
Che libro di Psicologia mi consigli? Questa è una domanda che mi perseguita ovunque, la trovo quando apro la posta elettronica, nei social network, nei commenti sul blog e, naturalmente, nella vita quotidiana. Di fronte a tanta insistenza, non mi resta che proporre una serie di libri di psicologia che, a mio parere, possono aiutare a capire in cosa consiste questo ramo della scienza. Questi libri sono perfetti per chi inizia ora a studiare psicologia ma anche per coloro che sono ancora indecisi e vogliono sapere qualcosa di più in merito alle specializzazioni della psicologia e infine, per tutti quelli che desiderano scoprire alcuni lati oscuri della mente umana.
Tuttavia, devo prima puntualizzare una cosa: io non sono una grande lettrice di libri di psicologia popolare (manuali di psicologia/autoaiouto per la crescita personale). Quando ho tempo, preferisco immergermi nelle pagine dei grandi classici, da Freud a Vygotskij, passando per Konrad Lorenz e Bandura, senza dimenticare Carl Rogers e Allport. Eppure, ci sono volte che riesco anche a mettere le mani su un libro di psicologia popolare. La dinamica è quasi sempre questa: tutti intorno a me hanno letto quel libro che va di moda e chiedono il mio parere,
così finalmente, decido di cedere alla pressione sociale (mea culpa, lo ammetto), e termino per leggere il benedetto libro.
La buona notizia è che, grazie anche a questi, ora posso proporvi una lista che include alcuni dei migliori libri di psicologia (e più comprensibili, secondo me). In questo caso, l’ordine dei fattori influisce sul prodotto; ho organizzato infatti i libri per livello di difficoltà quindi vi consiglio di iniziare dal primo della lista e andare lentamente verso l’ultimo.
- “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick
È un libro molto breve, scritto con un linguaggio semplice. È talmente pieno di metafore e storie divertenti che quando si arriva alla fine non si vorrebbe smettere di leggere. Molti lo considerano un libro di psicologia popolare per la crescita personale e, in un certo senso lo è. Ma l’opera va ben oltre e ci invita a riflettere sugli atteggiamenti sbagliati che assumiamo quotidianamente, così come sulle interpretazioni sbagliate che diamo dei fatti.
In via generale è un libro facilmente leggibile, divertente, e ci offre un quadro abbastanza completo di buona parte dei problemi che dobbiamo affrontare in un ambulatorio di Psicologia. Mi piace particolarmente la seguente storia tratta dal libro: “Un ubriaco sta cercando ansiosamente qualcosa sotto un lampione. Un poliziotto gli si avvicina e gli chiede cosa ha perso. L’uomo risponde: ‘Le mie chiavi’ Ora sono in due a cercare. Infine, il poliziotto chiede all’uomo se è sicuro di aver perso le chiavi proprio in quel punto. L’uomo risponde. ‘No, non qui, là dietro, ma c’è troppo buio per cercare laggiù’.”
- “Intelligenza emotiva” di Daniel Goleman
Si tratta di un libro che ho letto per caso ma che ha rappresentato una piacevole sorpresa. La ragione del mio rifiuto iniziale sta nel fatto che il libro era stato pubblicizzato quasi come una sorta di “bibbia per conquistare il successo.” Ma quando lo si inizia a leggere ci si rende conto che il libro è molto più profondo ed esplora con estrema precisione il rapporto tra pensiero ed emozione.
Il dato più interessante è che l’autore fornisce molti esempi e scrive in modo molto semplice, quindi parole come: ipotalamo, amigdala e corteccia cerebrale iniziano a risultarci famigliari. Ad ogni modo, questo è un libro che ci insegna molte cose relative al funzionamento del cervello, in
particolare i settori legati all’elaborazione delle emozioni. Se decidete di leggerlo, non perdetevi il capitolo sul dirottamento emotivo, lo considero uno dei migliori.
- “Manuale di comunicazione non verbale” di V.M. Mastronardi
Un libro essenziale per iniziare a capire la complessità della comunicazione umana. Questa è una di quelle opere in cui si gode ogni pagina perché l’autore non si perde in inutili giri di parole, è conciso e questo si apprezza molto. Il linguaggio utilizzato è molto semplice e in tutto il libro troviamo diversi esempi di studi e ricerche inseriti abilmente per evidenziare l’idea di base.
In questo libro sarete accompagnati a scoprire le differenze culturali nella comunicazione e comprenderete il ruolo dei gesti e la prossemica (uno degli argomenti che mi è piaciuto di più). Naturalmente, dopo che lo avrete letto avrete a disposizione molte strategie per migliorare la vostra comunicazione extraverbale e per catturare i sottili messaggi extraverbali che le persone inviano durante una conversazione attraverso le microespressioni. Credo che si tratti di un libro di psicologia praticamente obbligatorio per qualsiasi professionista che ha abbia a che fare quotidianamente con le persone.
- “L’Arte di Amare” di Erich Fromm
Contrariamente a quanto credono molti non si tratta di un classico manuale di psicologia popolare, sebbene possa modificare in un batter d’occhio la prospettiva che si ha dei rapporti di coppia. Con un poco di fortuna e di riflessione, influenzerà anche la vostra concezione del mondo e dei rapporti umani.
A differenza dei libri precedenti, la lettura di questo è un po’ più pesante, ma i messaggi che contiene sono talmente interessanti che ne vale la pena. Il libro inizia con la teoria dell’amore per continuare analizzando i diversi tipi di sentimenti, dall’amore di coppia a quello per i genitori e per Dio. Particolarmente interessante è il capitolo dedicato alla pratica dell’amore, non vi anticipo niente perché dovete leggerlo. Se alla fine, siete rimasti con la voglia di leggere ancora qualcosa di questo autore, vi raccomando caldamente: “Paura della libertà“, un capolavoro, ma richiede uno sforzo maggiore.
