![I ricordi](https://angolopsicologia.com/wp-content/uploads/2023/12/Ricordi-antichi.webp)
Quali sono i primi ricordi della vostra infanzia? Se siete adulti è ben poco probabile che possiate ricordare qualcosa di avvenuto prima di avere compiuto i tre anni d’età. Allora, cosa accade
ai ricordi e le esperienze che risalgono a prima dei tre anni? Dove vengono immagazzinati i ricordi primordiali?
Queste domande se le sono poste anche Carole Peterson e i sui colleghi dell’Università Memorial di Terranova, in Canada. Ovviamente, il fatto di non ricordarci quel periodo della nostra vita non significa che non abbiamo vissuto delle esperienze … ma perché queste
sono inaccessibili?
Una ipotesi afferma che il fatto di vivere nuove emozioni farebbe sì che i ricordi anteriori divengano sempre più sfocati e, per questo, si vadano cancellando. Se è così, allora, gli adolescenti potrebbero avere accesso a questi ricordi mentre gli adulti no?
Per rispondere a queste domande i ricercatori hanno lavorato con 128 giovani in età comprese tra i 6 ed i 19 anni ai quali venne chiesto di raccontare quali fossero i loro primi ricordi. Si scoprì così che i ricordi dei bambini tra i sei ed i nove anni rimontavano a quando avevano tre anni circa. Tuttavia, nel caso degli adolescenti, il primo ricordo rimontava all’età dei tre anni e mezzo o quattro.
Un’altro risultato interessante fu che i ricordi più antichi erano abbastanza simili; come dire, si riferivano ad un’istantanea di un’esperienza individuale (come per esempio una foto), al posto di una storia più dettagliata. Si scoprì anche che la maggioranza dei ricordi dei piccoli erano emotivamente neutri. Inoltre, le bambine erano molto più propense a menzionare ricordi relazionati alle emozioni.
Una possibile spiegazione del fenomeno del perché non riusciamo a ricordare le esperienze più antiche potrebbe risiedere nel fatto che i primi ricordi vengono immagazzinati in un luogo della memoria che non è vincolato al linguaggio ma piuttosto alle immagini così che, in seguito), una volta consolidata la memoria relativa al linguaggio), non sarebbe difficile recuperare questa informazione.
Un’altra teoria si basa nel fatto che, non avendo piena coscienza dell’Io (qualcosa che si sviluppa più o meno a partire dai tre anni d’età) i nostri ricordi sarebbero meno nitidi, dato che non saremmo capaci di percepire di essere separati e indipendenti dall’ambiente circostante e dalle altre persone. Tuttavia, l’ultima parola non è ancora detta.
Certo, io però puntualizzo che dobbiamo prestare attenzione ai ricordi impiantati; come dire, quei ricordi che abbiamo fatto nostri a forza di ascoltare alcuni racconti dei nostri genitori o dei nonni, un fenomeno che è molto comune e con il quale pretendiamo di riempire i vuoti della nostra memoria infantile.
Fonte:
Peterson, C., Grant, V.V. & Boland, L.D. (2005) Childhood amnesia in children and adolescents: Their earliest memories. Memory; 13: 622-637.
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