L’incapacità di riconoscere voci familiari o nel distinguere tra quelle sconosciute viene definita: fonagnosia. Si tratta di una condizione molto rara che usualmente viene associata a lesioni cerebrali dell’emisfero destro, come conseguenza di un accidente cerebrovascolare o di qualsiasi altro tipo di danno cerebrale. Ad ogni modo, i meccanismi da cui dipende questo disturbo sono ancora sconosciuti. Recentemente, la rivista Neuropsychologia ha pubblicato il primo caso di fonagnosia primaria, il che significa che la persona ha sempre presentato questa condizione la quale non dipende da una alterazione cerebrale apprezzabile.
Si tratta di una signora di 60 anni che presenta grandi difficoltà nel riconoscere le voci dei familiari, incluso della stessa figlia. Per poter vivere con questa difficoltà, la signora ha implementato una serie di passi, come: non rispondere al telefono o che amici e famigliari gli inviino un messaggio di testo prima di telefonare.
Alcuni ricercatori della UCLA l’hanno sottoposta ad alcune prove e hanno potuto verificare che le sue abilità uditive sono normali e la risonanza magnetica non evidenzia danni cerebrali in aree associate con la percezione uditiva.
Per meglio comprendere questa strana condizione è stata anche sottoposta a diverse prove di riconoscimento vocale, come quelle di riconoscimento emotivo vocale, percezione del discorso, processamento di suoni musicali e ambientali e una prova di riconoscimento dei visi. In seguito i risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da otto diverse donne della stessa età, lingua, livello scolare e culturale.
Per valutare la sua capacità di riconoscimento vocale le fecero ascoltare 96 stralci di discorsi per 7 secondi. La metà appartenevano a persone molto famose mentre che l’altra metà erano di persone sconosciute. Le otto donne riconobbero le voci di 17 personaggi pubblici mentre la signora solo una.
In un secondo esperimento la signora doveva apprendere a riconoscere le voci di sei giovani donne diverse e ricordarsi i nomi di ciascuna. I risultati mostrarono che aveva una grande difficoltà nell’associare voci e nomi così come per discernere tra voci nuove e vecchie.
Il resto dei risultati furono positivi: la paziente era capace di individuare e distinguere le diverse emozioni nel discorso parlato, poteva anche identificare le note musicali e le diverse tonalità. Apprezzava la musica anche se non riconosceva i cantanti.
L’importanza di questo caso clinico, oltre che per la sua unicità, risiede nel fatto che apre nuovi spazi per comprendere le nostre capacità di processamento delle voci. Il danno funzionale che presenta questa persona è altamente selettivo e limitato a una sola area: il riconoscimento vocale. Questo suggerisce che il processamento vocale possiede una modularità naturale e che l’identificazione dell’identità vocale dipende da meccanismi diversi da quelli utilizzati per riconoscere l’informazione vocale o altri stimoli uditivi vocali.
Fonte:
Garrido, L. et. Al. (2009) Developmental phonagnosia: A selective deficit of vocal identity recognition. Neuropsychologia; 49(1): 123-131.
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