- “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks
È un libro di psicologia piuttosto insolito che racconta 20 storie cliniche in forma romanzata. Apprenderete la storia di 20 persone che soffrono di problemi neurologici e vedrete come si presentano i diversi sintomi, dalla perdita della memoria all’incapacità di riconoscere le persone o gli oggetti. Senza alcun dubbio è un libro ideale per avvicinarsi alle patologie classiche che si incontrano negli ambulatori di psicologia attraverso una prospettiva più umana. E se vi piace questo tipo di lettura potete continuare con: “Racconti dal divano” di Gabriel Rolón. L’unico neo di questo libro è che si concentra sulle sessioni di psicoanalisi, ma è interessante per coloro che non ne conoscono la dinamica.
- “Psicopatologia della vita quotidiana” di Sigmund Freud
Non sono una grande fan di Sigmund Freud e della sua scrittura, devo sottolinearlo in anticipo. Ma qualsiasi psicologo che si rispetti non può evitare questo classico. Certamente non è un libro da leggere in una sola seduta, ma se lo affrontate in totale tranquillità, le sue pagine vi
cattureranno. In questo libro si affrontano temi come i lapsus del linguaggio, gli errori quotidiani, la dimenticanza di certe parole e intenzioni… Insomma, si cerca di dare una spiegazione a tutti quei piccoli errori e sviste di cui tutti abbiamo sofferto. Inoltre, è un ottimo testo per addentrarsi nella psicoanalisi. Senza alcun dubbio, la capacità di Freud per unire i capi e le situazioni apparentemente non collegati tra loro vi lascerà esterrefatti.
- “Prevedibilmente irrazionale” di Dan Ariely
Si tratta di un libro il cui linguaggio è molto chiaro e semplice, quindi non è troppo difficile capire le idee che esprime. Attraverso una serie di esperimenti propri, Dan Ariely ci guida verso le forze nascoste che plasmano il nostro comportamento, soprattutto in relazione alle decisioni
economiche. Si tratta di un opera che rivela tutti quei fattori di cui di solito non siamo consapevoli, ma che influenzano le nostre decisioni. Vi consiglio in particolare i capitoli sul costo delle norme sociali e l’effetto delle aspettative.
Prevedibilmente irrazionale, ottimo libro. Letto più o meno un mese fa circa. 🙂
Se posso, consiglierei anche "Pensieri lenti e veloci" di Daniel Kahneman. Molto interessanti i capitoli sul framing, il priming e l'avversione alla perdita. Approfondire questi particolari argomenti può ritornare utile. 🙂
Altrettanto utile può ritornare "Il punto critico" di Malcolm Gladwell; Legge dei pochi e teoria delle finestre rotte anch'esse interessanti. Mi fermo qui.
Ciao. xD
Comunicazione non verbale” di Flora Davis è ormai introvabile…..pensi di potermelo vendere?
burgy@libero.it
Vendertelo no, magari posso inviartelo in formato ebook. L'unico problema è che essendo io madre lingua spagnola ce l'ho in "castigliano", quindi dipende dal tuo livello di conoscenza dello spagnolo. Fammi sapere…
Jennifer
Ho letto " l'struzioni per rendersi infelici " … Dopo aver letto questo libro mi sono resa conto che anche con racconti divertenti molte cose si verificano anche con persone presenti di fiancoo a noi ogni giorno . Davvero senza parole
Ma di Flora Devis non c'è la versione italiana ?
grazie per l'attenzione !
Purtroppo sembra proprio di no. Esistono le versioni in Inglese e Spagnolo ma non quella italiana. O almeno in rete non sono riuscita a trovarla.
Ciao
Jennifer
Ciao , mi chiamo Paolo, mi sono avvicinato alla psicologia da qualche anno, leggendo proprio qualche libro da te citato, il mio pensiero era estremamente positivo riguardo al vostro mestiere, mentre adesso mi trovo difronte ad un pensiero totalmente opposto, cioè che tutti questi libri e la professione che tu svolgi abbiano un gran nesso con la manipolazione, ovvero che leggendo ti insinuano nella mente che sia cosi come è esattamente narrato o spiegato, sembra quasi che tutti siano una massa che deve o dovrà pensarla, reagire, e interpretare allo stesso modo, perchè si cerca di convincere che la stessa situazione, reazione o fondo emotivo sia più o meno per tutti allo stesso modo.
se è possibile, vorrei capire perchè io la penso diversamente, su come sia psicologicamente pensare o intendere cose o persone.
grazie mille. Paolo
Ciao Paolo, grazie per seguirci.
Quello che dici è vero in parte, cioè tutto quello che leggiamo, vediamo, ascoltiamo e percepiamo può, secondo me, avere un effetto manipolatorio sulla nostra psiche. Tuttavia, dipende molto dal grado di autocoscienza che abbiamo. Questo significa che se siamo passivi e crediamo ciecamente ad ogni fonte a cui attribuiamo autorità a priori, allora saremo terreno fertile per la manipolazione. Se invece ci sentiamo uguali, non superiori e tantomeno inferiori a niente e nessuno, e affrontiamo tutto con la necessaria apertura mentale e lo spirito critico che ci permettono di essere obiettivi, allora, forse, riusciremo a trovare degli spunti per la riflessione e la crescita anche in ciò che alcuni considerano strumenti per la manipolazione.
Un saluto