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Home » Psicoterapia » Terapia Gestaltica: il principio del “qui e subito”

Terapia Gestaltica: il principio del “qui e subito”

L’idea del “qui e subito”, dell’esperienza
immediata e del presente, è uno dei principi più importanti e nello stesso
momento difficili da mantenere quando si realizza la Terapia Gestaltica. Perché? Per la semplice ragione che le persone
tendono a parlare continuamente del passato e delle loro esperienze come se si
trattasse di eventi storici.

Per questo motivo, con l’obiettivo
di fomentare la consapevolezza del “qui e adesso”, si suggerisce loro di
comunicare sempre utilizzando il tempo presente. Per ottenere questo obiettivo
si suole fare le seguenti domande: Cosa ti sta succedendo ora? Di cosa sei
consapevole? Cosa stai provando in questo istante? Quale bisogno ti sta venendo
in questo momento? In questo modo si promuove il “qui e ora”.
Ovviamente, questo non significa
che il materiale passato non abbia importanza, ma nella Terapia Gestaltica si
tenta di incorporare questo materiale nell’esperienza presente, e per questo,
quando torna alla memoria, si chiede alla persona che lo esprima come se lo
stesse vivendo adesso, come se questo sentimento che è apparso si stesse svolgendo
ora. In questo modo si evita di parlare solo di qualcosa ma piuttosto si cerca
di immergersi nella situazione e viverla.
Ricordare una esperienza del
passato fa si che si perda l’intensità che si produrrebbe trasferendo l’esperienza
al presente qui e ora. In questo modo, nella Terapia Gestaltica si tenta di
discernere tra la necessità che ha la persona di fare intervenire nel dialogo
persone assenti, la nostalgia che la porta a ricordare e tornare al passato, la
sua tendenza a occupare la mente con timori e fantasie relative al futuro e
tutto ciò che le ha provocato questa esperienza del passato.
Seguendo F.Huneeus, il “qui e ora”
potremmo definirlo come uno stato nel quale la persona è consapevole solo dell’esperienza
sensoriale generata in questo preciso istante. Ciò che sta vedendo con i suoi
occhi, ascoltando con le sue orecchie, e ciò che sta sentendo a livello
kinestesico. È lo stato senza dialogo interno, senza fantasie visive di nessuna
sorta e, pertanto, senza desideri o altri stati emotivi suscitati dalle stesse.
È il presente, senza consapevolezza del passato e del futuro.
Evidentemente, nella nostra vita
quotidiana non possiamo stare continuamente “qui e ora” perché viviamo in
società, motivo per il quale necessitiamo di immaginare almeno un futuro
prossimo e approfittare delle nostre esperienze passate e dei nostri ricordi
per sopravvivere e gestire la nostra vita. Tuttavia, questo non significa che
in determinati momenti non sia opportuno abbandonarsi unicamente ed
esclusivamente al “qui e ora”, soprattutto quando desideriamo approfittare al
massimo delle sensazioni piacevoli che ci offrono alcune situazioni come le
relazioni di coppia e i figli.
Perls distingueva tra tre diverse
filosofie. La prima è riferita alle cose, si parla “in merito a” e “su” di
queste, senza giungere a sentirle mai. Dentro questa filosofia possiamo
inquadrare le scienze, nelle quali si danno spiegazioni e ancora spiegazioni
senza giungere all’esperienza diretta che arricchisce, quella che ci fa
crescere e cambiare, che ci permette maggiori aperture e contatti.
La seconda ingloba la moralità
con i sui continui “dovresti”. “Dovresti
essere così o in quest’altro modo
”, “Dovresti
cambiare questo o quello
”, “Dovresti
non aver fatto questo o quello
”. È la filosofia delle proibizioni e degli
ordini.
Tuttavia, e indipendentemente dal
fatto che la gente ripete continuamente queste idee e questi pensieri, l’esperienza
ci dimostra che i “dovresti” raramente vengono messi in pratica, mentre che, al
contrario, ci provocano sentimenti di malessere e sensi di colpa quando non li
rispettiamo. Come si sa i sentimenti di colpa nascondono sentimenti aggressivi
verso le persone coinvolte. Spesso i sensi di colpa scompaiono quando li
esprimiamo apertamente e direttamente.
La terza filosofia proposta da
Perls è l’esistenzialismo, che tenta di lavorare con il principio del prendere
coscienza e del “qui e adesso”, con l’esperienza immediata, le sensazioni e le
necessità. Due dei contributi dell’esistenzialismo alla terapia gestaltica sono
la responsabilità e l’ammorbidimento delle norme sociali e morali.
Ovviamente, riconoscere che stili
di comportamento assumiamo di fronte alle diverse situazioni e vivere secondo
il principio del “qui e ora”, può essere applicato anche nella vita quotidiana
da chiunque e non solo dai professionisti della psicologia.. In questo modo,
potremo vivere con maggiore pienezza ogni momento della nostra vita.
Fonte:
Martín, A. (2006) Manual
Práctico de Psicoterapia Ge
stalt. Bilbao: Desclee de Brouwer.

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Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

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