Non importa se si tratta di un messaggio
che arriva sul telefonino o di una pubblicità
alla radio o alla TV, certo è che siamo perennemente sottoposti a un bombardamento pubblicitario. Fortunatamente,
il nostro cervello è molto adattabile e ha sviluppato una sorta di meccanismo
per individuare la pubblicità che, in ambito psicologico viene definito
“resistenza”.
di “resistenza” differente che dipenderà in gran parte dalle nostre esperienze
passate con la pubblicità, gusti, interessi e dalla fiducia nell’azienda che è
rappresentata nella pubblicità stessa, tra gli altri fattori. Tuttavia, ora un
nuovo studio suggerisce che gli annunci
simpatici riducono la nostra “resistenza” rendendoci più vulnerabili alle campagne di marketing.
hanno esposto un gruppo di 86 studenti universitari a 12 immagini di diverse
marche di bibite energetiche. Ogni immagine aveva un testo associato, alcuni
testi facevano riferimento ad aspetti positivi, altri semplicemente avevano un
tono neutrale e altri uno comico.
che, prima di mostrare loro queste immagini, ogni partecipante fu abilmente
manipolato perché fosse resistente agli annunci. Come? Semplicemente si disse
loro che lo studio veniva realizzato in collaborazione con un noto supermercato
locale che pretendeva di portare gli annunci dei propri prodotti direttamente
all’università e che voleva aumentare le vendite con l’aiuto degli annunci
subliminali.
diverse immagini e venne loro chiesto di valutarle e indicare quanti buoni sconto
desideravano per l’acquisto delle bibite. In questo modo veniva analizzata la
loro intenzione di comprare le bibite oggetto della pubblicità.
annunci accompagnate da testi comici si mostrarono le più efficaci. Cioè, i
partecipanti si mostravano più propensi a comprare i prodotti presentati in una
prospettiva divertente e simpatica.
agisce come un arma a doppio taglio. Da una parte funziona come elemento di
distrazione prevenendo la formazione di associazioni negative con il marchio e,
dall’altra genera associazioni positive a partire dai sentimenti gradevoli che
risveglia. Questo sì, non dobbiamo dimenticarci che gli annunci pubblicitari
con un tocco d’umore hanno un prezzo: le persone ricordano meno le immagini
perché si concentrano di più nel contenuto divertente.
raccomandano di non abusare dell’umorismo negli annunci pubblicitari e di
usarli solo quando ci si attende che il pubblico mostri una forte resistenza.
In pratica, gli annunci pubblicitari a sfondo umoristico sarebbero adeguati per
creare associazioni positive con il marchio ma non per renderlo memorabile.
Infine, si può includere nella prima fase della campagna pubblicitaria ma non è
consigliabile investire tutta la campagna su di questi.
Knippenberg, A. (2012) Those who laugh are defenseless: How humor breaks
resistance to influence. Journal of Experimental Psychology
Applied; 18 (2): 213-23.
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