
La reincarnazione è una delle teorie più antiche e discusse nelle più diverse culture e religioni. In breve si riferisce all’idea che l’anima o spirito delle persone viene una e poi un’altra volta ancora sulla terra incarnandosi in diversi corpi che le permettono di vivere esperienze che facilitano il cammino verso l’apprendimento, questo detto in modo molto sintetico.
Gli psicologi non gli hanno prestato mai molta attenzione ma ora Peters e alcuni suoi collaboratori del Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Maastricht hanno indagato sulla propensione a commettere errori di memoria nelle persone che fanno affermazioni “poco plausibili”, soprattutto in coloro che sostengono di ricordare eventi di alcune loro vite precedenti.
Nello studio i ricercatori hanno utilizzato una versione modificata di un procedimento di laboratorio allo scopo di verificare i falsi ricordi. I partecipanti dovevano leggere una lista di 40 nomi di persone non famose. Due ore dopo veniva loro presentata una lista che conteneva i 40 nomi di prima ma anche nomi di persone abbastanza conosciute e nomi di attori, scrittori e politici molto famosi. I volontari dovevano determinare quali dei nomi della seconda lista erano famosi e quali no.
L’esperimento ha dimostrato che le persone erano propense a cadere nella “illusione della falsa fama” e presentavano una doppia probabilità, rispetto al resto delle persone che parteciparono all’esperimento, nell’identificare nomi non famosi della seconda lista come appartenenti a personaggi pubblici quando realmente non era così. Questo trucco della memoria è chiamato: “errore di monitoraggio della fonte”. Quando il meccanismo di monitoraggio della fonte è danneggiato, un’informazione o un nome è ricordato ma viene perso il dove e il come si è acquisita la fonte. Queste persone provano una sensazione di familiarità con l’informazione che le induce a registrare connotazioni che realmente non hanno.
Nel caso specifico dell’esperimento le persone sono capaci di determinare che il nome che le viene mostrato è familiare ma non ricordano dove o quando hanno avuto un riferimento che permettesse loro di attribuirlo ad un personaggio famoso.
Il ricordo di vite precedenti potrebbe essere solo un errore nel monitoraggio della fonte. Queste persone potrebbero ricordare chiaramente luoghi, eventi o persone ma non ottengono di ricordare il contesto nel quale hanno ottenuto l’esperienza, così che un film potrebbe semplicemente essere l’elemento scatenante che suggerisce l’esperienza di vite passate.
Personalmente comunque, non credo che questa sia la soluzione definitiva al mistero o che offra la spiegazione a tutti i casi ma senza dubbio alcuno può spiegare una buona parte delle esperienze. Rimane in ogni modo molto ancora da studiare ma il cammino è stato iniziato.
Fonti:
Peters, M. J. V., et al. (2007). The false fame illusion in people with memories about a previous life. Consc. Cog. 16: 162-169.
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