Incertezza. Paura. Incomprensione. Queste sono le tre sensazioni che provano la maggior parte di coloro che soffrono d’ansia, ma non hanno ancora ricevuto una diagnosi definitiva. A differenza dei disturbi fisici, non è sempre facile spiegare come viene percepita l’ansia, un disturbo nel quale confluiscono sintomi fisici, emotivi e cognitivi che possono trasformarsi in un calvario. In effetti, una volta identificati i sintomi dell’ansia, per molte persone la diagnosi diventa addirittura liberatoria, perché finalmente trovano una spiegazione a ciò che gli accade e, naturalmente, possono cercare una soluzione.
L’ansia non è un’entità monolitica, il che significa che si può presentare in diversi modi. Ci saranno quelli che soffrono maggiormente i suoi effetti psicologici e quelli che la somatizzano. In ogni caso, conoscere i primi sintomi dell’ansia ti aiuterà a riconoscerla rapidamente e arrestarne l’avanzata.
I sintomi dell’ansia che passano spesso inosservati
1. Piedi freddi. Sì, i piedi freddi non sono solo fastidiosi, possono anche essere uno dei primi sintomi dell’ansia. Quando sei ansioso, il tuo cervello assume che sei in pericolo e reindirizza il flusso sanguigno agli organi principali del corpo che si trovano nel torso. Di conseguenza, arriverà meno sangue alle estremità. Questa risposta ancestrale di lotta o fuga ha lo scopo di assicurare la tua sopravvivenza. Purtroppo, questo meccanismo si attiva indistintamente, tanto davanti ad un pericolo reale, come l’attacco di un’orso grizzly, o se sei ansioso perché sei in ritardo per la riunione.
2. Sbadigli frequenti. Sbadigliare non è solo un indicatore di sonno o noia, ma può anche essere un segnale d’ansia. Infatti, negli ultimi anni ha preso forma la teoria che sbadigliare serve ad espandere e comprimere le pareti del seno mascellare per pompare aria al cervello e diminuirne la temperatura. Si è anche visto che le persone nervose e coloro che soffrono di attacchi di panico o ansia generalizzata sbadigliano più spesso. Infatti, uno studio condotto presso l’Università di Bournemouth ha evidenziato una connessione tra la frequenza degli sbadigli e l’aumento del cortisolo, l’ormone dello stress, nel sangue. Il dato curioso è che il cortisolo aumenta anche la temperatura del corpo e del cervello. Ed è proprio per questo che sbadigli di più quando ti senti ansioso.
3. Incubi ricorrenti. Se hai spesso incubi ricorrenti, è probabile che sia un sintomo d’ansia, frustrazione e/o preoccupazioni. Questa è stata la conclusione raggiunta da un gruppo di psicologi dell’Università di Cardiff, i quali spiegano che gli incubi occasionali sono un tentativo di dare un senso alle esperienze della giornata, mentre gli incubi ricorrenti sono il risultato di emozioni negative derivate da una profonda sensazione di mancanza di controllo sulle nostre vite e l’idea che siamo incapaci di affrontare i problemi.
4. Nebbia mentale. Se ultimamente hai difficoltà di concentrazione, potrebbe essere dovuto all’ansia. Non si tratta semplicemente che le preoccupazioni ti impediscono di concentrare l’attenzione perché la tua mente è intrappolata in un vortice di idee, ma puoi sperimentare una sorta di “nebbia mentale”, nota anche come fibro-fog. Puoi percepirla come l’incapacità di comprendere la realtà e pensare con chiarezza. Di conseguenza, probabilmente inizierai ad avere problemi di memoria. Ti risulterà difficile ricordare anche quello che hai appena letto.
5. Sapore metallico in bocca. L’ansia causa spesso un sapore metallico in bocca, che può diventare molto sgradevole. Ci sono diverse spiegazioni. La più probabile è che lo stress stia causando una reazione batterica in bocca che fa sanguinare le gengive. Il sangue ha un sapore metallico, ed è questo che stai notando, anche se la quantità è talmente piccola che no si può vedere. A questo si aggiunge che durante i periodi d’ansia si diventa più sensibili a certi sapori. Infatti, un esperimento condotto presso l’Università di Bristol ha confermato che l’ansia aumenta la percezione dei sapori amari e salati.
Affronta l’ansia prima che ti sconfigga
È importante chiedere aiuto il più presto possibile se si soffre d’ansia? Certamente. Diversi studi hanno dimostrato che quanto prima si chiede aiuto, tanto più rapidamente si potrà superare l’ansia e, soprattutto, i risultati saranno più duraturi nel tempo.
Quanto prima si rompe il circolo vizioso che genera l’ansia, tanto meglio sarà. Con il passare del tempo il tuo cervello va memorizzando la risposta ansiogena, quindi sarà più difficile rompere lo schema.
L’ansia può diventare resistente? Senza dubbio! Uno studio condotto presso la UCLA, ha rivelato che circa il 60% dei pazienti non risponde bene al trattamento convenzionale dell’ansia e continua ad avere sintomi fastidiosi che influenzano la qualità della loro vita, sviluppando così quella che si conosce come ansia resistente, la quale è causata, tra gli altri fattori, dall’aver atteso troppo a lungo prima di cercare aiuto.
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Fonti:
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Bystritsky, A. et. Al. (2006) Treatment-resistant anxiety disorders. Mol Psychiatry; 11(9): 805-814.
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