La manipolazione è un fenomeno che ci ha toccato da vicino almeno una volta nella vita, è giusto riconoscere che in qualche occasione probabilmente abbiamo assunto il ruolo del manipolatore ma in moltissime occasioni siamo invece stati manipolati divenendo vittime.
Allora… che fare? Come difendersi dai manipolatori? Potremmo conoscere alla perfezione la psicoanatomia di un manipolatore ma se non possediamo le armi adeguate per affrontarlo molto probabilmente termineremo per cadere nella sua ragnatela.
Come combattere un manipolatore con esito?
Di seguito vi riassumo cinque stretegie per difendersi dai manipolatori con esito e che inoltre contribuiranno alla crescita personale e al mantenimento dell’adeguato equilibrio psicologico.
- Esprimi ciò che disapprovi e come ti senti
Una delle tecniche di manipolazione si incentra sulla critica. Quando critichiamo i comportamenti, le attitudini, le decisioni e le capacità… di una persona, normalmente questa si sente meno sicura ed è più propensa ad accettare le esigenze del manipolatore. In altri casi, la persona adotta un’attitudine difensiva, quasi aggressiva, io direi diretta a contrastare tutti gli argomenti che la infastidiscono. Nel primo caso la manipolazione si realizza a partire dalla gestione della nostra autostima, nel secondo caso a partire dal controllo delle nostre emozioni. In una forma o l’altra, restiamo alla mercè del manipolatore.
Che fare?
Esprimere le nostre idee in modo chiaro e semplice. È imprescindibile che l’altra persona si dia conto che non potrà influenzare il nostro giudizio o la capacità riflessiva partendo dalla manipolazione della nostra autostima o delle nostre emozioni. Controbattere aggressivamente gli argomenti dell’altro, che molte volte non hanno un fondamento solido, porterebbe solo ad una discussione inutile ed all’impossibilità di intendersi.
Dovremo sempre tenere presente che il nostro obiettivo non è semplicemente “non lasciarci manipolare per nessuna ragione al mono” ma quello di modificare la situazione. Perchè questo obiettivo? Perchè sicuramente la persona che tenterà di manipolarci è una persona importante per noi e noi saremo quindi interessati a giungere ad un accordo vantaggioso, sia per mantenere una buona relazione personale o per sviluppare un’attività insieme. Così, è essenziale che il nostro messaggio non solo sia comprensibile ma che inoltre sia ricevuto dal nostro interlocutore con la minore resistenza possibile.
Ricordiamoci inoltre che esprimere come ci sentiamo in merito a qualcosa o a qualcuno è una tecnica altamente efficace, sempre che sia messa in atto in modo corretto e nel rispetto dell’altro. Quando il nostro interlocutore ci ascolta parlare dei nostri stati d’animo avrà la percezione che la comunicazione fluisce, è aperta e sincera. Inoltre, lo “obbligheremo” a mettersi nei nostri panni, ad essere empatico con ciò che proviamo così probabilmente rifletterà sugli effetti del suo comportamento da manipolatore.
- Esprimersi in prima persona
In molte occasioni il manipolatore porta la conversazione in terra di nessuno, fa critiche senza personalizzare, da una posizione non compromessa; lasciando sempre una via di fuga nel caso che qualcuno gli chieda a chi si riferisce.
La migliore difesa contro questa strategia comunicativa è quella di personalizzare, personalizzare, personalizzare… Parlare sempre in prima persona e chiedere chiarimenti. Un esempio potrebbe essere: “io sento che ti stai riferndo a… è così?”.“Obbligarlo” a prendersi la responsabilità del suo criterio di giudizio normalmente disarma il manipolatore e blocca la sua strategia.
- Delimita le responsabilità e accetta i tuoi errori
Un’altra delle tecniche manipolatrici per eccellenza è quella di fare sentire in colpa la persona, fargli sentire la responsabilità di tutto ciò che è accaduto, quello che succede e che accadrà.
In alcune occasioni abbiamo una certa parte di responsabilità ma la nostra quota di “colpa” non è infinita. Una strategia molto efficace è quella di delimitare le nostre responsabilità e riconoscere i nostri errori. Abbiamo diritto a sbagliare ma nessuno ha il diritto di approfittarne e lacerare la nostra autostima perchè abbiamo commesso un’errore.
Riconoscere le nostre difficoltà e la nostra parte di responsabilità indica che siamo persone mature, responsabili delle nostre azioni, e quindi poco manipolabili.
