Senza ombra di dubbio, “Psicopatologia della vita quotidiana” è il libro più famoso tra tutte le opere di Sigmund Freud. Ma da cosa dipende questa sua popolarità? Dallo stile in cui è stato scritto, dalle domande che pone e dai sentieri che lascia aperti e che conducono all’esplorazione dell’essere umano.
Si tratta di una lettura che, attraverso dodici capitoli, tenta di spiegarci il senso delle azioni che compiamo ogni giorno e che apparentemente non hanno un senso, ma delle quali siamo protagonisti al 100%. Perché dimentichiamo i nomi degli oggetti o dei luoghi? Perché dimentichiamo le parole di una lingua straniera? Che messaggio tentano di trasmetterci i lapsus verbali e quelli della scrittura? Perché dimentichiamo alcuni dei nostri progetti? Cosa ci insegnano gli errori che solo apparentemente sono casuali? Ogni capitolo del libro tenta di rispondere a queste e altre domande.
L’influenza dei processi inconsci sulla coscienza vengono smascherati con una metodicità sorprendente. Freud, come studioso, insegue i falsi ricordi, le dimenticanze e gli errori, incontrando spiegazioni occulte che tuttavia oggi restano in buona parte inesplorate.
Questo saggio, scritto con un linguaggio accessibile a tutti, anche ai non addetti ai lavori, potrebbe spaventarci rivelando le motivazioni occulte che causano i diversi lapsus menzionati nei casi presentati precedentemente.
A volte potremmo non coincidere pienamente con il ragionamento dell’autore, ma si tratta comunque di un libro che non possiamo leggere senza dargli il giusto valore.
Perché siamo fissati con alcuni numeri? Esistono i sogni profetici? Cos’è il “déjà vu”? Sono tutte domande contenute nell’ultimo capitolo che aprono la porta su di un mondo diverso che ci fa riflettere. Pensare al determinismo, le credenze nella casualità e le superstizioni, un invito a riflettere sulla convergenza dell’inconscio con la coscienza. Un invito a rimetterci in discussione per comprenderci meglio e per diventare persone migliori. Leggi Psicopatologia della Vita Quotidiana.
Lascia un commento