• Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Marketing » Twitter: Come fare in modo di diffondere la tua storia

Twitter: Come fare in modo di diffondere la tua storia

Twitter è uno strumento fantastico non
solo per conoscere nuovi amici ma anche per promozionare le aziende e le
proprie idee. Infatti, si sa che è la rete sociale più utilizzata dai leader
mondiali e che le aziende possono ottenere fino al 50% in più di clienti
potenziali utilizzandolo. Tuttavia, chi ha già utilizzato Twitter sa anche
quanto sia difficile diffondere links e storie attraverso di questo dato che il
flusso delle informazioni è costante e la maggior parte delle stesse non
vengono percepite. Allora … Come fare in modo che il nostro messaggio o le
nostre idee vengano diffuse via Twitter?

Dan Zarella ha realizzato uno studio
molto interessante denominato: “The Science of ReTweets”, nel quale paragona
una serie di tweets scritti a caso e il numero delle volte che vengono
condivisi. Così, ha analizzato ne più e ne meno che 10 milioni di tweets e
altri 40 milioni che sono stati rinviati.
Queste sono le conclusioni:
– I tweet che contengono links hanno 4
volte più possibilità di venire condivisi
– Alcune parole sono più attraenti di
altre:
1.Tu
2. Twitter
3. Per favore
4. Retweet
5. Post
6. Blog
7. Social
8. Gratis
9. Media
10. Aiuto
11. Per favore rinvia
12. Grande
13. Rete sociale
14. 10
15. Segui
16. Come
17. Più importante
18. Blog Post
19. Controlla
20. Nuovo post nel Blog
A questo proposito si possono trarre
alcune conclusioni. La prima è che quando i messaggi sono inviati direttamente
alle persone (includendo il “tu”) hanno maggiori probabilità di essere
condivisi. La seconda ci indica che i contenuti virali continuano ad essere
attraenti (si evince dalle parole “top 10” o “come”). Finalmente, si può anche
riscontrare che l’appello alla generosità degli altri è una strategia da non
scartare (lo fanno capire le parole come “per favore” o “rinviare” che suggeriscono
di condividere il messaggio).

Proprio all’estremo opposto, scopriamo che alcune parole sono meno attraenti e,
così, i messaggi che le includono non avranno molte possibilità di essere
condivisi. Questo è il caso di:

1. Gioco
2. Andare, andando, vado
3. Hahaha
4. Lol
5. Ma
6. Guardando, osservando
7. Lavoro
8. Casa
9. Notte
10. Letto
11. Bene
12. Dormire
13. Vado a
14. Ciao
15. Domani
16. Stanco
17. Alcuni
18. Di nuovo/Indietro
19. Annoiato
20. Ascoltando
Come avrete notato, queste parole
indicano degli stati: cioè, attività quotidiane che le persone realizzano come
andare a letto o altri stati d’animo. Ovviamente, questi messaggi non risultano
interessanti.
– I contenuti con parole più lunghe (che
indicano complessità e maggior livello di educazione) sono i più condivisi.
– Il contenuto del tweet deve
rappresentare una novità.

– I tweet più condivisi includono più segni di punteggiatura, tra i quali si
trovano i due punti, il punto e il segno esclamativo. Il punto e virgola invece
viene evitato come la peste.

Tuttavia, questo non è stato l’unico
studio realizzato relativamente ai tweet. Un gruppo di scienziati del Palo
Alto Research Center
 ha analizzato 1,77 milioni di tweet selezionati a
caso e inviati nello stesso giorno così come altri 73,9 milioni di tweet inviati
nell’arco di tempo di due mesi.
La prima conclusione che si è
evidenziata è che dei primi solo il 14% erano retweets (rinvii). Questo ci
rende l’idea di quanto difficile sia diffondere un messaggio o idea con
Twitter.
La seconda scoperta fu che il 2,2% dei
messaggi aveva ottenuto di essere rinviato almeno una volta ma che nessuno
venne condiviso più di 20 volte. Questo rafforza l’idea che le probabilità di
venire condivisi sono molto basse.
Questo studio ha anche mostrato che i
tweets con un hashtag (quei temi che non sono altro che caratteri preceduti da
#) hanno il doppio di possibilità di venire condivisi.
Fonti:
Suh, B.; Hong, L.; Pirolli, P. & Chi, E. H. (2010) Want to be Retweeted? Large Scale Analytics
on Factor
s Impacting
Retweet in Twitter Network
. Proceeding SocialCom ’10. Second International Conference on Social
Computing; 177-184.

Zarella, D. (2009) The science of ReTweets. En: Dan Zarella.

Condividi

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Le 3 regole degli Stoici per superare il rimorso

Un ritiro spirituale per ritrovare il tuo equilibrio

Il momento ideale per fare una critica negativa e che sia accettata

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

Approfondisci

Aiutare gli altri • Emozioni e sentimenti • Film psicologici • Aspettative • Wu Wei • Autocritica • Metacognizione • Bovarismo • Libri di psicologia • Memoria eidetica • Zona di comfort • Come curare l’ansia • Come curare la depressione • Manipolatori • Spirito libero • Disprezzo • Crollo emotivo • Impotenza appresa • Meccanismi di difesa

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia. Anche in Spagnolo e Inglese.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità