Poco tempo fa mi sono imbattuta nell’opinine di una neuroscientifica (di cui non menziono il nome) la quale affermava che Internet e il computer sarebbero le tecnologie più invasive e dannose che abbia mai conosciuto la specie umana. Quando ci troviamo di fronte ad un’opinione tanto dura, credo che non vi sia modo di trovare un punto d’incontro intermedio.
A questo proposito vi sottopongo una ricerca realizzata con lo stesso tono negativo. I ricercatori dell’Università dell’Ohio negli USA, affermano che: “gli studenti che utilizzano Facebook ottengono risultati molto più scarsi rispetto agli altri perchè studiano molto meno”.
Lo studio coinvolse 219 studenti, dei quali 148 utilizzavano regolarmente Facebook e ottenevano qualificazioni molto al di sotto della media, rispetto al resto dei volontari. Infatti, questi “pessimi studenti” dedicavano ben poche ore allo studio: tra 1 e 5 ore alla settimana conto le 11-15 ore di quelli che ottenevano migliori risultati accademici.
Lo studio ammette che non si ottennero prove sufficienti come per parlare di una correlazione diretta tra l’uso di Facebook e le pessime qualificazioni e il 79% degli studenti afferma che non sarebbe l’utilizzo della rete sociale ad incidere sul rendimento accademico ma possiamo concludere che alla base dello studio vi sia l’intenzione precisa di marcare Facebook come agente nocivo.
Infatti basta a volte tornare con il pensiero alla nostra giovinezza per ricordarci che, almeno nella mi esperienza, i giovani che studiavano meno e che quindi avevano peggiori risultati a scuola, erano quelli più famosi e più “sociali” potremmo dire. Per caso Facebook non è forse una evoluzione nelle forme di socializzazione? Forse dopo tutto la correlazione evidenziata è totalmente casuale e le pessime qualificazioni potrebbero essere dovute solo a fattori più importanti; come per esempio una forte demotivazione allo studio.
Probabilmente i risultati più interessanti (i quali non sono stati evidenziati dai mezzi d’informazione che hanno reso pubblica questa notizia) starebbero nel fatto che molti studenti di colore e altri che avevano problemi nel socializzare, affermavano che Facebook è un mezzo che permette loro di conoscere quelle persone che altrimenti fisicamente non sarebbero alla loro portata. Certo è che, rompere le barriere sociali che ci hanno imposto la società e i regimi politici, e poter comunicare con chiunque a me sembra geniale, così che qualsiasi altro piccolo difetto potrebbe essere soprasseduto. Trovare grazie ad Internet ciò che la società non può o NON VUOLE dare a così tante persone mi pare una fortuna più che il male del secolo.
Forse dietro a tutti questi attacchi ad Internet e alle diverse piattaforme per condividere conoscenza e interessi c’è una paura atavica del cambiamento, il timore di perdere alcuni status o certi benefici economici…
Fonte:
Karpinski, A. (2009) Study finds link between Facebook use, lower grades in college. In: EurekAlert.
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