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Home » Psicoterapia » Training Autogeno di Shultz

Training Autogeno di Shultz

Shultz desiderava che le persone  beneficiassero dell’ipnosi e delle tecniche di
rilassamento ma senza dover ricorrere ad uno specialista. Per questo creò un
metodo nel quale le persone si mantengono attente, ottengono i benefici del
rilassamento e lo applicano esse stesse a se il: Training Autogeno di Shultz. Con questo metodo si possono
esperimentare molte sensazioni gradevoli: come la leggerezza fisica, la
sensazione di affondare nella sabbia calda o di galleggiare nell’acqua.

Oggi, così come agli inizi, il Training Autogeno di Shultz è un metodo molto
semplice che può aumentare sensibilmente la qualità di vita delle persone, ma
ben pochi lo conoscono e ancor meno lo applicano nella vita quotidiana.
Per iniziare l’allenamento si consiglia la posizione seduta, almeno per le
prime volte, così non si correrà il rischio di addormentarsi. Tuttavia, si può
praticare anche sdraiati. Infatti, l’esercizio che trasmette la sensazione di
pesantezza è ideale per conciliare il sonno.
Durante la pratica di tutti gli esercizi si consiglia di pensare o dire le
parole: “sono calmo, sono tranquillo,
molto tranquillo
”. Ovviamente, non possiamo sperare che la frase detta
possa trasformarsi immediatamente in realtà, ma ripetendola continuamente di
renderemo conto che andremo conquistando uno stato di calma e tranquillità
sempre maggiori.
Primo esercizio del Training
Autogeno:
Le parole da utilizzarsi sono: “Il
mio braccio destro è molto pesante
” e vanno accompagnate dalle parole: “Sono tranquillo, molto tranquillo”. Si
aggiunge anche: “Respiro tranquillamente,
sono calmo
”.
Nelle prime sessioni si raccomanda che le ripetizioni siano solo una o due,
fino a giungere a sentire la sensazione di peso al braccio accompagnata da una
sensazione di relax. Così termina il primo esercizio.
L’esercizio può protrarsi per uno o due minuti, due o tre volte al giorno.
È importante che terminando l’esercizio pieghiamo con forza il braccio. A
questo punto si dovrà tornare allo stato di veglia con una leggera sensazione
di rilassamento.
In seguito si aumenterà a sei il numero delle ripetizioni e passeremo ad un’altro
braccio così da dirigere poi la nostra attenzione alla gamba destra e quindi
alla sinistra. Sempre ripetendo le stesse frasi. Così, l’esercizio si estenderà
per oltre 20 minuti.

Le sensazioni di peso risultano gradevoli e coincidono con lo stato di
rilassamento muscolare. Se in un qualsiasi momento appare una tensione o un’altra
sensazione sgradevole, si raccomanda di terminare l’esercizio (sebbene questi
casi siano poco comuni).
Secondo esercizio del Training
Autogeno:

Le parole utilizzate sono: “Il mio
braccio destro è molto caldo
” accompagnate dalla frase: “Sono tranquillo, molto tranquillo”. Si
aggiunge anche: “Respiro tranquillamente,
sono calmo
”.
In questo esercizio possiamo includere la visualizzazione del calore che
riscalda il braccio o del calore di una stufa. Non abbiamo fretta, ricordiamo
che le parole proferite servono solo da orientamento e che la sensazione si
produrrà lentamente.
In seguito proseguiamo in modo simile a come lo abbiamo fato con l’esercizio
del peso. Alla fine, è importante piegare le estremità e respirare
profondamente.
Terzo esercizio del Training
Autogeno:

Le parole utilizzate sono: “il mio
cuore batte lentamente
” accompagnate da: “Sono tranquillo, molto tranquillo”. Aggiungendo come sempre: “Respiro tranquillamente, sono calmo”.
Possiamo iniziare con la sensazione dei battiti nel braccio destro anche se
forse li percepiamo prima di tutto nella mano. In seguito iniziamo un percorso
per le diverse zone del corpo ma dobbiamo continuare l’esercizio solo se non sperimentiamo
nessuna sensazione sgradevole; le persone con problemi cardiaci dovrebbero
ovviamente astenersi.
Proseguiamo fino a ripetere sei volte ognuna delle frasi, per ogni diversa
parte del corpo.
Quarto esercizio di Training
Autogeno:

Le parole utilizzate sono: “Respiro
tranquillamente
”. Aggiungendo come sempre: “Sono tranquillo, molto tranquillo”.
Continuiamo con l’esercizio seguendo i passi degli esercizi anteriori e
mantenendo a mente che l’obiettivo non è modificare la respirazione ma
semplicemente osservare come cambia da sola.
Quinto esercizio di Training
Autogeno:

Le parole utilizzate saranno: “Il mio
plesso solare (petto) irradia calore
” accomapagnate dalle parole: “Sono tranquillo, molto tranquillo”.
Sesto esercizio di Training
Autogeno.

Le parole utilizzate sono: “La mia
fronte è fredda
” accompagnate dalle parole: “Sono tranquillo, molto tranquillo”.
In questo caso si può includere la visualizzazione di immagini che inducano
la sensazione di frescura, come la brezza marina o distese innevate.
Va sottolineato che il Training Autogeno di Shultz non è propriamente uno
stato ipnotico, tanto meno uno stato di sonno ma piuttosto un livello di
rilassamento che cerca di integrare corpo e mente. Inoltre, anche se questo
allenamento viene utilizzato per trattare molte malattie, con questo obiettivo
in mente si dovrà comunque consultare sempre un medico esperto prima di
sottoporvisi.

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Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

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