Tuttavia, resta una domanda: come mettere in pratica i tre punti precedenti?
- Esprimiti con fermezza, serenità e fiducia
Abbiamo già detto che una delle armi preferite del manipolatore è quella di giocare con le emozioni. Per questo motivo è imprescindibile stabilire il dialogo da una posizione di fiducia, ferma e serena.
Dobbiamo tenere sempre presente che al manipolatore non interessa iniziare un dibattito costruttivo ma solamente raggiungere i suoi obiettivi, per questo motivo se gli offriamo alcuni argomenti logici che contraddicono le sue idee, probabilmente prenderà le nostre opinioni e le riutilizzerà secondo i sui interessi. Ricordiamo sempre che anche la miglior idea si può vedere in una prospettiva diversa e il manipolatore è molto abile nel giocare con le diverse possibilità.
Quindi…che fare?
Riconoscete che le sue idee sono valide, non le criticate, anzi meglio, utilizzate frasi come: “comprendo il tuo punto di vista e lo rispetto; nonostante credo che…” oppure: “il tuo punto di vista è adeguato; ma anche così esiste sempre la possibilità che…”. In questo modo si inserisce un modello nella conversazione: rispettando le opinioni altrui, dando valore alle sue idee conferiremo per contro anche valore alle nostre.
Gli esperti di programmazione neurolinguistica (PNL) consigliano inoltre di sostituire il fastidioso “ma…” con parole come: tuttavia, comunque, nonostante…che risultano meno dure e vengono accettate meglio.
Assumere questa strategia, anche se non è totalmente infallibile, senza dubbio ci aiuterà a controllare le nostre emozioni e offrire di noi un’immagine più serena.
- Sentitevi liberi di negarvi
Se abbiamo basi solide e sufficienti contro l’idea che ci viene proposta, allora… negarsi non sarà un peccato. Però, non dovremo perderci in scuse banali o spiegazioni auto-incolpanti. Esprimere il nostro disaccordo è un diritto che ci permette di stabilire i nostri limiti ed evidenziare gli stessi di fronte alle persone che ci stanno intorno.
Accettare le richieste altrui per evitare una discussione molte volte implica il rinunciare ad una parte della nostra individualità e cedere di fronte alla manipolazione. Così basta essere coerenti e dire: “No”, tutte le volte che sia necessario.
Decidere di combattere un manipolatore non ci porta su di un sentiero semplice da percorrere, incontreremo molti ostacoli. Molte volte questo implica il rinunciare alle posizioni comode che abbiamo assunto per tutta la durata della nostra vita, che sia nell’ambiente familiare o sul lavoro, ma senza dubbio ci permetterà di essere più coerenti con noi stessi e ci renderà più facile trovare la via per trovare il nostro equilibrio emotivo.
Anonimo dice
Grazie proverò a metterlo in pratica
Gianfranco dice
Ci proverò!!!
Grazie mille.
Jennifer Delgado dice
Grazie a te!
Tania dice
Grazie sto già provando a dire di no…
Jennifer dice
Grazie a te per aver letto il post!
Anonimo dice
Grazie…comincio a mettere in pratica soprattutto la possiblita di dire no…
Anonimo dice
Io purtroppo sono stato spesso soggetto a manipolazioni di questo tipo e mi risulta ancora difficile non 'cadere nella trappola' del manipolatore affettivo perché, pur avendo come tutti i miei difetti, sono una persona semplice e diretta e amo la trasparenza anche da parte degli altri. Grazie per queste indicazioni che per me sono molto d'aiuto.
Anonimo dice
Io ho un problema diverso. Una persona a me molto cara che si sta allontanando perchè nelle mani di un manipolatore veramente terribile, invasivo, quasi ipnotico. Un totale inconcludente, dalla parlantina che offusca. Il problema è che la persona a cui tengo – molto narcisista, in verità – pare già pesantemente soggiogata, quasi "drogata" e ha instaurato una barriera tra noi rigidissima. parlare chiaro e duramente ha sortito l'effetto opposto. Tentare una manipolazione in senso inverso mi sembra un'impresa impossibile, visto il mio carattere tendenzialmente diretto.
Unknown dice
Buongiorno e' possibile denunciare un manipolatore?
jenniferdelgado dice
Buongiorno a te.
