso i genitori non si rendono conto di quanto vulnerabili sono questi bambini, perché sono bravissimi a nascondere le loro insicurezze. Ma in ultima analisi, questo atteggiamento di sfida è una forma di dipendenza, dato che, per sentirsi completi, questi bambini hanno bisogno di avere vicino una persona da sfidare. Questi bambini si sentono forti solo quando possono combattere con qualcuno.
Che cosa ci guadagnano i bambini difficili con questo atteggiamento? La sfida è una barriera protettiva contro l’insicurezza generata dai rapporti interpersonali, fornisce loro un’identità temporanea con la quale i bambini si sentono più sicuri.
2. Persecutore ansioso
Tuo figlio è sempre nervoso?
Ha bisogno che lo conforti e lo tranquillizzi continuamente?
I suoi discorsi sono pieni d’angoscia?
I bambini ansiosi sono molto difficili da gestire, dato che si aggrappano ai loro genitori alla ricerca di sosegno e questi li respingono. Certo, è naturale che i bambini cerchino nei loro genitori la convalida delle loro emozioni, ma il bambino ansioso va oltre e diventa estremamente estenuante.
I bambini ansiosi non sono in grado di calmarsi, quando si sentono minacciati o hanno paura corrono dai genitori alla ricerca di protezione. Ma una volta soddisfatta la necessità, rifiutano la relazione. Questo ciclo di ricerca/rifiuto si ripete costantemente, e ciò confonde i genitori.
In realtà, ciò che accade è che questi bambini non vogliono dipendere dai loro genitori, ma non sono in grado di tagliare il cordone ombelicale. Normalmente non sono tanto aggressivi come i bambini con un atteggiamento di sfida, ma questo non significa che avere a che fare con loro sia meno intenso ed estenuante dal punto di vista emotivo. In questi casi, i bambini dominano i loro genitori relegandoli al ruolo di eterni assistenti sociali, ma negano loro il piacere di sentirsi ripagati e amati completamente.
Buone e cattive notizie
A differenza dei bambini difficili, che sono estremamente ribelli, i bambini ansiosi di solito hanno troppa paura di esporsi a situazioni pericolose. Infatti, i genitori devono spesso spronarli ad uscire dalla loro stanza perché passino del tempo con i loro amici.
I bambini ansiosi faticano a crescere e, se non si stimolano la loro indipendenza e autonomia, resteranno bambini per tutta la vita, soffriranno della sindrome di Peter Pan. Il problema è che non sono disposti a correre rischi e preferiscono rimanere nella loro zona di comfort così trascinano anche i loro genitori nella stessa, limitando anche la loro vita.
Che cosa succede al bambino ansioso?
In alcuni casi questa ansia può essere una caratteristica della loro personalità. Infatti, è probabile che altri membri della loro famiglia soffrano d’ansia. Inoltre, si deve tenere presente che ansia e paura sono anche “contagiose”, il che significa che possono essere un riflesso di uno dei genitori.
In altri casi, l’ansia può essere causata da un evento traumatico che il bambino ha vissuto, o può essere dovuta a insicurezze che al momento non furono affrontate adeguatamente e superate. Può anche essere il risultato di un’educazione iperprotettiva, che ha limitato le opportunità del bambino per metterne alla prova forza e capacità, impedendogli cosi di sviluppare la necessaria fiducia.
In ogni caso, questo non significa che il bambino deve vivere con l’ansia e la paura per tutta la vita, questi problemi si risolvono dandogli maggiori responsabilità e sviluppando la sua indipendenza e autonomia.
3. Persecutore manipolatore
Tuo figlio ti mente spesso?
Sa come approfittare delle tue paure e insicurezze?
Ti manipola dicendo che si farà del male o minaccia di raccontare i tuoi segreti?
Questi bambini sono ottimi bugiardi, non esitano a distorcere la verità per eludere le proprie responsabilità e raggiungere i loro obiettivi. D’altra parte, spesso hanno la straordinaria capacità di decifrare le emozioni degli altri e ovviamente la utilizzano a loro favore.
Possono inventare malattie false per evitare di andare a scuola e non esitano ad usare l’amore dei genitori o il loro senso di colpa se possono ottenere qualche beneficio. Possono ricorrere a storie molto elaborate che fanno leva sulle emozioni, e non esitano a ricorrere al ricatto e alle minacce quando le bugie non funzionano più.
I bambini manipolatori sfruttano i dubbi e le ansie dei genitori per ottenere ciò che vogliono. Possono ricorrere a strategie sottili, come ispirare pietà, ma possono anche mostrare il loro lato peggiore e ricorrere alla minaccia se vedono in pericolo i loro piani.
Buone e cattive notizie
I bambini manipolatori hanno la speciale capacità di rilevare le emozioni degli altri, il problema è che la usano a loro favore, a prescindere dai bisogni e desideri delle persone. Tuttavia, se ben incanalata, questa capacità permetterebbe loro di sviluppare un’elevata intelligenza emotiva, che è essenziale per avere successo nella vita.
Ma i genitori devono essere attenti, perché se non mettono fine da subito a questo tipo di comportamento, cadranno nelle mani dei loro figli, trasferendogli il controllo della relazione. Di conseguenza, questi bambini possono diventare molto egocentrici e pretenziosi, e non saranno mai soddisfatti.
Cosa succede al bambino manipolatore?
A differenza dell’ansia, la manipolazione è un comportamento appreso. Questo significa che forse il bambino ha imparato a mentire, imbrogliare e manipolare, da una persona vicina a lui. In altri casi, si è semplicemente reso conto che la manipolazione funziona perché i genitori cedono sempre alle sue richieste.
Tuttavia, alla base di questi comportamenti normalmente vi è un bambino fragile che ha bisogno di riaffermarsi. Il bambino manipolatore non è più maturo, nonostante la complessità delle storie che crea e la capacità di gestire le emozioni altrui, ma, al contrario, è immaturo, perché non è in grado di sopportare le conseguenze delle sue azioni o di difendere le sue opinioni con argomenti ragionevoli, così è costretto ad usare la manipolazione emotiva.
La soluzione? Regole chiare e limiti precisi
Un bambino che utilizza queste strategie non è un bambino felice. Pertanto, è importante che i genitori siano a conoscenza del fatto che regole e limiti non significano una restrizione della libertà del bambino, ma sono necessari perché i bambini sappiano esattamente che cosa ci si aspetta da loro.
Le regole ei limiti possono essere intesi come una sorta di bussola che i bambini usano per guidare il loro comportamento. Quando non ci sono norme o queste sono molto permissive, aumentano le probabilità che i bambini sviluppino comportamenti dirompenti e creino problemi in famiglia. Disciplina e amore non sono contrari, si può disciplinare con amore.
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