• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Crescita Personale » Come sabotiamo le mete che ci poniamo

Come sabotiamo le mete che ci poniamo

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Tutti
ci poniamo continuamente nuove mete
che ci spingono ad andare oltre i limiti delle nostre forze attuali. Questi nuovi
obiettivi sono quasi sempre sfide che ci aiutano a crescere e che presuppongono
grandi dosi di compromesso e duro lavoro. Ad ogni modo, a volte non
raggiungiamo queste mete perché noi stessi ci auto sabotiamo solo perché abbiamo
paura di cambiare.

Le
forme in cui ci auto sabotiamo sono diverse, ma tutte nascondono credenze
errate in merito a noi stessi o il timore del cambiamento e del compromesso:
1. “Non funzionerà …”
Ogni volta che ci prefiggiamo nuove mete sopraggiunge il dubbio: riusciremo
nell’intento di raggiungerle? saremo sufficientemente capaci? contiamo con le
risorse adeguate …? Questi dubbi generano paura. E il timore ci porta a
considerare come se tutto fosse bianco o nero, giusto o sbagliato; insomma,
penseremo solo a se raggiungeremo o meno la meta, se vinceremo o perderemo ma
non consideriamo tutto il percorso intermedio che senza dubbio comprende
cambiamenti e opportunità di sfida e di crescita.
Quando
ci proponiamo di raggiungere un nuovo obiettivo invece di pensare che questa
nuova idea non funzionerà, dovremmo pensare che “impareremo qualcosa di nuovo”.
2. “È troppo tardi …”
Naturalmente esistono decine di variabili a questo pensiero, come per esempio: “sono troppo vecchio”, “sono troppo debole”, “ho già avuto questa opportunità una volta e
l’ho lasciata scappare
”. Queste sono solo scuse che ci poniamo perché abbiamo
paura di cambiare.
È
certo che ogni fase della vita è diversa ma questo vuole solo dire che
affronteremo le sfide con un atteggiamento diverso. Ogni volta che ci assale
questo pensiero dovremmo sostituirlo con l’idea: “avrò un’altra opportunità”.
3. “Non lo posso fare, sono troppo …” Il
mondo intorno a noi ci ha insegnato a dare un etichetta a tutto. Tutto ciò che
vediamo ha la sua etichetta e quindi, anche noi abbiamo la nostra. Così, quando
cresciamo abbiamo già preconfezionate le nostre limitazioni (molto spesso
imposte dagli altri) che ci dicono che siamo poco intelligenti, poco
perseveranti, poco creativi e così via.
Ad
ogni modo, certo è che possiamo cambiare in ogni momento e forse la persona che
è poco perseverante semplicemente necessiterà di una meta che la motivi. Quando
pensiamo che non possiamo fare qualcosa perché non rientra nelle nostre capacità
non dovremo fare altro che cambiare questa idea con: “Imparerò a farlo”.
4. “Lo farò più tardi …”
Probabilmente questa è la forma più comune di auto sabotaggio. La
procrastinazione. Quando un obiettivo ci risulta troppo complesso o abbiamo
paura alle ripercussioni dello stesso, semplicemente tendiamo a rimandarlo.
Tuttavia,
dobbiamo tenere presente che se rimandiamo probabilmente continueremo a
rimandare per tutta la vita fino a che arriva il momento in cui l’obiettivo che
ci siamo proposti perde il suo senso. Per smettere di auto sabotarci il primo
passo è imparare ad accettare come reali i nostri pensieri e il secondo, essere
affettuosi con noi stessi. Non dobbiamo recriminarci per avere paura, per
dubitare o per avere la tendenza a rimandare, queste emozioni sono umane, l’importante
è affrontarle come se rappresentassero una sfida.
Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Depressione reattiva: quando la vita ti supera

Perché alcune persone non sopportano che tu abbia successo?

La mancanza di sonno provoca l’autodistruzione del cervello

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Depressione reattiva: quando la vita ti supera
  • Perché alcune persone non sopportano che tu abbia successo?
  • La mancanza di sonno provoca l’autodistruzione del cervello
  • 3 abitudini tossiche in una relazione che la maggior parte di noi considera “normali”
  • No, i bambini piccoli non cercano di manipolare i loro genitori

In questo momento leggo…

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Approfondisci

Aiutare gli altri • Emozioni e sentimenti • Film psicologici • Aspettative • Wu Wei • Autocritica • Metacognizione • Bovarismo • Libri di psicologia • Memoria eidetica • Zona di comfort • Come curare l’ansia • Come curare la depressione • Manipolatori • Spirito libero • Disprezzo • Crollo emotivo • Impotenza appresa • Meccanismi di difesa

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia. Anche in Spagnolo e Inglese.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità