Una storia troppo bella per essere vera
In Internet circola una vecchia leggenda Cherokee rispetto al controllo dell’ira. La versione più comune è questa:
Il nonno rispose: “Quello che alimenterò …”
Ad ogni modo, nella realtà è quasi impossibile eliminare l’ira che abbiamo dentro. Ad esempio, a volte le ingiustizie ci fanno arrabbiare, siamo così in sintonia con il dolore degli altri che proviamo rabbia. È perfettamente comprensibile. Tuttavia, per molti anni la società ci ha incoraggiato a nascondere le emozioni negative e vergognarci di provarle, ma in realtà il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di eliminare o sopprimere la rabbia ma imparare a controllarla ed esprimerla in modo più assertivo.
A questo punto vorrei condividere con voi una versione più profonda e con maggiori implicazioni pratiche dell’antica antica leggenda Cherokee.
La leggenda dei due lupi
Un giorno un vecchio Cherokee pensò che era giunto il momento di trasmettere una lezione di vita a suo nipote. Gli chiese di accompagnarlo nella foresta e, dopo essersi seduti sotto un grande albero cominciò a parlargli della lotta in corso nel cuore di ogni persona:
“Caro nipote, sappi che nella mente e nel cuore di ogni essere umano c’è una lotta perenne. Se non la conosci, prima o poi ti spaventerà e ti ritroverai in balia delle circostanze. Questa battaglia esiste anche nel cuore di una persona anziana e saggia come me.
Nel mio cuore convivono due enormi lupi, uno bianco e l’altro nero. Il lupo bianco è buono, dolce e amorevole, ama l’armonia e combatte solo quando deve proteggere o difendere chi ama. Il lupo nero, al contrario, è violento e perennemente arrabbiato. Il minimo contrattempo scatena la sua rabbia in modo tale che combatte continuamente senza ragione. La sua mente è piena d’odio, ma la sua rabbia è inutile perché gli provoca solo dei problemi. Ogni giorno, questi due lupi combattono tra di loro nel mio cuore”.
Il nipote chiese al nonno: “Alla fine, quale dei due lupi vince?”
Il vecchio rispose: “Entrambi, perché se io alimentassi solo il lupo bianco, il nero si nasconderebbe nel buio aspettando che mi distragga e ne approfitterebbe per attaccare il lupo buono. Al contrario, se gli presto attenzione e cerco di comprendere la loro natura, posso usare la loro forza quando ne ho bisogno. Così, entrambi i lupi possono convivere in armonia”.
Il nipote era confuso: “Come è possibile che vincano entrambi?”
Il vecchio Cherokee sorrise e disse: “Il lupo nero ha delle qualità di cui possiamo avere bisogno in determinate situazioni, non ha paura ed è determinato, è anche furbo e i suoi sensi sono particolarmente acuti. I suoi occhi abituati all’oscurità possono avvisarci per tempo del pericolo e salvarci.
Se nutro entrambi, non dovranno combattere ferocemente tra di loro per conquistare la mia mente, così potrò scegliere di volta in volta a quale di loro ricorrere”.
Come controllare la rabbia nella vita quotidiana?
Questa antica leggenda ci dà una lezione preziosa: la rabbia repressa è come un lupo affamato, molto pericoloso. Se non riusciamo a controllarla può prendere il controllo in qualsiasi momento. Pertanto, non dobbiamo cercare di nascondere o sopprimere i sentimenti negativi, ma dobbiamo imparare a capirli e reindirizzarli. Come farlo?
1. Osservando come la rabbia fluisce. Quando si appoggia un dito sul foro di salita dell’acqua si ottiene un getto più potente che potremo utilizzare a piacimento, ma se si fa troppa pressione o si ostacola l’acqua chiudendo eccessivamente il tubo, allora l’acqua si espanderà in tutte le direzioni e ne perderemo il controllo. Lo stesso vale quando si tenta di reprimere o nascondere la rabbia, ad un certo punto non sarà più possibile controllare le conseguenze. Qual è la soluzione? Togliere il dito dal rubinetto, lasciare che la rabbia fluisca e osservarla come se fossi un’altra persona. Cercate un posto tranquillo dove potrete sfogarvi liberando la vostra rabbia senza danneggiare nessuno.
2. Mettendo la situazione in prospettiva. La rabbia ha il potere di influenzare il valore delle cose, quando siamo arrabbiati gli eventi banali vengono ingranditi e ci fanno arrabbiare ancor di più. Quando proviamo rabbia perdiamo la giusta prospettiva e diventiamo persone più egoiste, e questo influenza profondamente chi ci sta accanto. Così la prossima volta che vi arrabbiate, chiedetevi che cosa vi sta facendo arrabbiare, sarà ancora così importante nei prossimi 5 anni? È una domanda semplice che vi aiuterà a riconsiderare la situazione adottando una prospettiva più razionale.
3. Comprendendo l’origine della rabbia per usarla a proprio vantaggio. La scrittura ha un potere terapeutico così che possiamo utilizzarla anche per imparare a controllare la rabbia. Prendete carta e penna e rispondere a queste tre domande: 1. Chi o cosa vi sta facendo arrabbiare? 2. Perché quella persona/situazione vi rende nervosi? e, infine, 3. Come potete usare l’ira a vostro vantaggio? Non dimenticate che esiste anche l’aggressività positiva. Ad esempio, se vi sentite arrabbiati potrebbe essere il momento ideale per praticare dello sport, così non solo vi rilasserete ma probabilmente miglioreranno anche le vostre prestazioni. Ricordate che la rabbia non è altro che energia così che potrete utilizzarla a vostro vantaggio canalizzandola in un’attività che sia per voi vantaggiosa.
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