La domanda andrebbe posta ad un avvocato. Quello che intendo dire è che dipende da "se e come" il "manipolatore" ha eventualmente violato alcuni dei tuoi diritti fondamentali tutelati legamente.
Unknown dice
Ciao! Ho la compagna manipolatrice affettiva e lavorando al bar mi rendo conto che manipola anche molti clienti, me compreso, per questo motivo non ci vado più perché mi sento Su
Anonimo dice
Finalmente un articolo che ti porta ad affrontare il problema con queste persone e non a scappare e basta come consigliato dalla maggior parte degli psicologi. Troppo comodo per le "vittime" piangersi addosso. I manipolatori sono persone con problemi come li ha chi attrae queste persone. La vita va affrontata di petto non si può sempre scappare. Scappando da queste persone poi non si fa altro che distruggersi da soli perchè se non si affrontano mai le cose come si può poi avere stima di se stessi?! Complimeti davvero
Paolo dice
Il problema è che affrontare dì petto può fare entrare in modalità impulsiva con esiti disastrosi. Meglio mantenere il controllo e seguire i consigli, almeno provarci.
Anonimo dice
Buongiorno, Dottoressa, grazie per questi spunti in cui purtroppo mi sono riconosciuta. Per favore, potrei sapere se ha scritto altro su quest'argomento? Quello che purtroppo mi danneggia è che, nel mi ocaso, si tratta dell'uomo con cui sto e quindi quando si comporta come ha descritto Lei, io sento che non sono riuscita a farmi apprezzare e a fargli capire quanto valgo. Sento questo, anche se mi rendo conto della dinamica. Mi scusi. Grazie.
jenniferdelgado dice
Grazie a Lei per leggermi…
Nel sito trova molti altri articoli sulla manipolazione. Per trovarli basta che digita le parole manipolatore, manipolazione o manipolatori nel motore di ricerca che trova nel menù in alto a destra facendo clik sulla piccola lente d'ingrandimento.
Un saluto cordiale
Alessandra dice
Buongiorno! Volevo chiedere : quando una persona ti dice “per te faccio già questo”, “per te vengo già al mare” o quello che è… può essere un modo per far sentir in colpa noi o per farcelo pesare? Contando che tu non hai chiesto niente loro, ma avrebbero deciso di loro sponte di farlo… Grazie
Jennifer Delgado dice
Buongiorno. Dipende da quante volte lo dicono. Se è frequente allora sì, potrebbero cercare di manipolare la persona cercando di farla sentire in colpa.
Luigi dice
Ho letto con interesse il suo articolo. Da anni sono manipolato e sottoposto a ricatti morali, soggiogato dai sensi di colpa e sempre ritenuto non all’altezza delle aspettative di mia moglie. Da qualche tempo ho cominciato una sorta di risveglio e mi sto rendendo conto che proprio lei che si è sempre definita come vittima di narcisismo patologico era quella che realmente (e forse a volte goffamente) lo metteva in pratica. Forse è la maniera più deprecabile di essere carcerieri fare finta di essere carcerati… Ho commesso tanti errori e non sono più convinto di nulla. Non so neanche più esattamente chi sono e se è sbagliato esserlo o meno. So solo che ho bisogno di uscirne ma ho paura di scatenare eventi terribili ponendo fine a questa situazione. Non so cosa fare…
Elena dice
Il primo passo, mi è capitato pochi giorni fa. Nel mio paese c’è un circolo che per tutto il giorno e la notte suona musica alta, fa schiamazzi, frastuono, il comune non fa niente e gli telefono due volte per chieder loro se esista un regolamento comunale contro il disturbo della quiete pubblica. La prima volta perché disturbavano di notte, la seconda di giorno, io ero molto pacata, e un dipendente ha cominciato a farmi la predica sul fatto che non sopporto niente, nè di giorno, né di notte, che al mio posto sarebbe felice di sentire suonare la musica tutto il giorno, non mi lasciava mai parlare, e più parlava, più assumeva un tono aggressivo, sminuendomi, accusandomi di inventarmi le cose, tutto questo perché aveva paura che costringessi lui o i suoi colleghi a fare il loro dovere e cercare di mettere qualche piccola regola per la convivenza civile. Dopo un quarto d’ora di accuse, non ho potuto fare a meno di alterarmi, ma me ne pento molto, e sicuramente, se mi capiterà un’altra occasione simile, seguirò i consigli scritti in questo articolo. Grazie!