
Se hai un figlio adolescente e a volte ti sembra che non ascolti quando parli, non ti sbagli, la conferma giunge da un gruppo di neuroscienziati delle università di Harvard, Pittsburgh e California, che hanno analizzato cosa succede nel cervello degli adolescenti quando le loro madri li rimproverano, li criticano o si lamentano del loro comportamento.
Le lamentele e i rimproveri materni agiscono da interrutture nel cervello dell’adolescente
I ricercatori hanno lavorato con adolescenti di età media di 14 anni, facendo loro ascoltare una registrazione di 30 secondi in cui le loro rispettive madri li criticavano o rimproveravano per qualcosa che avevano fatto. Mentre le ascoltavano, i neuroscienziati scansionavano il loro cervello.
Le registrazioni contenevano rimproveri abbastanza comuni, come ad esempio: “quante volte devo dirti di toglierti le scarpe e non lasciarle in giro quando entri in casa? Raccoglile e portale nella tua stanza!”
I neuroscienziati si concentrarono su tre reti cerebrali specifiche nel cervello degli adolescenti: le aree relative allla gestione delle emozioni negative, come il sistema limbico; le aree coinvolte nella regolazione delle emozioni, come la corteccia prefrontale; e le aree che intervengono nella comprensione della prospettiva degli altri, come la congiunzione dei lobi temporali e parietali.
In pratica, analizzarono cosa accadeva in queste aree del cervello mentre gli adolescenti ascoltavano le lamentele delle loro madri, confrontandole ad altre registrazioni nelle quali ascoltavano le loro madri parlare di cose irrilevanti e noiose, come fare shopping.
Cosa scoprirono?
Quando i ragazzi ascoltavano i rimproveri delle madri, nel loro cervello si apprezzava una maggiore attività nelle aree coinvolte nell’elaborazione delle emozioni negative, il che non sorprende dato che a nessuno piace essere criticato o rimproverato. Ma la cosa interessante era che diminuiva anche l’attività nelle aree correlate al controllo emotivo e l’empatia. E quei cambiamenti si mantenevano anche dopo aver sentito il rimprovero.
Questo suggerisce che in risposta alle lamentele materne, gli adolescenti “spengono” semplicemente il meccanismo di processamento sociale, il che significa che non cercano di mettersi nei panni dei genitori per capire il loro punto di vista.
La diminuzione dell’attività cerebrale nelle regioni coinvolte nella mentalizzazione e l’assunzione della prospettiva, potrebbe spiegare perché sorgono tanti conflitti tra gli adolescenti e i loro genitori e perché è così complicato risolverli, così come perché questi fingano di non sentire le richieste dei loro i genitori.
Perché lo fanno?
Una spiegazione alternativa potrebbe essere che gli adolescenti “spengono” quelle aree del cervello innescando una sorta di meccanismo autoprotettivo di difesa, per evitare il conflitto e l’aumento della tensione. Infatti, i ricercatori scoprirono che gli adolescenti che dicevano che i loro genitori erano più comprensivi, erano anche quelli che tendevano a mostrare una maggiore inibizione di fronte alle critiche e ai rimproveri.
Come “hackerare” il cervello dell’adolescente?
A nessuno piace essere criticato e rimproverato, le critiche di solito generano una reazione difensiva, suscitano rabbia o, come avviene negli adolescenti, li sconnettono dalla situazione.
Il modo migliore per evitare questo effetto non è criticare, ma proporre direttamente soluzioni, invece di concentrarsi solo sulle cose negative. Ad esempio, invece di lamentarti perché tuo figlio ha lasciato le scarpe nel soggiorno, digli direttamente cosa ti aspetti da lui: “mi farebbe piacere che prendessi le scarpe e le portassi nella tua stanza”. È una frase emotivamente più neutra che contiene anche una soluzione.
Pertanto, non rimproverare, dialoga. Non criticare, offri soluzioni. La vostra relazione migliorerà significativamente.
Fonte:
Lee, K. H. et. Al. (2015) Neural responses to maternal criticism in healthy youth. Soc Cogn Affect Neurosci;10(7): 902-912.
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